Il coreografo bielorusso Arkadi Zaides presenta oggi, online e per la prima volta al pubblico italiano, la versione filmica del suo spettacolo Necropolis. La presentazione avviene a conclusione della quarta edizione di Atlas of Transitions Biennale, dal titolo We The People. Necropolis, termine che rimanda al luogo sacro della sepoltura dei corpi, è frutto di un lungo lavoro che Arkadi Zaides, sempre attento a tematiche politiche e sociali, porta avanti da circa tre anni con un team di ricercatori. L’obiettivo è, attraverso la coreografia, dare un nome alle vittime delle migrazioni del Mediterraneo. Arkadi Zaides e il suo team si addentrano nella pratica dell’investigazione scientifica e forense, per dare una risposta alla mancata identificazione delle vittime. Giornali, fonti orali, database ufficiali, archivi urbani, autorità cimiteriali e ospedali sono le fonti per ricostruire la storia dei defunti, localizzare le salme e riconsegnare ai corpi il nome proprio. Le storie delle vite spezzate riemergono e con esse un universo di miti, geografie, movimenti e anatomie raccolte in una Città dei Morti, un corpo dei corpi, che Zaides vuole riportare in vita. Zaides conduce lo spettatore attraverso le storie degli “invisibili”, attraverso una pratica ibrida che riesce a coniugare l’approccio documentaristico e investigativo alla pratica coreografica. ...
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Santarcangelo dei Teatri, festival anche della danza…più contemporanea.
Se credete che Santarcangelo dei Teatri sia un festival dedicato solo al teatro, vi sbagliate. E in ogni caso ormai tra teatro e danza il confine è sempre più sfocato. Un confine a cui si dà comodamente il nome di performance, perché la dicitura inglese rende meno definitiva l’etichetta. Perciò, che voi siate entusiasti della scena contemporanea più all’avanguardia, o che siate ancora nel gruppo degli scettici, questo è un festival che fa per voi: non solo perché il calendario dal 9 al 19 luglio permette di seguire più eventi grazie alle repliche (un vero e proprio schema, da scaricare dal sito e usare come mappa), ma soprattutto perché la parte di danza ospita un collettivo poco ortodosso ma molto premiato, un altro collettivo che ha il suo focus sulla strada, un artista con un leone d’oro a casa (ma non nella categoria danza), due danzautori dai background molto diversi, un coreografo molto affermato e tre nomi importanti della danza italiana che si mettono a chiacchierare, ma anche a creare un progetto dal titolo insolito… Il primo collettivo è proprio Collettivo Cinetico, che presenta Ballroaming, una “sudata collettiva” che prevede il mischiarsi di performer e pubblico, che seguendo la musica ...
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