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L’ultimo saluto a Paola Leoni

 

Con grande dispiacere il mondo della danza saluta Paola Leoni, scomparsa ieri notte.  Personaggio straordinario della danza, fondatrice del Balletto di Sardegna. Dal 1982 con la compagnia da lei fondata e diretta è riuscita a creare un repertorio originale puntando sempre sulla qualità e sulla diversificazione di stili, dal neoclassico al contemporaneo, avvalendosi della collaborazione di coreografi e danzatori illustri della scena italiana e internazionale, tra cui Ben Stevenson, Joseph Fontano, Tere O’Connor, André Lucas, Phyllis Gutelius, Massimo, Moricone, Geoffrey Cauley, Cornelia Wildisen, Françoise André, Robert North, Mauro Bigonzetti, Enrica Palmieri, Mario Piazza, Gabriella Borni, Milena Zullo, Dino Verga, Giovanna Summo, Francesca La Cava, Guido Tuveri.

Così la ricorda Joseph Fontano in una lunga ed accorata lettera:

Un lungo viaggio – Joseph Fontano

Quando sono arrivato in Italia nel 1971 non esisteva la danza contemporanea in questa terra colta e fertile d’ogni arte esistente, pronta a seminare e ricca di persone creative. La danza contemporanea in Italia ha avuto uno sviluppo a livello nazionale grazie al  lavoro costante che il sottoscritto, insieme ad Elsa Piperno, ha creato sin dal loro sodalizio iniziato nel novembre del 1971, dopo essersi incontrati per caso a  via dell’Orso a Roma nella scuola di danza CID.

In quell’epoca tutto era possibile, ma niente poteva succedere, bisognava per forza rimboccarsi le maniche in un settore dove  non esisteva assolutamente niente. Lo spettacolo dal vivo era rappresentato solo dalla  musica, dalle opere liriche e qualche volta da qualche rappresentazione di danza classica che allora era in decadenza. Ma ecco arrivare Joseph ed Elsa, i “pionieri” della danza contemporanea in Italia. Che ridere pensare che nel 1971 si usava la parola “pionieri”, adesso tramutata in fondatori o precursori di quest’arte.

Oltre ad Elsa Piperno e Joseph Fontano ci sono stati molti altri “pionieri” della danza in Italia. Se è vero che Elsa ed io abbiamo sparso la danza a livello nazionale, anche altri artisti hanno dedicato la loro vita nel  seminare la danza nella loro regione di appartenenza. Uno di questi artisti d’eccezione è stata Paola Leoni.

Ho conosciuto Paola nei primi anni ’70 presso il Centro Professionale di Danza Contemporanea di Roma. Una donna bellissima dagli occhi e i capelli neri come il carbone, con un corpo agile, sottile, fragile ed elegante. Una “femmina” certamente sarda, con un carattere tutto da vendere. Dietro il suo aspetto fragile si nascondeva un temperamento forte e testardo.

Paola aveva intenzione di portare la danza a livello professionale in Sardegna, con l’intenzione di aprire una scuola di danza dove formare danzatori professionisti. Paola voleva organizzare stage e spettacoli estivi per creare un interesse internazionale intorno alla danza in Sardegna, e creare così una compagnia di danza. Paola è riuscita a realizzare tutto questo e molto di più. Sono testimone di un lungo viaggio e di un lavoro che ha visto la devozione di una vita, ma soprattutto la passione di molte persone che hanno creduto in Paola e nella sua “visione”.

Una di queste persone sono stato proprio io. Ho partecipato come docente all’interno della sua scuola. Come direttore artistico del Centro Professionale di Danza Contemporanea di Roma e della Compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma inviavo regolarmente insegnanti a tenere corsi, stage, lezioni presso la scuola da lei fondata e diretta a Cagliari.

Sono stato uno tra i primi maestri della danza contemporanea a sbarcare su quest’isola nel primo stage di danza da lei organizzato. Inoltre ho avuto anche il piacere di ricreare presso l’Anfiteatro di Cagliari, con gli allievi partecipanti allo stage estivo, una mia coreografia: “Sala-B” e presso il Bastione Paola ha danzato con Stefano Valentini un duetto da me creato dal titolo “Cats”. Negli anni successivi sono seguite molte collaborazioni, fino per arrivare agli anni più recenti. In Italia si tengono centinaia di concorsi di danza e per coreografia. 

All’estero, dove spesso vengo invitato a far parte di varie giurie, vengono dati premi in denaro, contratti di lavoro, offerte interessanti e vetrine notevoli. In Italia tutto questo sinceramente mancava. E Paola, nel suo concorso di danza, ha avuto l’idea geniale di offrire come premio la possibilità di poter lavorare con un coreografo nella creazione di un nuovo lavoro che sarebbe stato poi presentato in un prestigioso teatro a Cagliari. Quindi non la solita targa, o menzione, ma qualcosa di davvero tangibile.

E per due volte sono stato io il premio vinto dai  giovani talenti. Nella prima edizione abbiamo creato un lavoro intitolato “Mediterranee Voci” e il secondo anno “Caro Pubblico”. Il lavoro di una vita di un artista è quello di lasciare una traccia di ciò che si è fatto. C’è chi lo fa attraverso la creatività e chi lo fa attraverso l’organizzazione e la generosità di aver avuto una “visione” a lunga gittata e di aver potuto condividere con gli altri idee e sensazioni tangibili. Questa è Paola Leoni, un’artista a 360 gradi, a cui la Sardegna è riconoscente. Paola ti voglio bene, sei grande, ci vediamo al mare.


Lorena Coppola

 

 

 

 

 

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