Ritorna ai fasti di un tempo. La “Danzatrice” di Canova ritrova le braccia. Quanto può la tecnologia a servizio dell’arte. Tecniche ed interventi specifici. Ma è lecito modificare un progetto ad uso e consumo della tecnologia? Durante il lancio di granate nel dicembre del 1918 i cannoni austroungarici bombardarono la cittadina di Possagno nell’ambito della Grande Guerra, e la statua perse le braccia. Questo era il tratto fondamentale della sua figura ed ora grazie ad un team di restauratori e all’aiuto della tecnologia ha riacquistato ciò che aveva perso. La “Gipsoteca Museo Antonio Canova” custodisce, per volere dello stesso artista, la statua in gesso originale della “Danzatrice con i cembali” realizzata dal Canova nel 1812; questo prototipo è il modello vero su cui lavorò le sculture e ne affidò, in un secondo momento, la scultura in marmo ai suoi allievi. Le sue modifiche e le sue attenzioni per la statua erano limitate a poco: il suo intento era quello di rappresentare la “vera carne” che, fuori di metafora, vuol dire rappresentarla vivamente, darle un’idea di realtà che di solito, nella scultura precedente era stata trascurata. La Gipsoteca raccoglie pressoché tutti i modelli originali delle sue sculture, i bozzetti in terracotta, ...
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