Sarà inaugurata il 25 novembre 2018 la nuova stagione del Teatro San Carlo di Napoli, il cui manifesto programmatico è la tradizione dell’innovazione, nell’intento di creare e intersecare armonie e dissonanze tra repertori, generi, stili, interpreti e chiavi di lettura tra i più variegati in uno spettro assai ampio di proposte, testimonianza del fermento creativo e produttivo del Lirico partenopeo. Per la danza sono cinque i titoli di richiamo, per una compagnia giovane e in grande forma, che si confronta con la tradizione e le tendenze della scena contemporanea. La Stagione di Danza 2018 / 2019 del Teatro di San Carlo si muove, infatti, in perfetto equilibrio tra repertorio classico, con balletti come Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni e Sogno di una notte di mezza estate (nelle versioni di Giuseppe Picone, Charles Jude e Patrice Bart), e coreografie all’insegna della modernità come Rossini Cards di Mauro Bigonzetti e Pulcinella di Francesco Nappa. Una programmazione che conferma l’impegno del Teatro di San Carlo nel valorizzare l’eccellenza del Corpo di Ballo diretto da Giuseppe Picone, fiore all’occhiello del Massimo napoletano che continua ad ottenere in Italia e nel mondo risultati importanti. La Danza si apre il 27 ottobre 2018 con Rossini Cards, spettacolo ...
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“Otello” di Monteverde: la sottile linea di confine tra bene e male
Andrà in scena dal 10 al 17 febbraio, al Teatrino di Corte di Palazzo Reale di Napoli, Otello, un capolavoro della danza riletto in chiave contemporanea da Fabrizio Monteverde, tra i più apprezzati coreografi contemporanei italiani, sulle note appassionate di Antonín Dvořák. Protagonista il Corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, ospiti d’eccezione il virtuoso danzatore cubano José Perez nel ruolo di Otello e l’eterea Anbeta Toromani in quello di Desdemona. Il primo ballerino ospite Alessandro Macario interpreterà Jago. Considerato un maestro del dance-drama post romantico, Monteverde rivisita conformemente alla propria poetica il testo shakespeariano, lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti tra i personaggi. Il triangolo Otello-Desdemona-Cassio diventa tale grazie agli intrighi di Jago, ma ancor di più a causa delle maschere che ognuno dei protagonisti indossa, e per via del “non detto” con cui la ragione continuamente combatte il sentimento, più o meno consapevolmente. L’essere outsider di Otello è in parte neutralizzato dall’ambientazione scelta dal coreografo: una banchina di un porto di mare, una zona franca per antonomasia in cui, nel continuo via vai dei viaggiatori, lo straniero Otello appare meno “diverso”. Il mare inoltre non è relegato a mero sfondo ma diventa simbolo di ...
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