Oltre al normale benessere psico-fisico, danzare contribuisce al miglioramento della salute mentale di chi vive difficoltà di comunicazione per svariate motivazioni, perché affetto da malattie neurodegenerative o da disturbi da stress post traumatico. La danza è perfino utilizzata nei percorsi di riabilitazione e reintegrazione sociale dei detenuti nelle carceri. La danza, infatti, attiva nuove connessioni neurali. Quando ci impegniamo in movimenti che attraversano la linea mediana del nostro corpo, i due emisferi del cervello si mettono in comunicazione tra loro. Questo essenzialmente genera connessioni neurali che migliorano la neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di modificarsi e potenziarsi. Inoltre, quando varia il modo in cui ci muoviamo, creiamo anche un cambiamento a livello cellulare che produce effetti positivi sul cervello. Uno studio pubblicato nel 2003 sul New England Journal of Medicine ha stabilito che chi danza sviluppa un cervello più sano e attivo. I ricercatori hanno esaminato gli effetti di undici diversi tipi di attività fisica. Hanno scoperto che solo una di queste, ossia la danza, riduceva significativamente il rischio di sviluppare demenza e il conseguente declino delle facoltà mentali. Danzare richiede uno sforzo fisico, mentale e l’interazione sociale. Questi tre elementi contribuiscono a preservare una maggiore riserva cognitiva che può abbassare ...
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