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Suzhou-Ballet

TAM – Suzhou Ballet Theatre: “The Love Bridge – A Ballet Collection”

Il 20 settembre 2025 il TAM – Teatro Arcimboldi Milano apre le proprie porte a un debutto attesissimo: per la prima volta arriva in Italia il Suzhou Ballet Theatre, unica compagnia professionale di balletto della provincia di Jiangsu, fondata nel 2007 e oggi guidata da una delle figure più luminose della danza mondiale, Tan Yuanyuan. L’appuntamento si preannuncia come un evento di rilievo per la scena coreutica nazionale, non solo per l’occasione di scoprire da vicino l’identità artistica di una compagnia che ha saputo definire un proprio linguaggio, ma anche per il valore simbolico di un programma che unisce Oriente e Occidente sotto il segno universale dell’amore. Il titolo della serata, The Love Bridge – A Ballet Collection, non è casuale: il filo conduttore è proprio l’amore nelle sue infinite declinazioni, affrontato come forza eterea e poetica ma anche come energia viscerale e primordiale, capace di travolgere, sacrificare e rinascere. Il viaggio inizia con The Dream Interrupted, ispirato all’opera Kunqu The Peony Pavilion, pietra miliare del teatro classico cinese. Qui la vicenda amorosa di Du Liniang e Liu Mengmei diventa un intreccio sospeso tra sogno e realtà, dove la delicatezza del gesto e l’intensità emotiva trovano un equilibrio raro. Segue ...

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L’arte invisibile dei profumi ispirati alla danza

Nel silenzio di un teatro vuoto, un danzatore solleva il braccio come se scrivesse nell’aria. Il gesto è puro, effimero, ma resta nell’immaginazione. Così è anche il profumo: invisibile, ma memorabile. È naturale, dunque, che tra danza e profumeria esista un dialogo segreto, fatto di ispirazioni incrociate, affinità sensoriali e omaggi nascosti. Danza e profumo condividono una natura immateriale. Non si possono afferrare, non si possono trattenere. Ma restano. Un passo sulla scena, una nota olfattiva nell’aria: entrambi agiscono sulla memoria emotiva, evocano storie, risvegliano sensazioni. Alcune maison hanno colto questa connessione e l’hanno trasformata in composizione. Misia di Chanel (Les Exclusifs) Ispirato a Misia Sert, musa di artisti e grande amica di Coco Chanel, questo profumo omaggia l’universo della danza parigina di inizio Novecento. Sentori di rosa poudré, violetta e iris evocano i palchi dei Ballets Russes e il trucco delle étoile. La Danza delle Libellule di Nobile 1942 Un nome preso da un’operetta del primo Novecento, ma con un tocco moderno e gourmand. Fragola, mela e vaniglia in una coreografia dolce e sognante. Un profumo che balla tra romanticismo e teatralità. L’Après-midi d’un faune di Etat Libre d’Orange. Ispirato al balletto di Nijinsky, a sua volta tratto dal ...

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Presentata la stagione Danza 2026 del Teatro Regio di Parma

Les Ballets de Monte-Carlo, Balletto del Teatro Nazionale Croato Ivan Zajc di Fiume, CCN/Aterballetto, Balletto di Maribor, Artemis Danza, Orchestra e Ballo della Fondazione Arena di Verona sono i protagonisti di Parma Danza 2026, sei spettacoli da febbraio a dicembre e una prima nazionale, con compagnie di danza nazionali e internazionali che offrono un ampio e vario panorama del balletto e della danza contemporanea. Les Ballets de Monte-Carlo, sotto la presidenza di S.A.R. la Princesse de Hanovre, inaugura Parma Danza sabato 28 febbraio 2026, ore 20.30, con Roméo et Juliette di Sergej Prokof’ev, nella versione coreografica di Jean-Christophe Maillot. La compagnia monegasca interpreta il celebre balletto ispirato alla tragedia di William Shakespeare, nella messinscena, presentata per la prima volta all’Opéra di Monte-Carlo nel 1996, che si avvale delle scenografie di Ernest Pignon-Ernest, dei costumi di Jérôme Kaplan e del disegno luci di Dominique Drillot. Jean-Cristophe Maillot adotta una prospettiva coreografica che evita di parafrasare il monumento letterario di Shakespeare, raccontando la disputa fra Capuleti e Montecchi fino al suo tragico epilogo, e sceglie di rivivere la tragedia dal punto di vista dell’animo tormentato di Frate Lorenzo, il quale, desiderando fare del bene, alla fine provoca invece la morte dei due ...

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Addio a Valery Panov, tra i migliori danzatori della sua generazione

Giunge una notizia molto triste, Valery Panov, celebre stella del balletto russo, già direttore artistico del Royal Ballet of Flanders in Belgio, coreografo, e direttore artistico del Ballet Panov (Israele) è venuto a mancare all’età di 87 anni. Valerij Matveevič Panov (Vicebsk 12 marzo 1938 – Ashdod, 3 giugno 2025) nato e cresciuto in Unione Sovietica, si formò a Leningrado e si esibì con il Kirov dal 1964 al 1972. Lui e la sua seconda moglie Galina, ballerina del Kirov, fecero scalpore nel 1972 quando inoltrarono la richiesta di visto di uscita per emigrare in Israele, che ottennero nel 1974. Panov lavorò con il Balletto dell’Opera di Berlino, così come con compagnie in altri paesi dell’Europa occidentale e del Nord America, tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80. Nel 1993 fondò l’Ashdod Art Centre in Israele e cinque anni dopo fondò il Panov Ballet Theatre, sempre ad Ashdod. Valery Panov studiò all’Accademia Vaganova di Leningrado dove si diplomò nel 1957. Frequentò inoltre la Scuola di Balletto di Mosca. Danzò con il Maly Ballet di Leningrado (1957-64), creando ruoli nella Ballata d’amore di Fyodor Lopukhov (1959), Dafni e Cloe di Georgy Davitashvili (1960), Boléro (1960), Petrushka di Konstantin ...

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A Modena Danza arriva il “Béjart Ballet Lausanne”

La compagnia presenta un programma multiculturale di successi storici. Va in scena martedì 27 maggio 2025 alle 20.30, per la rassegna Modena Danza al Teatro Comunale di Modena, il Béjart Ballet Lausanne, da quasi quarant’anni un punto di riferimento nel mondo della danza. Raccolta l’eredità del grande coreografo, scomparso nel 2007, la compagnia è riuscita a preservarne il patrimonio artistico. Nel 2024 Julien Favreau è stato nominato direttore artistico per perseguire con passione l’eredità di Maurice Béjart. Il programma presenta successi storici firmati da Béjart lungo un tragitto che attraversa culture e popoli diversi, a partire dalla loro tradizione musicale: Heliogabale, su musica del Ciad; Duo, intriso della filosofia e della musica islamica; Dibouk, di derivazione ebraica; L’uccello di fuoco, dalla famosa partitura di Igor Stravinsky, musicista russo e rivoluzionario; e 7 danses grecques, sulla bellissima musica di Theodorakis. Alle arti e alle religioni di mondi a noi lontani Maurice Béjart si era avvicinato a metà Novecento, primo tra i coreografi occidentali. Si è deliziato dei riti, ma ha saputo coglierne l’essenza, restituendola in quella forma pura e universale che oggi gli riconosciamo. I tre passi a due che occupano la prima parte dello spettacolo racchiudono la riflessione sulle religioni ...

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Addio a Jean Pierre Bonnefous, storico étoile e principal

Il mondo della danza internazionale piange la scomparsa di Jean-Pierre Bonnefoux (Bourg-en-Bresse, 9 aprile 1943 – Charlottesville, 15 aprile 2025) importante primo ballerino e insegnante di danza classica. Direttore artistico, in diversi incarichi, tra cui al “Charlotte Ballet” e alla “Chautauqua Institution”. Nel 1952 viene ammesso alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi presso la quale studia con i docenti Raymond Franchetti, Suzanne Lorcia e Gérald Mulys, mentre nel 1957 si unisce alla Compagnia del Palais Garnier di cui ne diviene danseur étoile all’età di 21 anni. Sotto la direzione di George Balanchine, Bonnefoux ricopre la carica di principal del “New York City Ballet”. Ha danzato con il Bolshoi di Mosca, il Kirov di Leningrado e il Teatro alla Scala di Milano. Numerosi sono i ruoli che lo hanno visto interprete di successo, tra i tanti si ricordano “Études” di Harald Lander, “Apollon Musagète”, “Agon” e “Orphée” di George Balanchine, “Giselle” di Alicia Alonso, “Noces” e “Webern op. 5” di Maurice Béjart. Nel 1965 crea il ruolo di Febo in “Notre-Dame de Paris” di Roland Petit all’Opéra di Parigi. Ha inoltre ballato in diverse creazioni di Jerome Robbins, come “An Evening’s Waltzes” e opere di George Balanchine, come il “Concerto ...

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Il Boston Ballet è pronto per la 62ª stagione (2025/26)

Il direttore artistico del “Boston Ballet”, Mikko Nissinen, ha annunciato la programmazione per la stagione 2025-2026, che prevede un ambizioso programma di danza, tra cui una prima mondiale, tre prime del “Boston Ballet” e il ritorno di titoli amati e di rilievo. La 62ª stagione della Compagnia si svolgerà dal 6 novembre 2025 al 7 giugno 2026 presso la Citizens Opera House. “Sono entusiasta che il nostro pubblico possa assistere alla nostra prossima stagione, che offre grandi classici senza tempo, nuove opere per Boston e balletti dei coreografi più richiesti e di successo di oggi”, ha dichiarato il direttore artistico Mikko Nissinen. “Il Boston Ballet vanta alcuni dei ballerini più talentuosi e versatili al mondo, che brilleranno in questo dinamico repertorio”. La stagione si apre con “Jewels” di George Balanchine (6-16 novembre), che torna per la prima volta dal 2014. Composto da tre sezioni distinte: Smeraldi, Rubini e Diamanti, il balletto mette in mostra il meglio dello stile neoclassico inconfondibile di Balanchine, e ogni sezione rappresenta un periodo della sua vita. Emeralds rappresenta l’eleganza dello stile francese con la musica di Gabriel Fauré, movimenti romantici e gonne di tulle fluenti. Musicato da Igor Stravinsky, Rubies è un balletto dinamico, jazzistico ...

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L’uccello di fuoco/Boléro del Ballet Opéra Grand Avignon a Spoleto

Le Stagioni 24/25 di Spoleto e Perugia ospitano la danza internazionale con L’uccello di fuoco / Boléro: due importanti coreografi internazionali come Edouard Hue e Hervé Koubi, due composizioni musicali eccezionali per un programma unico, condotto con virtuosismo dall’eccellente Ballet de l’Opéra Grand Avignon. Domenica 23 marzo alle ore 17 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto; mercoledì 26 marzo alle ore 20.45 e giovedì 27 marzo alle ore 19.30 al Teatro Morlacchi di Perugia. L’uccello di fuoco è uno dei grandi balletti presentanti all’Opéra de Paris da Les Ballet Russes con musica commissionata a Igor Stravinsky. Questa versione porta il coreografo Edouard Hue ad esplorare un nuovo orizzonte coreografico. Hue utilizza la sua potente e singolare gestualità adattando quest’opera celebre in sintonia con il nostro tempo. Esplora ogni tableau con la luminosità che gli è abituale costruendo una coreografia grafica ed intensa che riflette lo stile animale che lo caratterizza. La gestualità di Edouard Hue nasce da ricerche basate sulla trasformazione corporale che portano gli interpreti ad esprimere al massimo la loro potenza e virtuosità. Avvalendosi della trama del balletto Hue vuole creare un’opera contemporanea e narrativa dalle forti emozioni. Monumento musicale e coreografico, il Boléro di Maurice ...

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La casa e lo studio di danza di Béjart diventano patrimonio storico

    Il Governo di Bruxelles ha ufficialmente iscritto come monumento nella lista dei beni da conservare e tutelare l’ex studio di danza e l’appartamento del coreografo francese Maurice Béjart situati in Rue de la Fourche a Bruxelles, vicino al Théâtre Royal de la Monnaie. La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale belga. L’interno è stato inserito nell’elenco dei monumenti protetti per il suo valore storico e artistico. Dal 2014 l’edificio di 370 metri quadrati ospita una mostra permanente dedicata alla vita e alla carriera dell’artista in Belgio. Comprende anche un centro di documentazione e archivio, uno studio di danza, una libreria e una sala per mostre temporanee. La sede è gestita dalla fondazione Maison Maurice Béjart, che si occupa di promuovere l’eredità del coreografo in Belgio. L’ex residenza di Maurice Béjart è stata acquisita dallo Stato belga nel luglio 2012, a beneficio della città di Bruxelles. L’edificio è stato poi ceduto alla Fondazione Maison Maurice Béjart con un contratto di locazione a lungo termine. Maurice Béjart, coreografo nato a Marsiglia e figlio del filosofo Gaston Berger, si stabilì a Bruxelles nel 1959, dove un anno dopo fondò la compagnia di danza Ballet du XXe Siècle, che ottenne rapidamente un ...

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A Todi “La sagra della primavera” della compagnia Equilibrio Dinamico

Un classico intramontabile della danza in uno spettacolo che unisce tradizione e sperimentazione: venerdì 7 marzo alle ore 20.45 al Teatro Comunale di Todi, nell’ambito della Stagione 24/25 firmata dal TSU e dal Comune, in scena La sagra della primavera. Il rituale del ritorno con la coreografia di Roberta Ferrara e le musiche di Igor Stravinsky // Le sacre du printemps (1913); una produzione Equilibrio Dinamico che vede in scena dieci danzatori: Claudia Vergari, Fernanda Urgese, Serena Angelini, Alberto Chianello, Giulia Bertoni, Lea My, Antonello Amati, Rocco Vitulli, Daniela Santoro e Alberto Tafuni. A partire dal genio di Igor Stravinskij, la coreografa Roberta Ferrara dà vita a una reinterpretazione della celebre opera dove i quadri non rappresentano più il sacrificio della vergine alla divinità ma una comunità utopica che abbraccia il principio di uguaglianza e convivenza armoniosa, pronta a sacrificarsi per un bene comune, un’adorazione collettiva in nome di ideali, una morte che prepara a una rinascita sconosciuta. Affascinata da sempre dalle forme rituali, la coreografa Roberta Ferrara intravede nelle ritualità il valore del gesto, del tempo, della cura intesa come condivisione, della collettività che si raduna. II compositore Benedetto Boccuzzi attraversa la partitura stravinskiana con l’elettronica, trasponendola in un ...

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