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Tag Archives: Eugenio Buratti

L’Académie Princesse Grace di Monte-Carlo festeggia 50 anni

È stata fondata nel 1975 dalla Principessa Grace e dal Principe Ranieri III per creare una scuola di danza di alto livello nel Principato di Monaco, diretta da Marika Besobrasova e di fama internazionale. Nel 2009, Sua Altezza Reale la Principessa di Hannover, su proposta di Jean-Christophe Maillot, ha nominato Luca Masala Direttore Artistico. L’obiettivo è quello di enfatizzare la dimensione pre-professionale dell’Accademia e di consentire ai suoi allievi, provenienti da diversi paesi, di perfezionare la propria formazione tra i 13 e i 18 anni, con l’obiettivo di entrare a far parte di una grande compagnia di danza internazionale al termine della formazione. Questa nuova direzione si inserisce in un’importante evoluzione della danza a Monaco: sotto la presidenza di Sua Altezza Reale la Principessa di Hannover, Les Ballets de Monte-Carlo riunisce ora in un’unica struttura la Compagnia dei Balletti di Monte-Carlo, il Monaco Dance Forum e l’Accademia Principessa Grace. Per celebrare questo anniversario, i giovani studenti presenteranno i frutti del loro lavoro in uno spettacolo unico il 19 dicembre 2025, nella Sala Principe Pierre del Grimaldi Forum. Il pubblico avrà l’opportunità di immergersi nel repertorio di opere create per la compagnia negli ultimi sedici anni, durante i quali alcuni dei ...

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Il Direttore artistico Eugenio Buratti “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lo Schiaccianoci. Il balletto contemporaneo prediletto? In the middle somewhat elevated. Il Teatro del cuore? Teatro dell’Opera di Roma. Un romanzo da trasformare in balletto? Il gabbiano Jonathan Livingstone. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Seven. Il costume di scena indossato che hai preferito? Liqueurs de chair di Angelin Preljocaj. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? La zagara. La musica più bella scritta per balletto? Boléro. Il film di danza irrinunciabile? Due vite una svolta. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Mikhail Baryshnikov e Gelsey Kirkland. Il tuo “passo di danza” preferito? Renversé. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Il mago di Oz. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Mats Ek. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Passione, resilienza e rispetto. Come ti vedi oggi allo specchio? In missione. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Morte a Venezia (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Esistono più versioni di questo balletto ispirato alla novella Der Tod in Venedig di Thomas Mann, pubblicata nel 1912. Sicuramente la creazione più famosa è stata presentata in prima assoluta dall’Hamburg Ballet su coreografia e ideazione di John Neumeier. L’opera presenta uno scrittore, Gustav von Aschenbach, nel momento più buio della professione: la mancanza di creatività. Nella ricerca di una nuova ispirazione egli intraprende un viaggio di riscatto in Italia, a Venezia, durante il quale dapprima ritrova serenità, per poi maturare un’ ossessione rivolta ad un giovane dalla bellezza apollinea, Tadzio, incontrato tra gli ospiti del suo stesso grand hotel, presso il lido lagunare. Pur senza mai giungere a un rapporto fisico ma nemmeno ad una conversazione, ne rimane talmente affascinato da sconvolgere profondamente la propria esistenza. L’infezione da colera che affligge in quei giorni Venezia lascia percepire un senso di decadimento, che diventa metafora del contrasto tra la giovane età del fanciullo e lo scorrere inesorabile del tempo nel corpo dello scrittore, un contrasto estetico così evidente in una passione impossibile. La coreografia di Neumeier è stata presentata nel 2003 ad Amburgo con interpreti Lloyd Riggins nel ruolo di Gustav von Aschenbach; Joëlle Boulogne in alternanza con Anna Polikarpova ...

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Reportage dal “Prix de Lausanne” 2025

La 53a edizione del concorso internazionale di danza iniziata lunedì 3 febbraio al Beaulieu Lausanne, ha visto quest’anno 85 giovani ballerini di 23 nazionalità diverse prendere parte alla celebre competizione svizzera che nel tempo ha lanciato nel firmamento mondiale tanti giovani divenuti grandi stelle, basti pensare ad Alessandra Ferri, Carlos Acosta, Friedemann Vogel, Michel Gascard, Jean-Christophe Maillot, Miyako Yoshida, José Carlos Martinez, Benjamin Millepied, Miyako Yoshida, Marcelo Gomes, Sergej Polunin, Alina Cojocaru, Maria Kochetkova, Steven McRae, Madoka Sugai, Shale Wagman, Marco Masciari, Darcey Bussell, Matthew Golding, Hannah O’Neill, Sae Eun Park e moltissimi altri. La finale di sabato 8 febbraio 2025 ha incoronato nove vincitori tra cui in primis la medaglia d’oro assegnata meritatamente al sedicenne sud-coreano Youn Jae Park, in particolare per la sua sorprendente esibizione nella variazione classica tratta da “Flammes de Paris” (mentre per il contemporaneo ha presentato “Rain”). Youn Jae Park ha ottenuto inoltre una borsa di studio per “il miglior talento” dalla “Fondazione Rudolf Nureyev” da sempre al fianco dei giovani attraverso la partnership con il “Prix de Lausanne”. Le borse di studio sono state così distribuite dalla giuria: “Fondation Caris” a Youn Jae Park; “Jeune Espoir” ad Eric Poor (variazione classica “Delibes Suite”, esibizione contemporanea ...

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KAOS Balletto di Firenze in scena con lo spettacolo “Corpi celesti/Caravaggio”

Il Teatro Pacini di Pescia, località in provincia di Pistoia, ospita domani 12 Febbraio la compagnia KAOS Balletto di Firenze: il gruppo, composto da giovani danzatori, porta in scena lo spettacolo Corpi celesti/Caravaggio. L’ensemble, nata nel 2006 per volontà di Roberto Sartori e Katiuscia Bozza, porta sul palco la ricerca di un’espressività corporea atta a manifestare l’esuberanza fisica del danzatore: l’obiettivo primario del gruppo, infatti, è esaltare senza fine il lato vitale dell’individuo senza tralasciare le emozioni più intime. Queste linee guida, punto di partenza e di arrivo del lavoro di tutti i ballerini e dei coreografi, non vengono assolutamente disattese in questo spettacolo:in poco più di un’ora, lo spettatore intraprende un viaggio che lo porta a scoprire come coppie apparentemente lontane possano fondersi l’una nell’altra, ad imparare come sia possibile liberarsi dai vincoli del significato “puro” attraverso il movimento, a comprendere come sia comune la battaglia della quotidianità, a sorprendersi di come sia possibile comunicare anche e soprattutto attraverso il silenzio; ad immaginare la bellezza dei fuochi d’artificio di due secoli fa; ad abbandonarsi alla frenesia dell’essere e alla seduzione dolcemente controllata dei corpi. Questo è Corpi Celesti : otto coreografie di Roberto Sartori, Eugenio Buratti ed Enrico Morelli ...

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