Molto più di un’esibizione. Molto più di un tango. Oltre l’immaginario di chi guarda. Passione, eleganza, armonia, emozione, energia, tutte prerogative del tango che saranno accompagnate dal linguaggio neoclassico del contemporaneo grazie al coreografo-ballerino Marcello Algeri con Liber & Tango. È così che il 4 ottobre la compagnia Ariston Proballet, diretta dallo stesso Algeri e da Sabrina Rinaldi, dà inizio alla sua stagione autunnale 2013 al Teatro Gavazzeni di Seriate, con una “sfida”.
Perché una sfida? Perché non solo per la prima volta movimenti tradizionali e quelli del balletto contemporaneo trovano una sintesi perfetta, ma attraverso questa rielaborazione del tango in chiave moderna, si vuole anche raccontare qualcosa di più della semplice sensualità femminile: la storia di emancipazione e di conquista di nuovi spazi di ruolo della donna.
È uno spettacolo dedicato alle donne, non più oggetto di violenza maschile, ma alla pari con l’uomo, mantenendo comunque la loro bellezza, la loro femminilità, la loro seduzione. La musica di Astor Piazzolla è stata parte essenziale di questo progetto e forse ha costituito la base per il suo successo, perché, pur rispettando la tradizione e i ritmi sincopati del bandoneon, è riuscita a dare sonorità straordinariamente moderne e, nello stesso tempo, classiche e sinfoniche al tango, facendo emergere “esperienze ritmiche ed espressive” per sfiorare le pulsioni del cuore femminile e viaggiare dalla purezza fino alla più calda sensualità.
Attraverso un lavoro delicato ed incisivo nello stesso tempo – che riporta ad atmosfere mai dimenticate dove i corpi vengono amalgamati da una musica che non ha eguali per colore, modernità ed espressività – si parla del mondo femminile nel suo insieme, delle sue debolezze e della sua grande forza, e del rapporto fra i due sessi, a volte tenero e delicato, altre scherzoso, altre violento. Di alta sensualità che già è propria del tango, ma che, grazie alla rielaborazione in chiave moderna si recupera per intero in un passo di danza mai banale, nell’atmosfera di una pulsione erotica di un abile gioco di coppia, fatto di rifiuto e sensualità, di prepotenza e di abbandono, di sfida e di piacere.
Secondo le parole del coreografo: «Questo tango è un “pensiero che balla”, è una danza di seduzione, quindi d’amore in un cammino dove i ballerini, allacciati e pur abbandonati al loro gioco, le teste “ tirate a lucido” , gli sguardi intensi, tracciano al suolo e nell’aria movimenti di piacere, di flessuosità’, movimenti di abbandono, fra passi e gesti che hanno l’incisività e la prepotenza di una conversazione d’amore».
Gaia D’Angelo