Dal 12 al 14 dicembre, presso Teatri di Vita a Bologna, l’imperdibile appuntamento con la danza di Olga Pona e del suo Chelyabinsk Contemporary Dance Theatre con due spettacoli proposti in un’unica serata: Horizon and Beyond e Waiting. Il primo, sarà presentato in prima nazionale, e porterà gli spettatori ad intraprendere un viaggio al di là dei normali orizzonti della Russia contemporanea con l’aiuto di quattro danzatrici che si intrecciano, si respingono e attraggono a vicenda, in una suggestiva miscela di musica da Bach alla contemporanea, mentre il secondo, è il racconto di una classica sindrome russa, l’attesa, e la speranza del futuro.I due spettacoli concludono la rassegna Danze di pace dal fronte orientale che ha visto protagoniste quattro compagnie di danza dall’Europa dell’Est, nei giorni in cui si ricordano i 100 anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale. Olga Pona è, con pochi altri, sinonimo di “danza contemporanea” in Russia, perché tra le prime, quando ancora era dominante l’estetica societica, ad andare alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi del corpo. Vincitrice del prestigioso Golden Mask di Mosca, ha portato i suoi lavori in tutto il mondo. Questo il commento sulla sua arte: “Io non sono sicura di avere un messaggio. ...
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Globalizzazione, quotidianità, orizzonti nuovi: Danze di Pace dal Fronte Orientale
Abbiamo già parlato la scorsa settimana di Teatri di Vita di Bologna e della loro scelta di commemorare la Prima Guerra Mondiale con la rassegna interna alla stagione 2014/2015 Danze di pace dal fronte orientale (ovvio l’eco al romanzo “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Remarque), non solo in occasione delle commemorazioni, ma proprio nei giorni in cui su questo fronte orientale si acuiscono e si distendono nel giro di pochissimo tempo le tensioni politiche e militari. Dal fronte orientale sono state scelte dunque quattro compagnie, due già esibitesi in questo mese di novembre: il performer polacco Karol Tyminski ha presentato a inizio mese Doll House, un percorso sulla costruzione dell’identità, e ha chiuso novembre l’ucraino MOST Dance Project (di cui appunto ci eravamo occupati) che ha raccontato lo smarrimento davanti alla frantumazione creata dalla guerra civile. Proseguono il percorso sul fronte orientale in dicembre le compagnie di Olga Pona, dalla Russia e del Karakuli Dance Theatre, dalla Bielorussia. Il 4 e 5 dicembre va in scena il primo appuntamento con il Karakuli Dance Theatre di Olga Labovkina, coreografa diplomata all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, fondatrice della compagnia, e artista apprezzata sulla scena russa e in generale dell’Europa dell’Est, ...
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