Oggi dopo molti anni dal 1972, cosa resta di allora e cosa è cambiato? P.Di quegli anni restano le conquiste che, io e pochi altri visionari abbiamo fatto. Cose che oggi si danno per scontate ma, che noi abbiamo introdotto ed imposto con grande fatica e mi riferisco per citarne alcune: al linoleum nei teatri, all’illuminazione sul palco con i tagli ed il controluce, agli interventi nelle scuole pubbliche, alle conferenze -dimostrative, agli spettacoli nei musei e nelle biblioteche, nelle piazze,nei teatri d’avanguardia, nei grandi teatri ed infine l’acquisizione della parola danza nei vari cartelloni che prima recitavano solo,cinema, musica, teatro. Il cambiamento più eclatante è sicuramente una maggiore diffusione della danza, ma quest’arte purtroppo non si è molto rafforzata nella cultura italiana a causa principalmente delle divisioni, dei personalismi e protagonismi che minano la sua immagine e non le consentono di crescere. Il risultato il più delle volte è che alla maggiore quantità non corrisponde una migliore qualità. F. A mio parere resta molto degli anni settanta. Resta ciò che è stato seminato dal lavoro svolto dalla compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma e dal Centro Professionale di Danza Contemporanea. In questo periodo storico, dove non c’era nulla di professionale ...
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