Balletto classico preferito?
Non ne ho uno. I balletti classici fanno parte di un tessuto più ampio per me, non sono qualcosa che stilo.
Balletto contemporaneo preferito?
Questa domanda pone lo stesso tipo di problema: “balletto contemporaneo” è un termine troppo ampio per rispondere in modo significativo.
Il teatro del cuore?
BAM Harvey Theatre di Brooklyn.
Un romanzo da trasformare in un balletto?
Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami, ma purtroppo i diritti non erano disponibili.
Un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Come coreografo e regista, utilizzo sia il cinema che la coreografia in base alle esigenze e all’ispirazione di ogni progetto. L’uno non deve necessariamente diventare l’altro, sono strumenti espressivi diversi.
Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito?
La calzamaglia in Faune di Nijinsky.
Quale colore associ alla danza?
Non associo la danza a nessun colore.
Che odore ha la danza?
Dipende da chi balla.
La musica più bella scritta per il balletto?
Quella per La Bella Addormentata.
Il film di danza imperdibile?
Enter Achilles di Clara van Gool.
Due miti della danza del passato, maschile e femminile?
Preferisco gli artisti viventi a quelli mitizzati.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Non ne ho uno.
Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico?
Preferisco essere me stesso.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Il genio è sempre l’opera, non la persona.
Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
L’ho già incontrata. Molte volte!
Come ti vedi oggi allo specchio?
Vedo lo stesso ragazzo di trent’anni fa, ma con un viso leggermente cambiato.
Michele Olivieri
Foto di Nir Arieli
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