Roberto Bolle ha portato il Boléro di Maurice Ravel alla Scala di Milano nella storica coreografia di Maurice Béjart del 1961. Dieci minuti di applausi e grida di entusiasmo, un successo incredibile per l’étoile che si è esibito in uno degli spettacoli più attesi della stagione scaligera. Un quarto d’ora di danza e altrettanto di ovazione del pubblico.
C’era decisamente molta attesa per questo Boléro, inserito in un trittico, che ha proposto anche una nuova creazione, in prima assoluta, Mahler 10, sull’Adagio della sinfonia numero 10 del compositore austriaco. E’ stato proprio l’emozionante lavoro della coreografa canadese Aszure Barton ad aprire la serata, con 26 artisti che si sono mossi in uno spazio circolare con passi inventati dagli stessi danzatori ai quali la coreografa aveva suggerito di pensare a 8 momenti importanti della loro vita.
“Ballarlo era il mio sogno da sempre“, aveva raccontato l’etoile alla stampa nelle settimane scorse. E Bolle, 43 anni tra due settimane, ha davvero trascinato in una dimensione onirica e surreale. Il danzatore con indosso solo un paio di pantaloni neri, sul famoso tavolo rosso rotondo che lo innalza al di sopra degli altri ballerini, è riuscito a dare tutta la carica erotica del ballo, ipnotico ed estatico. Tra il pubblico, anche Luciana Savignano storica interprete di uno dei Boléro, che hanno fatto la storia della danza, e Carla Fracci e sul gran finale tantissimi i consensi e i complimenti nche per il direttore David Coleman, l’Orchestra e tutto il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Il Boléro di Bolle sarà in scena nelle repliche del 13, 16, 20, 23 marzo 2018.
Gaia Cavalluzzo
www.giornaledelladanza.com