“La Bayadére” ovvero “la danzatrice del tempio” catalogato come “balletto-sinfonico” è uno di quei titoli che incarnano appieno la concezione della danza classica e della sua disarmante purezza grazie ad un racconto epico di amore e vendetta divina. Ambientato nell’antica India, indica un altrove dove l’esotismo si tramuta in un riflesso culturale che mira ad esaltare e ad imitare usi, forme, suggestioni e misteri di paesi lontani. Questo tema era particolarmente in voga nell’arte del balletto intorno al XIX secolo. Nel 1838 una compagnia di danzatori indiani fece tappa a Parigi con autentiche bayadere (termine coniato dagli occidentali – in special modo dai viaggiatori – in riferimento alle danzatrici indiane che si esibivano in feste e cerimonie religiose e profane) e l’interesse per l’esotico aumentò confermando il fascino delle genti europee nei riguardi dell’Oriente. Il balletto “La Bayadère” nella sua forma originale si dipana in quattro atti su musica di Léon Minkus e coreografia di Marius Petipa il quale si lasciò ispirare da più fattori: sicuramente dalle cronache lette sulla stampa nel 1875 a proposito della visita del Principe di Galles in India, senza tralasciare la suggestione tratta dal balletto “Sakountala” di suo fratello Lucien su libretto di Théophile Gauthier ...
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Alessandra Ferri, “Giulietta è il sole! Sorgi, o bell’astro”
Romeo (analizzando le parole usate nel titolo di questo articolo) paragona Giulietta al sole che sorge, mentre si affaccia alla finestra… In omaggio ai sessant’anni di Alessandra Ferri, prima ballerina assoluta, una delle più acclamate interpreti di danza classica e di questo ruolo shakesperiano, Rai Cultura ha proposto la registrazione dal Teatro alla Scala di “Romeo e Giulietta” nell’allestimento del 2000 con la coreografia in tre atti di Kenneth MacMillan. Al fianco della Ferri, Angel Corella e il Corpo di Ballo scaligero con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, e la direzione d’Orchestra di David Garforth (che ha dimostrato una solida conoscenza del linguaggio musicale di Prokof’ev), le maestose scene di Ezio Frigerio che dilatano il fascino dello spettacolo, i preziosi e sontuosi costumi di Franca Squarciapino. Nel cast gli ottimi scaligeri Michele Villanova (Mercuzio), Gianni Ghisleni (Tebaldo), Alessandro Grillo (Benvolio), Bryan Hewison (Paride), Matteo Buongiorno (Lord Capuleti), Bruna Radice (Lady Capuleti), Danilo Tapiletti (Duca), Flavia Vallone (Rosalinda), Laura Costa (Nutrice), Sergio Sanvito (Frate Lorenzo), Maurizio Licitra (solista Mandolino), Sabrina Brazzo (prima zingara), Beatrice Carbone (seconda zingara), Raffaella Benaglia (terza zingara), Maurizio Tamellini (Lord Montecchi), Roberta Voltolina (Lady Montecchi), Piera Pedretti (una dama), Camillo ...
Read More »Le parole limitano, la danza libera: intervista a Federico D’Ortenzi
Federico D’Ortenzi è nato a Roma e ha iniziato a studiare danza all’età di sei anni. Nel 2005 entra a far parte della Scuola di danza del teatro dell’Opera di Roma dove ha preso parte a varie produzioni del teatro quali: “lo Schiaccianoci” con Carla Fracci, “Trittico 900”, “Pinocchio”, “La Bella Addormentata”, “Carmen” ed altre ancora. Nel 2009 Federico è stato preso con Borsa di studio all’Accademia Teatro Scala di Milano dove ha preso parte a varie produzioni del teatro e della scuola quali: Morte a Venezia, Raymonda, Kylian, Gaîté Parisienne etc. Nel 2013 è stato personalmente invitato dal direttore artistico Franco De Vita a frequentare con una borsa di studio completa l’ultimo anno presso l’American Ballet Theatre Jacqueline Kennedy Onassis School dove si è diplomato nel 2014 sotto la direzione di Franco De Vita, Raymond Lukens e gli insegnanti François Perraut, Martine van Hamel e Lupe Serrano. Nella stessa scuola ha avuto occasione d’interpretare come Guest ABT nella “The Dutch Don’t Dance Division” nel NDT in Olanda, il ruolo del Principe nello Schiaccianoci. Nel 2014, D’Ortenzi si è unito alla “Washington Ballet Studio Company” sotto la direzione di Septime Webre e ha danzato produzioni quali “Schiaccianoci” di Septime ...
Read More »Il linguaggio del “cuore”: intervista a Luca Giaccio
Luca Giaccio si è unito alla Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli molto giovane ed è stata la direttrice Anna Razzi la prima a notare il suo talento. Nel 2006 il critico e storico Alberto Testa lo suggerisce come “Rivelazione Dancer” per il prestigioso “premio Positano” che vince danzando il ruolo del principe Desirée nella “Bella Addormentata” con la complessa coreografia di Rudolf Nureyev. Si diploma con lode all’Accademia del San Carlo nel 2007, Carla Fracci lo invita ad unirsi al Balletto del Teatro dell’Opera di Roma. Qui Luca ha modo di danzare tutti i ruoli principali del repertorio del balletto classico. Anna Razzi crea per lui “Il Guarracino” (nella tradizione della tarantella napoletana del XVII secolo) e sempre espressamente per lui prepara “Coppelia” sulla tradizionale coreografia russo-franco-italiana. Nel 2008 viene chiamato da Ángel Corella per unirsi alla sua compagnia di balletto a Castilla y Leon (Spagna), dove ha modo di ampliare il proprio repertorio di ruoli solistici creati da coreografi anglo-americani contemporanei come Stanton Welch, Clark Tippet, Twyla Tharp, Christopher Wheeldon, Jerome Robbins, oltre che dello stesso Corella. Nel 2011, Luca Giaccio entra, come primo ballerino, al Balletto della Comunità di Madrid diretto da Victor ...
Read More »Nuove stagioni e nuovi inizi. Le sfide del Miami City Ballet e del Pennsylvania Ballet
Nuove stagioni, tempo di novità. Dopo la nomina di Francesco Ventriglia come direttore artistico del New Zealand Ballet, due nuovi progetti scuotono altre due compagnie: il Miami City Ballet e il Pennsylvania Ballet. Il Miami City Ballet apre la ventottesima stagione in cerca di una nuova energia dopo il quasi completo turnover messo in atto dalla direttrice artistica nominata due anni fa Lourdes Lopez. È stato questo un periodo di assestamento, durante il quale la compagnia ha sperimentato nuovi titoli da portare in repertorio, che da questa stagione saranno riproposti; in due anni, dopo il cambiamento al vertice sia artistico sia accademico che ha visto lasciare questi due ruoli i coniugi Villella, la compagnia ha subito una trasformazione che l’ha portata ad essere più simile a un’istituzione che a una compagnia dall’atmosfera famigliare, perdendo così alcuni lati di spontaneità, ma guadagnando in considerazione sul piano nazionale e non solo. La sfida degli ultimi tempi è stata variare appunto anche il repertorio, introducendo uno stile più contemporaneo già in accademia e creando un repertorio più misto, più simile a quello delle altre compagnie statunitensi. Dei cinquanta danzatori stabili di questa nuova stagione, otto sono i nuovi danzatori in arrivo da altre ...
Read More »La 54° edizione del Festival dei due Mondi di Spoleto chiude con 50mila presenze
Budget ridotto ma risultati in linea con quelli dello scorso anno per il Festival dei Due Mondi: circa 50 mila spettatori, con un incasso dalla sola biglietteria di oltre 700 mila euro. Il tutto con il taglio delle le rappresentazioni infrasettimanali. Soddisfatto il direttore artistico Giorgio Ferrara, nel trarre il bilancio della 54esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto poco prima del concerto in piazza Duomo, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Numerosi i ringraziamenti che arrivano, in questa occasione, dal patron del Festival nei confronti di sponsor nuovi e ritrovati. E significativi gli accenni alla collaborazione che, dopo anni di polemiche, quest”anno ha caratterizzato ogni momento ed ogni aspetto del Festival. Una sola anticipazione è stata offerta alla stampa sul prossimo Festival dei due Mondi, le date di inizio e di fine: l’edizione numero 55 comincerà il 29 giugno per concludersi il 15 luglio. Per il programma bisognerà attendere – ha spiegato Ferrara – che vengano sottoscritti i contratti. Alla domanda durante la conferenza stampa di chiusura del direttore del giornaledelladanza.com Sara Zuccari se l’anno prossimo sarà previsto più spazio alla danza Alessandra Ferri – consulente per la danza del Festival – risponde: Punto in ...
Read More »Corella Ballet: un “Lago Dei Cigni” spagnolo ed attuale
Dall’1 al 3 ottobre, al Teatre-Auditori de Sant Cugat del Vallès (Barcellona), il Corella Ballet Castilla y Léon presenterà la sua versione de Il Lago dei Cigni, una coproduzione del Teatro Calderón de Valladolid, del Teatro Campoamor de Oviedo, del Teatre Auditori de Sant Cugat, realizzata con la collaborazione della Caja Segovia. Il balletto, in quattro atti – che ha debuttato al Teatro Calderón de Valladolid il 24 febbraio, con una successiva replica al Teatro de la Zarzuela di Madrid dal 5 al 15 settembre scorso – è basato sulla versione originale di Marius Petipá e Leiv Ivanov rivisitata da Ángel Corella, su musiche di Piotr I. Tchaikovsky, con un cast tutto spagnolo. Il Lago dei Cigni è una delle opere più rappresentative del repertorio classico. La versione di Ángel Corella rispetta la partitura coreografica originale di Petipá e Leiv Ivanov, ma con una rigorosa revisione, al fine di adattarla al pubblico di oggi e renderla attuale. In particolare sono state eliminate le parti di pantomima ritenute troppo lunghe e non necessarie e sono stati aggiunti degli elementi audiovisivi, incorporando così un nuovo linguaggio scenico in modo sottile e discreto. Il risultato è un Lago dei Cigni di grande dinamismo. ...
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