La grande danza contemporanea è di scena al “Théâtre de la Ville – Sarah Bernhardt” di Parigi con il “Balletto dell’Opéra National du Rhin” diretto da Bruno Bouché (dal 22 al 25 maggio). La Ccompagnia francese con base a Mulhouse propone “Songs from Before”, creato da Lucinda Childs nel 2009, traendo ispirazione tanto dal romanziere Haruki Murakami quanto dalla musica post-minimalista di Max Richter. Questa coreografia è accompagnata da “Bless-ainsi soi-IL”, un duetto che Bruno Bouché ha creato basandosi sulla storia biblica della lotta tra Giacobbe e l’Angelo. Infine, “Enemy in the Figure”, creato da William Forsythe nel 1989, è entrato nel repertorio dell’ensemble nel 2023. Con “Songs from Before”, Lucinda Childs crea un pezzo raro e intimo. Rivelando un lirismo malinconico raramente presente negli altri suoi pezzi. “Bless-fait-il-IL” è un duo potente che per Bruno Bouché diventa oggetto di una spiritualità che si incarna mediante un’intensa sensualità. Infine, “Enemy in the Figure”, rimane uno dei brani più misteriosi del grande coreografo William Forsythe. In un disordine di oggetti ingombranti e violenti raggi di luce che graffiano l’oscurità, i danzatori si lanciano in avanti con tutta la loro giovinezza, resistono alla minaccia ambientale e sembrano abbracciare lo spazio. L’OnR Ballet ...
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Dance dance dance: i tanti volti della danza
Il 25 e il 26 ottobre 2014 alle ore 20.30 la Compagnia torinese di danza EgriBiancoDanza, diretta da Susanna Egri, considerata una delle personalità più singolari ed eccellenti del balletto italiano e Raphael Bianco, talentuoso coreografo indiano, presenta al Pim Off di Milano l’articolato Dance dance dance, trittico di coreografie create dallo stesso Bianco. Il titolo di questo spettacolo riprende quello dell’omonimo romanzo del visionario scrittore giapponese Haruki Murakami, il cui tema principale ruota attorno alla perdita e all’abbandono. Le tre coreografie, la cui esibizione verrà preceduta dalla lettura di brani tratti dal libro, spiegano infatti come sia necessario agire (qui inteso come danzare) per non chiudersi in se stessi, per non arrendersi alle difficoltà, conquistando nuove dimensioni di esistenza e consapevolezza. Il primo titolo del trittico, Sacred Dance, focalizza l’attenzione sull’origine solenne ed elevata del gesto coreografico e della danza, intesi qui come canali fisici e spirituali di comunicazione con il divino. La seconda coreografia proposta, Secret Dance, esplora invece l’aspetto più seduttivo della danza e del movimento, insito nel formalismo codificato delle danze del XVI secolo (come i balli di corte Pavana e Bassedanse o la danza di origine tedesca Allemanda), ma che emerge segretamente tra i danzatori. ...
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