Nel mese di novembre esce il nuovo libro degli Amici della Scala: Vittorio Rota e il teatro del suo tempo 1864-1945. Corredato da un ampio apparato iconografico, il volume intende riportare alla luce l’interprete di un’epoca gloriosa per il melodramma. L’opera si inserisce nella collana Sette Dicembre, che gli Amici della Scala dedicano ai protagonisti della scena e della creatività teatrale legati alla storia del Teatro alla Scala. Entrato alla Scala nel 1887 come apprendista di Carlo Ferrario, Vittorio Rota (Pomponesco, 1864 – Parma, 1945) fu per trent’anni lo scenografo “ufficiale” del teatro milanese, firmando centinaia di spettacoli, in autonomia o insieme ai colleghi Angelo Parravicini, Mario Sala, Carlo Songa e Antonio Rovescalli. Il suo luminoso pennello, la sua fedeltà alle fonti storiche e il suo pragmatico realismo hanno accompagnato una stagione ricca e complessa, nella quale la Scala è stata guidata da gloriosi direttori come Toscanini, Serafin, Marinuzzi, ma che ha pure conosciuto il dramma della guerra e la necessità di serrare le porte del teatro per mancanza di fondi. Quando poi le istituzioni americane come il Metropolitan di New York o il Colón di Buenos Aires ampliarono la geografia del mondo musicale, Rota si trovò a fornire scene ...
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