Martha Clarke, la famosa regista e coreografa americana, per la prima volta alla Scala, parla del suo lavoro per L’altra metà del cielo, su musiche e drammaturgia di Vasco Rossi, in scena dal 31 marzo al 13 aprile. Da sempre stimolata da fonti di ispirazione storiche, letterarie e pittoriche (uno dei suoi più acclamati lavori, The Garden of Earthly Delights è ispirato ai dipinti di Hieronymous Bosch) autrice di coreografie e regie teatrali che le hanno valso alcuni dei maggiori riconoscimenti e una grandissima fama oltre oceano, Martha Clarke ha intrapreso con entusiasmo questa nuova avventura avventura artistica. «Non conoscevo la musica di Vasco Rossi, ma la sua voce, che spazia dalla ruvidezza alla estrema dolcezza, mi ha colpito; la poetica delle sue canzoni rivela una dimensione personale, intima e allo stesso tempo universale: parlano di amore, perdita, conflitto, sensualità, crescita. Il mio compito è interpretare queste parole e trovare una chiave visiva per esprimere il pensiero di Vasco sull’universo femminile. Ogni canzone ha una narrazione basata sulle sfumature emotive che vengono descritte; sono state riarrangiate per orchestra, ma la voce resta in primo piano».
Non si tratterà quindi di un balletto nella sua forma classica, piuttosto di uno spettacolo teatrale nel senso più completo del termine: c’è una drammaturgia, c’è una storia, ci sono tre protagoniste femminili che nello svilupparsi della loro esperienza, sentimentale e umana, evolvono e cambiano, crescono e portano con sé i segni di questi percorsi. Sarà una visualizzazione – attraverso movimento, gestualità, danza, ma anche attraverso tutti gli elementi dell’allestimento, che prevede anche proiezioni – dell’universo femminile e delle donne descritte nelle canzoni. Albachiara, Susanna e Silvia sono i tre personaggi, o meglio tre diversi tipi di donna cantati da Vasco Rossi, ognuna seguita in quattro fasi della vita – dall’ adolescenza alla maturità. Attraverso queste fasi, ciascuna di loro cambia, si trasforma, e il suo carattere e il suo destino sono riflessi in altrettante canzoni, in altre donne descritte da Vasco.
Produzione a serata, L’altra metà del cielo vedrà impegnate tre coppie principali e un ensemble di ballerini della Scala, che Martha Clarke ha trovato dotati, generosi e pronti a mettersi in discussione con un metodo di lavoro diverso dal classico: «nei miei lavori cerco artisti che sappiano improvvisare, con ricchezza di spirito, e che non abbiano paura a dare il proprio contributo; lavoro molto sulla personalità del performer. Anche se è la mia prima esperienza con questo genere musicale, il mio lavoro si sviluppa con le stesse modalità per ogni progetto che affronto. Prima di tutto la chiarezza del narrato, seguita da una onestà e verità nella configurazione dei personaggi. Solo dopo mi concentro sul movimento, sull’uso dello spazio e del ritmo. Lavoro sempre cercando di capire e individuare le emozioni che sottendono o che giustificano le scelte coreografiche: ogni gesto ha un significato … Penso a me stessa più come regista che come coreografa, spero che i danzatori apprezzino la libertà di improvvisazione che gli sto proponendo: certamente è un nuovo modo di lavorare per loro, che ci scosta dal linguaggio proprio del balletto classico». Martha Clarke ama sottolineare che usa i danzatori come attori e gli attori come ballerini «perché via via sono sempre più attratta dagli aspetti teatrali della danza: primo focus è raccontare la storia, trovare il cuore e la sensibilità del personaggio e lavorare per immagini, e verso una semplicità che spesso è più potente ed eloquente».
ORARI & INFO
31 marzo, ore 20:00
3, 4, 5, 6, 7, 11 e 13 aprile, ore 20:00
Teatro alla Scala
Via Filodrammatici 2
20121 Milano
Tel. ( + 39) 02 88791
Lorena Coppola