Come da tradizione, l’estate a Verona porta con sé il Festival Shakespeariano, compreso nella stagione estiva più ampia denominata Estate teatrale veronese, giunta ormai alla 67° edizione. Cinquanta le serate previste tra il 2 e il 14 agosto, tra danza e prosa (precedute da otto serate di musica in giugno), in scena al Teatro Romano, al Teatro Camploy e al Teatro Laboratorio. Il primo evento di danza è al Camploy, l’11 luglio alle 21.15 con la Spellbound Dance Company in un Trittico di coreografie firmate Mauro Astolfi, che in ogni creazione non manca di sottolineare la qualità della compagnia e di mettere in scena l’interiorità di interpreti e spettatori. Il 18 luglio in scena una creazione che rende omaggio alla cultura giapponese, Sakura Blues di Dacru Dance Company, che nella coreografia di Marisa Ragazzo e Omid Ighani ispirata dai film di Kurosawa e Miyazaki viaggia nell’anima segreta delle donne. Il 25 luglio appuntamento in sala da ballo, con la compagnia Fabula Saltica e la coreografia di Claudio Ronda Ballades, che mette in scena appunto l’universo della sala da ballo, dove prendono vita storie e incontri che al ritmo delle orchestrine si amplificano e danzano. Il 28 luglio, il 31 luglio ...
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Viaggio nel mondo della danza sul palcoscenico del Teatro Romano di Verona
Al grido di “Happy Birthday William!” si apre il 2 luglio a Verona il Festival Shakespeariano, giunto alla 66° edizione, parte della più ampia manifestazione detta Estate Teatrale Veronese, che ha luogo in vari luoghi della città, tra cui il Teatro Romano. Ed è proprio al Teatro Romano che sarà ospitata la sezione dedicata alla danza (con alcuni spettacoli, ancora però da confermarsi, al Teatro Camploy), che quest’anno propone un programma che fa davvero il giro del mondo. Si parte il 9 luglio con i Carmina Burana del Ballet de l’Opéra National de Bordeaux, balletto creato da Mauricio Wainrot e basato sulla versione per pianoforte e percussioni della musica composta da Carl Orff (che trasse ispirazione dai testi dei Carmina Burana, ma senza cercare una ricostruzione storica della base musicale). Alleggerita così la parte musicale, è la coreografia a riempirsi di rimandi al testo, come nella prima sezione Fortuna imperatrix mundi in cui la fortuna è rappresentata da danze in cerchio e da colori diversi. E il testo viene rispettato anche nelle cosiddette canzoni di risveglio della primavera, di satira e d’amore, ma la coreografia si ferma prima di cadere in temi più crudi, o di arrivare a temi sacri, ...
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