Il balletto classico preferito? Giselle. Il balletto contemporaneo prediletto? La table verte di Kurt Yoss. Il Teatro del cuore? Gran Teatro La Fenice di Venezia. Un romanzo da trasformare in balletto? Via col vento. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? I film di Charlie Chaplin. Il costume di scena indossato che hai preferito? Giulietta. Quale colore associ alla danza? Rosa. Che profumo ha la danza? Fragrante. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij per “Il lago dei cigni”. Il film di danza irrinunciabile? I film con Michail Baryšnikov. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Serge Lifar e Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Arabesque. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? La bella addormentata. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Serge Lifar. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? La danza esisteva prima di ogni altra cosa. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Perseveranza, lavoro, radiosità. Come ti vedi oggi allo specchio? Come une “danseuse”. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata
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