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Tag Archives: Joseph Mazilier

Un tuffo nell’800 con la Paquita scaligera [RECENSIONE]

Il fasto e l’imponenza delle rappresentazioni alla Scala acquistano splendore e rinomanza anche grazie a nuove produzioni come Paquita, dove la purezza delle linee si rivela un aspetto fondamentale della tecnica e dell’estetica applicate alla danza classica. È uno di quei balletti che si era perso nel tempo malgrado possieda forme dinamiche e statiche chiare, precise e armoniose, meglio di molti altri cosiddetti capisaldi. Lacotte nella sua ricostruzione filologica ha plasmato la bellezza contornandola di eleganza, equilibrio, candore e purezza tipiche del periodo romantico e delle grandi protagoniste della scena storica. Paquita è un capolavoro sotto ogni punto di vista che sprigiona soavità nella totalità dei due estesi atti. Come se fossimo ancora nel 1887 i suoi movimenti non appaiono mai antiquati o polverosi. Altre versioni sono nate negli anni ma questo approntamento è ciò di più vicino a quelle di Mazilier e Petipa: è una cerimonia in onore della danza e questo accade senza alcun momento di calo, da apertura di sipario fino agli applausi finali, i quali sono stati meritatamente scroscianti e ripetuti. Da notare che è la prima Paquita “a serata intera” ad entrare nel repertorio del Teatro alla Scala che ha precedentemente presentato solo estratti come ...

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Auguri di buon compleanno al talentuoso António Casalinho

Oggi compie gli anni António Casalinho, l’acclamato principal del Bayerisches Staatsballett, noto per la perfezione esecutiva, interpretativa e alla tecnica inappuntabile. Nato in Portogallo (Leiria, 14 giugno 2003), all’età di otto anni António Casalinho ha iniziato a studiare danza classica presso l’Annarella Sanchez International Conservatory of Ballet and Dance. Nella stagione 2021-2022, all’età di diciotto anni, entra a far parte del Bayerisches Staatsballett di Monaco di Baviera, dove debutta nel ruolo di Mercuzio in Romeo e Giulietta di John Cranko. Nel dicembre 2022 ha interpretato il ruolo di Ariel nella creazione di Alexei Ratmansky, Tchaikovsky Overtures. Il 1° gennaio 2023, il Direttore Laurent Hilaire lo ha promosso a Solista e il 29 novembre 2024, la sera del suo debutto nel ruolo di James ne La Sylphide di Pierre Lacotte da Filippo Taglioni lo ha elevato a “primo ballerino” della compagnia tedesca. Il repertorio del talentuoso António Casalinho comprende Franz nella produzione di Roland Petit di “Coppélia”, Demetrio e Puck in “Sogno di una notte di mezza estate” di John Neumeier, il Pas de Trois di “Emeralds” in “Jewels” di George Balanchine, Benjamin in “Cinderella” di Christopher Wheeldon, il passo a due dei contadini in “Giselle”, Benno nel “Lago dei cigni”, ...

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Omaggio a Pierre Lacotte al Teatro alla Scala con Paquita

Dall’11 al 26 giugno, un nuovo importante debutto per la Scala e il suo Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri, che aggiunge ora al suo repertorio, e con un nuovo allestimento, la sua prima Paquita. In una pittoresca Spagna del diciannovesimo secolo, durante l’occupazione napoleonica l’amore contrastato tra l’ufficiale francese Lucien d’Hervilly e la zingara Paquita è coronato da giuste nozze dopo varie peripezie e disvelamenti. Specialista nella ricostruzione di balletti del repertorio romantico, nel 2001 Pierre Lacotte recupera il patrimonio perduto e dà nuova vita a questo storico titolo che rompe il clichè del ballet blanc, incentrandosi su una vicenda realistica e una protagonista in carne ed ossa. Una trama articolata al servizio di una entusiasmante vetrina di grande danza, lirismo e virtuosismo; un omaggio a Pierre Lacotte recentemente scomparso. “Anche se accompagnati dalla musica, i passi da soli non bastano a ricostruire un’opera. Un balletto del passato è una cosa complessa e fragile. La sua autenticità va oltre la semplice coreografia. Per questo motivo, tutte le notazioni e le partiture ritrovate costituiscono poco più di una ‘base’ che deve essere perfezionata applicando tutte le sfumature di colore necessarie. A volte abbiamo a disposizione i passi. Ma vanno ...

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Nuovo importante debutto per la Scala: Paquita di Pierre Lacotte

“Anche se accompagnati dalla musica, i passi da soli non bastano a ricostruire un’opera. Un balletto del passato è una cosa complessa e fragile. La sua autenticità va oltre la semplice coreografia. Per questo motivo, tutte le notazioni e le partiture ritrovate costituiscono poco più di una ‘base’ che deve essere perfezionata applicando tutte le sfumature di colore necessarie. A volte abbiamo a disposizione i passi. Ma vanno considerati anche il rispetto dei tempi, degli accenti e dello stile … E questo è forse il compito più delicato: una questione di cultura e di sensibilità. […] Ci sono due modi di ricostruire. Quello dell’archeologo, che lascia così come sono i reperti che ha dissotterrato, e quello che consiste nel dare nuova vita a ciò che è stato ritrovato. Io ho scelto questo”. (Pierre Lacotte, Tradition, 1987) Dall’11 al 26 giugno, un nuovo importante debutto per la Scala e il suo Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri, che aggiunge ora al suo repertorio, e con un nuovo allestimento, la sua prima Paquita. In una pittoresca Spagna del diciannovesimo secolo, durante l’occupazione napoleonica l’amore contrastato tra l’ufficiale francese Lucien d’Hervilly e la zingara Paquita è coronato da giuste nozze dopo varie ...

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Successo per gli allievi di Frédéric Olivieri [RECENSIONE]

Al consueto appuntamento di primavera, presso il Piccolo Teatro Strehler, la Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri è tornata in palcoscenico per quattro giorni, dopo la recente splendida passerella del 28 aprile alla Scala. La Scuola fu fondata nel 1813 da Benedetto Ricci e nel tempo ha formato artisti del calibro di Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru, Nicoletta Manni, Gilda Gelati, Marta Romagna, Alessio Carbone, Rebecca Bianchi, Sara Renda, Angelo Greco, Jacopo Tissi, Virna Toppi, Martina Arduino, Alice Mariani, e moltissimi altri. Articolato in otto anni di corso (fra gli 11 e i 18 anni di età), il dipartimento permette di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico-accademica e danza moderno-contemporanea, in linea con le attuali esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai professionisti la padronanza di un repertorio ampio e diversificato. La Scuola è diretta dal 2003 da Frédéric Olivieri, anche attuale Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Le esibizioni dei vari corsi risultano sempre coinvolgenti, stimolanti e ben strutturate. Le maestranze incoraggiano costantemente gli allievi a dare il meglio di sé, a migliorare le capacità tecniche, le doti espressive, la musicalità, coltivando ...

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Allo Strehler la Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri

Dal 15 al 18 maggio 2025 il Piccolo Teatro di Milano accoglie come ogni anno al Teatro Strehler lo spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri, da poco tornato a guidare anche il Corpo di ballo scaligero. In programma, dopo la Presentazione della Scuola nella coreografia dello stesso Olivieri, la ripresa di New Sleep (Duet) di William Forsythe, affrontato per la prima volta nella scorsa stagione, il classico Divertissement dalla Paquita di Marius Petipa e un pezzo appena entrato nel repertorio della Scuola, Rossini cards di Mauro Bigonzetti. Il programma si apre, come sempre, con la Presentazione ideata sugli Études di Carl Czerny da Frédéric Olivieri, una finestra aperta sul viaggio formativo degli allievi, un vero e proprio manuale danzato che illustra il progressivo affinamento delle abilità dei giovani talenti nel corso degli otto anni di apprendimento. Il pezzo consentirà di cogliere visivamente la loro crescita tecnica, grazie al susseguirsi in scena dei vari corsi. New Sleep (Duet) rappresenta per gli allievi della Scuola un rinnovato confronto con l’energica e complessa gestualità che contraddistingue l’universo coreografico di William Forsythe, di cui l’Accademia vanta già in repertorio The Vertiginous Thrill of Exactitude e In the ...

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Paquita su coreografia di Yuri Smekalov al Mariinsky di San Pietroburgo

Continuando a riproporre titoli significativi per il cartellone del balletto di San Pietroburgo, il Teatro Mariinskij ha presentato una nuova versione di Paquita. Non si è trattata di una ripresa della produzione ottocentesca, creata a Parigi dal maestro di ballo Joseph Mazilier e rappresentata a San Pietroburgo dal 1847 con la coreografia di Marius Petipa. Il coreografo Yuri Smekalov ha lavorato ad un nuovo balletto in tre atti su libretto proprio, basato sulla trama della novella La gitanilla di Cervantes. La base della partitura del nuovo balletto è costituita dalla musica di Édouard Deldevez, composta per la prima parigina di Paquita nel 1846. Eppure, oggi quest’opera, vecchia di un secolo e mezzo, suona diversa: l’ordine dei numeri è cambiato, molti di essi sono stati riorchestrati e, inoltre, la partitura di Deldevez è stata arricchita con estratti da opere di Minkus e Drigo. Il celebre Grand pas nuziale messo in scena da Marius Petipa su musica di Minkus, che coronò trionfalmente la trama della produzione di San Pietroburgo, occupa il suo posto d’onore anche nel nuovo balletto. Questa sfilata di danza classica accademica, che dimostra l’abilità del corpo di ballo e le qualità virtuose della ballerina e dei solisti, apparve nella ...

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Reportage dal “Prix de Lausanne” 2025

La 53a edizione del concorso internazionale di danza iniziata lunedì 3 febbraio al Beaulieu Lausanne, ha visto quest’anno 85 giovani ballerini di 23 nazionalità diverse prendere parte alla celebre competizione svizzera che nel tempo ha lanciato nel firmamento mondiale tanti giovani divenuti grandi stelle, basti pensare ad Alessandra Ferri, Carlos Acosta, Friedemann Vogel, Michel Gascard, Jean-Christophe Maillot, Miyako Yoshida, José Carlos Martinez, Benjamin Millepied, Miyako Yoshida, Marcelo Gomes, Sergej Polunin, Alina Cojocaru, Maria Kochetkova, Steven McRae, Madoka Sugai, Shale Wagman, Marco Masciari, Darcey Bussell, Matthew Golding, Hannah O’Neill, Sae Eun Park e moltissimi altri. La finale di sabato 8 febbraio 2025 ha incoronato nove vincitori tra cui in primis la medaglia d’oro assegnata meritatamente al sedicenne sud-coreano Youn Jae Park, in particolare per la sua sorprendente esibizione nella variazione classica tratta da “Flammes de Paris” (mentre per il contemporaneo ha presentato “Rain”). Youn Jae Park ha ottenuto inoltre una borsa di studio per “il miglior talento” dalla “Fondazione Rudolf Nureyev” da sempre al fianco dei giovani attraverso la partnership con il “Prix de Lausanne”. Le borse di studio sono state così distribuite dalla giuria: “Fondation Caris” a Youn Jae Park; “Jeune Espoir” ad Eric Poor (variazione classica “Delibes Suite”, esibizione contemporanea ...

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2024 un anno di danza e balletto

Molti gli spettacoli di danza e balletto in tutto il mondo che hanno accompagnato il pubblico lungo il 2024 passando dall’accademismo al contemporaneo. Per ragioni di spazio è impossibile stilare una lista completa ma di seguito citiamo una nutrita selezione degna di nota in ordine sparso: il “Balletto dell’Opera di Tblisi” con l’incantevole edizione del titolo forse più noto e amato dell’intero repertorio “Il lago dei cigni” nella messa in scena di Alexei Fadeechev e Nina Ananiashvili (quest’ultima GD Awards 2024). Per passare ad una serata contemporanea voluta dal Direttore del Ballo alla Scala, Manuel Legris con tre firme (Garrett Smith / duo Sol León e Paul Lightfoot / Simone Valastro) appartenenti a differenti generazioni e universi creativi con una ripresa e inediti debutti. Il Teatro Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko di Mosca ha riproposto un classico del repertorio sovietico oggi meno frequentato: “Il fiore di pietra” su musica di Sergej Prokof’ev con la coreografia di Jurij Grigorovič. Un altro momento importante si è visto grazie al Direttore Frédéric Olivieri (GD Awards 2024) con il “Gala della Scuola di Ballo della Scala” che ha unito la tradizione e l’innovazione per illuminare gli elementi dei corsi accademici ancor prima del diploma confermando la ...

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La Fille du Danube (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

“La Figlia del Danubio” è un balletto fantastico in due atti e quattro scene dalle atmosfere appassionate tipiche dell’Ottocento, coreografato da Filippo Taglioni su musiche di Adolphe Adam e libretto di Taglioni. Fu rappresentato per la prima volta il 21 settembre 1836 dal Balletto dell’Académie Royale de Musique di Parigi alla Salle Le Peletier. Gli interpreti principali furono Maria Taglioni, Joseph Mazilier, Amélie Legallois, Louis Montjoie, Pauline Leroux e Germain Quéirau. Venne creato da Taglioni appositamente per sua figlia, la celebre prima ballerina Marie Taglioni. Mentre la prima a San Pietroburgo si tenne nel 1838 presso il Teatro Imperiale Kamenny Bolshoi sempre con Marie Taglioni al fianco di Nikolai Goltz. Il balletto si concentra sul tema romantico di una fanciulla soprannaturale come già accaduto ne “La Sylphide” ma con la differenza che in quest’ultimo la fanciulla apparteneva al regno dell’aria, mentre nella “Figlia del Danubio” proveniva da quello dell’acqua. È uno dei due balletti di Filippo Taglioni sopravvissuto in Russia dopo la partenza dal paese sia del maestro di ballo che di sua figlia, l’altro è “La Sylphide”. Nel 1880, su richiesta dello zar Alessandro II, che aveva visto Marie Taglioni in “La Fille du Danube” fu ripresa nel 1880 ...

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