“Mi rivolgo ai capolavori letterari non tanto alla ricerca di trame, quanto piuttosto nel tentativo di arricchire la produzione con idee filosofiche e intellettuali, quelle che non giacciono sulla superficie del testo, ma si rivelano in un’immersione profonda nell’essenza dell’opera”. Questo manifesto creativo, come espresso da Boris Eifman, spiega in modo eloquente il suo fascino duraturo per le opere di grandi scrittori, in particolare Fëdor Dostoevskij, che si erge come uno dei più importanti pensatori e artisti della cultura mondiale. Il primo balletto ispirato all’opera dell’autore russo fu creato dal coreografo già nel lontano 1980. Negli anni successivi nacquero le interpretazioni coreografiche de “I fratelli Karamazov”. L’ultimo capolavoro di Dostoevskij ispirò due creazioni di Eifman: la produzione del 1995 “The Karamazovs” e il balletto “Beyond Sin”, che debuttò diciotto anni dopo. “Delitto e castigo” è il terzo romanzo dei “Grandi Cinque Libri” interpretati dal coreografo attraverso il mezzo espressivo della danza. Rimanendo fedele ai suoi principi artistici, Boris Eifman non si limita ad illustrare il testo canonico. Invece, accumula gli strumenti espressivi ed esplorativi che ha affinato in decenni di lavoro creativo per offrire le sue risposte a domande profonde sulla natura interiore dell’umanità, il significato ...
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