Il balletto classico preferito? Don Chisciotte, sono “nato” con la versione di Nureyev da bambino come comparsa, casualmente prima alla Scala poi con l’Opéra di Parigi. Vederlo dalla scena con tutte le star del secolo passato alternarsi ogni sera era un emozione enorme. Fracci (spiritosissima) Guillem (alle sue prime armi come regina delle driadi), Noëlla Pontois, Isabelle Guérin, Rudolf Nureyev, Patrick Dupond e ogni sera un interprete nuovo da studiare da dietro le quinte. Il balletto contemporaneo prediletto? La Petite Mort di Jiří Kylián. Un classico, perfezione di semplicità, ingegno, musicalità e purezza. Semplicemente insorpassato. Persino nella scelta sexy e provocante del titolo che rimane comunque elegante Il Teatro del cuore? Il Teatro alla Scala, sono cresciuto li, solo un anno in compagnia ma otto anni alla Scuola di Ballo che una volta era due piani sopra il palcoscenico. Malgrado quarant’anni di carriera li abbia fatti altrove il primo amore non si scorda mai. Di quel teatro prima del rifacimento conoscevo ogni angolo proibito. Da piccolo ero una peste irrefrenabile, mi sgattaiolavo ovunque, cunicoli, porte e corridoietti segreti sotterranei, atelier fino a sbucare nel palco reale nel mezzo di una prova. Nessuno mi fermava, chissà perché! Un romanzo da ...
Read More »