Tra Positano e Capri si trova l’arcipelago di Li Galli, un luogo sospeso tra leggenda e arte. Antica dimora delle sirene omeriche, nel Novecento è diventato il rifugio di due giganti della danza: Léonide Massine e Rudolf Nureyev. Nel 1927, il coreografo Massine acquistò l’isola e la trasformò in un centro creativo. Ristrutturò la torre aragonese, vi costruì un piccolo teatro e la rese un luogo di incontro per artisti come Picasso e Cocteau. Li Galli divenne il suo laboratorio, dove la natura mediterranea ispirava nuove coreografie. Anni dopo, nel 1988, l’isola fu comprata da Rudolf Nureyev, già leggenda mondiale della danza. In cerca di pace, vi trascorse gli ultimi anni della sua vita, arredandola con gusto orientale e vivendo in silenziosa contemplazione. Qui, lontano dai palcoscenici, continuò a danzare nel cuore. Oggi Li Galli è proprietà privata, ma resta un simbolo: un santuario della danza, dove mito, arte e natura si fondono. Un luogo che custodisce il ricordo di due maestri e il battito eterno della bellezza. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata
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