Dopo le tappe a Parigi e Colonia, arrivano in Italia il ritmo e la solarità della tradizione artistica delle danze delle isole Ryukyu: sono in scena questa sera al Teatro Olimpico di Roma diciotto rappresentanti, tra danzatori e musicisti, del Consiglio per le Arti della Prefettura di Okinawa.
Tra questi, il “Tesoro Nazionale vivente della musica tradizionale Ryukyu” Terukina Choichi, grande maestro di sanshin, e Tamagusuku Setsuko, una delle più acclamate danzatrici di Okinawa. Lo spettacolo, dal titolo Ryukyu musica e danze di confine, è organizzato dall’Istituto Giapponese di Cultura in Roma (Japan Foundation) con il contributo dell’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone.
Le danze Ryukyu, sviluppatesi fin dai tempi dell’omonimo regno (tra il XV e il XIX secolo, al crocevia tra Cina e Giappone), esprimevano ospitalità verso i messaggeri dalla Cina, attraverso la danza dei vecchi (rojin odori), dei giovani (wakashu odori), delle donne (onna odori) e dei maggiorenni (nisai odori). Dopo l’epoca Meiji (1868-1912) si aggiunse la danza ispirata al sentire contadino (zatsu odori), incentrata sul contrasto di elementi quali quiete e movimento, oppressione e liberazione, tensione e pacatezza, sacro e profano.
Tutti i brani di danza sono accompagnati da musica dal vivo con strumenti tradizionali giapponesi: tra questi il sanshin, strumento d’accompagnamento a corde, importato dalla Cina tra il XV e il XVI secolo. La prima parte dello spettacolo presenta danze solenni di corte, spesso eseguite in onore di ambasciatori e delegazioni; la seconda prevede, invece, una rappresentazione di Kumiodori, detto anche kabuki di Okinawa, dichiarato dall’Unesco Patrimonio culturale intangibile dell’umanità nel 2010, che unisce la danza e la musica a un impianto narrativo ispirato a racconti di guerra e al folklore di Okinawa
ORARI & INFO
2 Novembre ore 20.00
Teatro Olimpico
Piazza Gentile da Fabriano 17
Tel: 06 32 65 99 21
Valentina Clemente