Sylvie Guillem ha “ridisegnato la figura della ballerina”, come si legge nella motivazione del Leone d’Oro alla carriera che le viene assegnato nel 2012. Una carriera fulgida, fatta di rifiuti, tanti che l’hanno portata a essere ribattezzata “Mademoiselle Non”; poi la gioia, le grandi soddisfazioni, i riconoscimenti, la danza in tutte le sue sfumature.
“Ho lavorato con artisti eccezionali e danzato ciò che più mi apparteneva. Non poteva che crescere la consapevolezza di proseguire su questa strada. E far conoscere il mio percorso di vita a più persone possibili. Il mio ritiro, benché sofferto, nasceva anche da questo”, ha dichiarato in una intervista rilasciata al “Corriere della Sera”.
Oggi Sylvie Guillem vive in una fattoria; ha scelto di condurre una vita serena, tra natura, animali e un piccolo orto dove coltiva ciò di cui si nutre.
L’equilibrio tra corpo e mente è sempre stato un perno nella sua esistenza; poi l’ambientalismo, la difesa dell’ambiente, le hanno spianato la strada verso una quotidianità tranquilla, fatta anche di battaglie importanti, come la lotta contro le baleniere, in cui è impegnatissima. Meravigliosamente caparbia, proprio come la voleva Nureyev.
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