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Cango di Virgilio Sieni compie 20 anni: un ricco programma per l’occasione

Nel 2023 e a vent’anni dalla nascita di Cango, intendiamo partire ancora da lì, dalla domanda aperta sul come diventare di nuovo e su come partire dagli artisti, ovvero da coloro che ricercano e che costruiscono ponti con la storia: passaggi intesi come spazi di incontro sempre aperti e poeticamente in mutazione, dove il rifarsi alla figura, alla forma musicale, alla gravità, alla filosofia dello spazio, alla sua cura e al modo di ospitare l’altro, crea il gesto iniziatico di incontro e relazione secondo intuizioni e verifiche. Attraverso la presentazione di performance e residenze di artisti nazionali e internazionali vogliamo indagare come proprio l’incunearsi nei meandri poetici del sentire, dell’emozionarsi, del ricercare, sia lo slancio per l’elaborazione di figure dinamiche che, incontrandosi con l’altro, annunciano il nuovo. Guardiamo a un corpo in ascolto, alla sua luce, alla sua pelle e alla sua capacità di connettersi alle cosmologie sonore e ai mondi che fanno apparire barlumi inediti, esplicitati oggi con la creazione di microcosmi fisici e sensibili. Gli artisti presenti aprono squarci sottili seguendo queste tracce fugaci del divenire e ci invitano a un atto conoscitivo e responsabile per costruire la libertà. La Democrazia del corpo anche in questa edizione conferma ...

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“La Democrazia del corpo” al CanGo in scena la danza d’autore

Marco D’Agostin e Cristina Kristal Rizzo presentano in prima assoluta i nuovi lavori nati a seguito del Bando Abitante ’21 così come le altre presenze, la giovane coreografa Stefania Tansini e il nuovissimo Collettivo Giulio e Jari, mostrano quel che di nuovo sta nascendo. Tra gli internazionali, Mette Ingvartsen ed Eszter Salomon portano in scena le questioni profonde sul dettaglio di un corpo messo sulla soglia intima del vissuto, mentre il nuovo direttore della mitica compagnia Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, Boris Charmatz, torna con potenza a indicarci i giocosi modi di stare del sapiens. Annamaria Ajmone raccoglie ed espone i frammenti del suo gesto animistico in un brano che intende accompagnarci in luoghi cari al sapore della terra. Michele Rizzo scava nel rito del passo ripetuto verso forme di possessione e Adi Boutrous avviluppa i corpi in gesti di vicinato che sembrano alludere alla costruzione di una città. La Compagnia Virgilio Sieni si rivolge ancora una volta al passo di danza per capire se è ancora possibile individuare strade comuni con gli altri abitanti del pianeta. Inoltre, La Democrazia del corpo è arricchita dalle ospitalità de Lo Schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea che propone la prestigiosa presenza di Rosa Barba, e di Radio Papesse per la IV edizione di Lucia Festival – Storie audio dal mondo. La rassegna “Democrazia del corpo” propone un ciclo di visioni intese come escursioni nel corpo e sul corpo. ...

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Emanuel Gat riporta sulla scena italiana la sua Plage Romantique

Ci aveva già incantati al Teatro Ristori di Verona la scorsa stagione, e ora torna in Italia sempre con Plage Romantique Emanuel Gat, coreografo molto noto e da qualche tempo molto presente sulle scene europee, il 25 ottobre alle 15.45 al Teatro della Pergola di Firenze. La coreografia, uno stretto intreccio fra movimento, musica e suono, è mossa dai sentimenti umani, che la rendono così antinarrativa e astratta. Una coreografia che ha dimostrato di poter coniugare brio, divertimento e la cultura della nouvelle vague francese, mettendo in scena il tempo, in un rincorrersi di musiche, brusii, e in una continua ricerca di risposta alle domande sullo spazio, sulle strutture sociali, sull’antropologia del suono, fino a indagare il centro stesso della danza: l’atto creativo. Plage Romantique esamina queste e altre questioni in maniera giocosa, sfruttando l’efficacia della coreografia come un mezzo rivelatore. In occasione dello spettacolo, è stato aperto un workshop (grazie all’Accademia di Virgilio Sieni) di quattro giorni, dal 20 al 23 ottobre, su selezione via curriculum, che si apre poi al pubblico con la presentazione di un nuovo progetto di Emanuel Gat, costruito durante i giorni del workshop, in scena il 24, 27 e 28 ottobre al Cango / Centro ...

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“Prometeo” – Quadro II: una riflessione sulla natura del dono

Debutterà mercoledì 28 ottobre, a Cango, Prometeo: il Dono, secondo episodio del proteiforme progetto di Simona Bertozzi la cui prima manifestazione, Prometeo: Contemplazione, è stata presentata nel giugno scorso alla Fondazione Nazionale della Danza di Reggio Emilia. «In questo secondo quadro coreografico del progetto Prometeo» suggerisce la coreografa «la riflessione sulla natura del dono si attualizza nella capacità di addentrarsi in una traiettoria d’indagine, di esercitare un linguaggio che, nella sostanza del gesto e del movimento, possa farsi luogo della visione e delle mutevoli corrispondenze fra le immagini». In Prometeo: il Dono sono in scena la stessa Bertozzi, Stefania Tansini e il danzatore Aristide Rontini: «È una pratica vertiginosa, quella che accomuna le tre presenze e che sporge negli interstizi dell’azione, nella sua consistenza molecolare, per afferrare la prospettiva di un frammento, di una sezione dinamica, di uno scorcio anatomico. Masse sospese, volumi che si assottigliano, che diventano porzione di dialogo e groviglio delle velocità.  Ci si appassiona al dettaglio per proiettarsi nella postura contrastata da un continuo decentramento, da una impossibilità ad arrestarsi». Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza è lo spazio diretto da Virgilio Sieni, il celebrato danzatore e coreografo fiorentino nella cui Compagnia ...

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“La Sagra della Primavera” – paura e delirio a Las Vegas

Cristina Rizzo presenta La Sagra della Primavera Paura e Delirio a Las Vegas solo studio version per Fabbrica Europa della Sagra della primavera di Igor Stravinskij, il suo lavoro tiene conto di ciò che questa partitura coreografica ha rappresentato nel mondo musicale e della danza : molto è già stato detto e molto è già stato fatto sulla questione del rito, non credo che sia possibile aggiungere altro. Considero dunque questo progetto non come un confronto con la tradizione ma come una personale immersione in un universo sonoro. A questo proposito, metto da parte qualsiasi possibile interpretazione di una scena rituale, nessun racconto, nessun personaggio, nessuna rappresentazione…, ma il dispiegarsi di un atto dinamico a più corpi, un corpo unico intento in un esercizio di concentrazione all’unisono. Si propone di rendere visibile il complesso di suggestioni e impressioni che si genera in un individuo mentre assiste a un prodotto creativo, rispondendo alla domanda: Cosa vedo quando ascolto? Cosa ascolto quando vedo? la coreografa dice: Quando il movimento diventa delirio del corpo, ha sulla realtà lo stesso effetto distorsivo, la rende un immaginario malleabile, un territorio costruito per tentativi… Niente profondità ma solo superfici… The time of dance is now…Mettiamo che nell’immagine ...

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Aomori Project of Landscapes Remembered di Sioned Huws

Aomori Project è un progetto di ricerca che Sioned Huws porta avanti dal 2008 in collaborazione con artisti e performer giapponesi e che è stato presentato a più riprese e in forme diverse in Giappone, Inghilterra e Italia. Nel 2012 la coreografa gallese ha presentato a Fabbrica Europa una fase del progetto, Repetition, in duo con la danzatrice giapponese Reina Kamura, e torna ora con uno versione più ampia che coinvolge artisti Tsugaru. Il lavoro prende spunto dalla radice della parola Aomori, i cui significati sono ‘Ao’ – blu o verde, e ‘mori’ – foresta. Aomori è una prefettura del Giappone nella regione di Tsugaru all’estremità settentrionale dell’Isola di Honshu, con estati brevi e inverni rigidissimi. In autunno le sue verdi foreste, le sue dolci montagne, il suo mare blu accendono i sensi con i loro colori. Nel lungo inverno artico il lento, silenzioso e ripetitivo cadere della neve trasforma il paesaggio. Il battito del cuore rallenta, il corpo è sopraffatto dal desiderio di riposare, adagiandosi su questo manto bianco. Situazioni estreme che richiedono uno sforzo di adattamento all’ambiente, a una natura poco indulgente che gli abitanti hanno impersonato nei loro balli, nei loro canti e nella loro musica. Alla complessità di ...

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