I benefici per il fisico… Recenti studi internazionali hanno identificato i benefici che la danza porta ai pazienti over 60 (in realtà vale per tutte le età), dimostrando che, a prescindere dallo stile praticato, è utile per migliorare forza e resistenza muscolare, agilità, equilibrio e coordinazione, e prevenire osteoporosi e rischi cardiovascolari. Obesità e diabete. Patologie neurodegenerative. Ecco l’elenco dei benefici, e non sono pochi. 1) Aiuta il cuore. Uno studio italiano ha dimostrato che le persone con insufficienza cardiaca che praticano il ballo come attività fisica migliorano la salute cardiaca, la respirazione e la qualità della vita in modo significativo rispetto a chi, per esempio, va in bicicletta o usa il tapis roulant per fare esercizio. 2) La perdita di peso è un altro beneficio del ballo, se praticato con costanza. Uno studio pubblicato sul Journal of Physiological Anthropology ha dimostrato che la pratica costante di danza di tipo aerobico permette di perdere chili di troppo, alla pari del ciclismo e dello jogging. 3) Dà iniezione di energia: secondo una ricerca pubblicata sul The Scholarly Publishing and Academic Resources Coalition, un programma settimanale di ballo può migliorare il rendimento fisico ed aumentare i livelli d’energia negli adulti. 4) Flessibilità muscolo-tendinea, forza e ...
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Hungarian State Folk Ensemble, un viaggio “di carattere” tra presente e passato
C’era molta attesa per lo spettacolo, andato in scena per tre serate consecutive (promosso dal Ministero delle Risorse Umane) in ordine cronologico al Teatro Coccia di Novara, al Teatro Sociale di Stradella e al Teatro Cagnoni di Vigevano: una triade di rara bellezza nel panorama dell’architettura teatrale di stampo italiano d’epoca ottocentesca. L’evento, costruito in due tempi, si è articolato in una rassegna delle danze del folklore ungherese, presentata dall’Hungarian State Folk Ensemble con le “ricercate” coreografie del direttore artistico Gábor Mihalyi; le travolgenti sonorità affidate ai direttori d’orchestra Ferenc Radics e Pál István e dall’attenta direzione musicale firmata László Kelemen. La serata dal titolo Rapsodia ungherese trae la sua genesi dalle danze nazionali, popolari e folkloristiche che da sempre sono da annoverare come tecnica essenziale e strutturale al nobile studio della danza classica tant’è che queste danze sono spesso presenti in molteplici balletti del grande repertorio. Mediante il ritorno alle radici, abbiamo potuto ammirare in scena, l’utilizzo della scarpa con il tacco, costumi e abiti riccamente decorati, ampie gonne colorate oltre a un’attenta cura dei dettagli da ritrovarsi, in primis nell’elemento dominante: gli stivali e a seguire nastri, tamburelli, cappelli al fine di sottolinearne la teatralità e l’espressività ...
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