Come sappiamo, danzare offre innumerevoli benefici. Migliora resistenza cardio-respiratoria, tono muscolare, coordinazione, agilità e flessibilità. Allevia stress e depressione, libera una grande quantità di endorfine, aumenta la soglia del dolore e ne riduce la percezione. Studi scientifici dimostrano inoltre che danzare incrementa il numero di cellule dell’ippocampo, la regione del cervello responsabile della memoria e dell’orientamento spaziale. In un lavoro pubblicato su ‘Frontiers in Aging Neuroscience’, rivista leader nel campo dell’analisi delle degenerazioni neurali, i ricercatori hanno confrontato gli effetti sul cervello generati da tre attività: camminare, fare stretching e ballare. Quest’ultima ha dato l’effetto positivo più evidente in termini di aumento di densità della materia bianca cerebrale che solitamente si riduce con l’avanzare dell’età contribuendo al declino cognitivo. Grazie alle fibre nervose mieliniche che la compongono, la materia bianca è essenziale per il funzionamento della materia grigia, da cui dipende il controllo delle facoltà intellettive, dell’apprendimento, del linguaggio, del pensiero, dei movimenti volontari e dei sensi. Senza la materia bianca, quella grigia sarebbe inefficace e il nostro cervello non funzionerebbe. Danzare inoltre rafforza la connettività tra i due emisferi cerebrali. I movimenti attivano diverse aree, motorie, somatosensoriali e cognitive. I ballerini adoperano molteplici strategie e metodi per codificare sequenze ...
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