Prende il via a maggio 2019 la XXXI edizione del Festival Danza Estate, la rassegna di danza contemporanea dal respiro internazionale che anima Bergamo e la sua provincia nel periodo estivo e che anche quest’anno presenta un ricco cartellone all’insegna di grandi nomi italiani e stranieri. Tante e varie le iniziative inserite nel programma confezionato da 23/C ART, organizzatore dal 2018 sostenuto da MiBAC, Regione Lombardia e Comune di Bergamo, tra spettacoli di alto livello (la danza da vedere) e iniziative collaterali, quali incontri a tema, eventi artistici e formazione (la danza da fare), dedicati al pubblico di tutte le età. Ormai da 31 anni il Festival Danza Estate porta nel territorio di Bergamo proposte di grande rilevanza nazionale e internazionale che mescolano diversi linguaggi ed espressioni artistiche e che, specialmente in questa edizione, si muovono in un clima di grande contemporaneità, come mostrato dalle scelte della direzione artistica, sempre più orientate verso l’innovazione. Sono ben 18 i titoli di un programma intenso che manifesta la volontà di trasmettere la cultura della danza attraverso l’espressione di artisti già noti accanto ad altri emergenti, andando ad accontentare le diverse tipologie di pubblico. Il Festival Danza Estate si apre ufficialmente il 9 maggio ...
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“JAND – Just another normal day” – Francesco Sgrò dà forma alla fantasia
Uno spettacolo che riflette l’intenzione di dare forma alla fantasia dell’essere umano, una messa in scena di quello spazio d’immaginazione che risiede dentro ognuno di noi. Come un bambino dentro una stanza vuota, o una persona davanti ad una finestra, quello che vediamo è la forma, ma escludiamo totalmente la sostanza che sta dentro quell’immagine, l’universo racchiuso. La nostra parte immaginifica, la capacità di creare al proprio interno un mondo diverso, di racchiudere qualcosa che non ci appartiene ma che è parte di noi, la nostra diversità. Con JAND Francesco Sgrò mette in scena il suo mondo interiore, dove tutto è verosimile ma mai completamente reale. Abita un mondo che è il suo, che non necessariamente risponde alle leggi fisiche e comportamentali normali, gli oggetti appaiono e scompaiono dalla scena, sono manipolati e trasformati, assumono una vita propria, ma non solo. In scena sono in due: un musicista, Pino Basile, che divide lo spazio con il giocoliere, danzatore, acrobata, Sgrò, e il rapporto che si genera è quello tra due artisti che si relazionano in scena scavalcando le proprie arti senza inibizioni. Non intende mettere in scena una storia, semmai stimolare la parte onirica, differente per ogni spettatore. Questo lavoro ...
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