Le Corderie dell’Arsenale saranno per la danza il luogo della condivisione con le altre discipline, quali la musica, il teatro, il cinema e l’architettura. Tutte queste arti non saranno semplicemente affiancate e giustapposte alla Mostra di Architettura, ma si integreranno con essa. Lo spazio cinquecentesco è stato ideato dal direttore Rem Koolhaas come un “work in progress multidisciplinare, una realtà in costante evoluzione e continuamente fruibile”, con sei palcoscenici dove avvenimenti di diversa durata (dai sei ai venti minuti) e a ciclo continuo, cambieranno la mostra di giorno in giorno. Una situazione nuova, sia per i coreografi e i danzatori, che per il pubblico: la danza si relaziona e si modifica in rapporto allo spazio, e alla libertà dello spettatore di fruirlo. Come sta accadendo negli ultimi anni, gli spazi museali accolgono le performance e la dimensione pubblica si mescola a quella più intima della creazione coreografica, creando così un’opera d’arte in continua evoluzione. Per questo esperimento Virgilio Sieni, direttore del settore danza, ha coinvolto artisti che con i loro lavori hanno programmaticamente sperimentato luoghi e tempi non convenzionali, come i Kinkaleri, autori di performance, installazioni, produzioni video ospitate in musei d’arte contemporanea, teatri, festival, discoteche, che alle Corderie saranno ...
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