Comunemente tradotto nella nostra lingua con “Il pomeriggio di un fauno” nasce dall’idea di Vaclav Fomič Nijinsky (con l’aiuto di sua sorella Bronislava Nijinska) a beneficio dei “Ballets Russes” di Sergej Diaghilev, con interprete lo stesso Nijinsky nel ruolo del fauno e Lydia Nelidova nel ruolo della Ninfa principale con le ninfe Leokadia Klementowicz, Henryka Majcherska, Kazimiera Kopycinska, Lubov Tchernicheva, Helena Staszko e Bronislava Nijinska. Andato in scena al Théâtre du Chatelet di Parigi nel maggio 1912 su partitura musicale di Claude Debussy (Prélude à l’après-midi d’un faune) con la direzione d’orchestra di Pierre Monteux, e le scenografie a cura di Léon Bakst, il quale riuscì a riprodurre quell’idea di simbolismo e modernità. Per il balletto Nijinsky prese spunto dalla poesia di Stéphane Mallarmé che racconta le esperienze sensuali ed erotiche di un fauno (metà uomo e metà animale) come fosse un sogno in una visione mitologica. Infatti Nijinsky si lasciò influenzare dai bassorilievi della Grecia arcaica con figurazioni frontali o di profilo segnatamente spigolose ed angolari, con l’aggiunta mimica di un amplesso sessuale. Il balletto di dodici minuti richiese una novantina di prove perché i movimenti erano del tutto innaturali ed inusuali per le estetiche della danza applicate fino a ...
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“L’interprete totale” un libro che racconta la carriera della diva russa Ida Rubinstejn
“L’interprete totale”, è questo il titolo del nuovo libro di Sinisi Silvana, pubblicato per Utet Università, che ripercorre le tappe salienti della vita di un personaggio ,sicuramente molto discusso, della danza del novecento: Ida Rubinstejn. A molti questo nome potrebbe risultare sconosciuto o familiare, infatti la diva russa, pur avendo dominato le scene per circa mezzo secolo, è stata poi dimenticata. Questo libro le rende omaggio, ricordando i suoi primi passi nel mondo della danza. Nata a San Pietroburgo, Ida Rubinstejan ( 1885- 1960), è stata una danzatrice ed un personaggio mondano della belle époque. Pur non avendo grandi basi classiche, tuttavia seppe inserirsi e far parlare di sé nel mondo dello spettacolo di quel tempo. Debuttò con un’esibizione da solista nella Salomé di Oscar Wilde, in cui si svesti completamente nel corso della “Danza dei 7 veli”. Ed è da questo esordio che si nota il suo lato imprevedibile ed inimitabile grazie a cui la diva seppe trasmettere al grande pubblico la sua versatilità. Con il tempo la Rubinstejn ha saputo sviluppare una sua tecnica interpretativa, fondendo la finzione con la realtà, trasferendo nel suo stile di vita l’ambiguità e il mistero che contraddistinguevano i suoi personaggi sulla scena, ...
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