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Open for everything, una società aperta a tutto?

Constanza Macras Open for everything Thomas Aurin

 

Open for everything, è il viaggio danzato che Constanza Macras propone al Dansen Hus di Oslo nei primi tre giorni di marzo.

A salire sul palco saranno le tradizioni di un popolo itinerante, quello dei Rom; un popolo che negli ultimi anni ha subito un cambiamento radicale nel proprio stile di vita, da nomade a sedentario, con il conseguente sradicamento del proprio folklore.

Erano una società di cantanti, ballerini, artisti, pensatori e si muovevano in tutto il mondo in conseguenza delle opportunità di far spettacolo e dar espressione al loro esistere.

La performance, ideata da Constanza Macras, prevede la collaborazione di musicisti Rom, professionisti e dilettanti di ogni età, e la compagnia di danza DorkyPark, tutti provenienti da diversi paesi tra i quali provenienti da Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Israele, Germania, Paesi Bassi, Canada e Sud-Corea.

Open for everything raffigura un viaggio dentro, fuori e attraverso la concettualizzazione dell’alterità Rom.

La coreografa argentina mette in scena il contrasto tra il romanticismo di una zingara in viaggio e la spiacevole sensazione di essere perennemente sospesi nell’incertezza di una vita nomade, schiacciati dalla nostalgia di un alloggio permanente e dalla miseria del vagare moderno.

Non è una storia triste, ma una trama cantata che diventa un ponte di unione che scova i possibili punti di contatto fra le diverse culture. Una miscela di allegria, dinamicità e a tratti di malinconia, proprio come vuole la cultura gitana: melodie tristi, per ricordare il dolore provato, alternate a esplosioni di tamburi e danze smodate per festeggiare il superamento delle difficoltà e il ritorno alla bellezza della vita.

Macras riprende il filo narrativo dei viandanti e si confronta con le esperienze migratorie dei Rom in fuga e con i ballerini della compagnia DorkyPark e il loro nomadismo teatrante che è parte integrante della loro professione.

La coreografa si avvale della collaborazione del compositore Marek Balog, il quale cerca di riportare in scena quell’antica sapienza del popolo Rom e coinvolgere il pubblico, con la fusione tra culture musicali differenti.

Un’iniziativa culturale nata più di tre anni fa dall’incontro del musicista con un gruppo di altri 18 Rom ungheresi, cechi e slovacchi, più precisamente appartenenti a due clan distinti, di età comprese tra i 12 e i 56 anni, composto da dilettanti, professionisti e artisti.

Quello che Constanza Macras propone è uno spettacolo che spera di riuscire a creare un giorno una società meno razzista e “aperta a tutto”, che impari a conoscere i diversi da noi e a considerarli come portatori di una cultura, né migliore, né peggiore, ma semplicemente diversa dalla nostra, capace di arricchirla.

 

ORARI&INFO

1 – 2 – 3 Marzo 2013 ore 19.00

Danse Hus – Oslo

Møllerveien 2 0182 Oslo (Norvegia)

Tel. 0047-23709400

billettsalg@dansehus.com

www.dansehus.com

Alessia Fortuna

Foto di Thomas Aurin 

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