Marco D’Agostin e Cristina Kristal Rizzo presentano in prima assoluta i nuovi lavori nati a seguito del Bando Abitante ’21 così come le altre presenze, la giovane coreografa Stefania Tansini e il nuovissimo Collettivo Giulio e Jari, mostrano quel che di nuovo sta nascendo. Tra gli internazionali, Mette Ingvartsen ed Eszter Salomon portano in scena le questioni profonde sul dettaglio di un corpo messo sulla soglia intima del vissuto, mentre il nuovo direttore della mitica compagnia Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, Boris Charmatz, torna con potenza a indicarci i giocosi modi di stare del sapiens. Annamaria Ajmone raccoglie ed espone i frammenti del suo gesto animistico in un brano che intende accompagnarci in luoghi cari al sapore della terra. Michele Rizzo scava nel rito del passo ripetuto verso forme di possessione e Adi Boutrous avviluppa i corpi in gesti di vicinato che sembrano alludere alla costruzione di una città. La Compagnia Virgilio Sieni si rivolge ancora una volta al passo di danza per capire se è ancora possibile individuare strade comuni con gli altri abitanti del pianeta. Inoltre, La Democrazia del corpo è arricchita dalle ospitalità de Lo Schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea che propone la prestigiosa presenza di Rosa Barba, e di Radio Papesse per la IV edizione di Lucia Festival – Storie audio dal mondo. La rassegna “Democrazia del corpo” propone un ciclo di visioni intese come escursioni nel corpo e sul corpo. ...
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Compagnia Opus Ballet – “White Room”
Dal 31 marzo al 3 aprile 2022 nell’ambito del Festival “La Democrazia del Corpo” di Cango – Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza diretto da Virgilio Sieni, la Compagnia Opus Ballet presenterà, in prima assoluta, White Room, coreografia di Adriano Bolognino, interpreti Giuliana Bonaffini, Emiliano Candiago, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Frederic Zoungla, direzione artistica Rosanna Brocanello, consulenza artistica Laura Pulin. La creazione vuole approfondire gli aspetti emozionali dell’inverno, indagandone la trasposizione in forma di stato d’animo, ispirandosi all’opera Il ritorno dal bosco di Giovanni Segantini. Il quadro ritrae una dilatazione del tempo che, rallentando e tendendosi, mette in scena la fatica e la costanza dell’essere umano: una contadina trascina una slitta pesante in un paesaggio desolato circondato da montagne che sovrastano la neve cristallina. Tutti gli elementi pittorici partecipano alla rappresentazione di una tensione tra gli ostacoli connaturati allo statuto vitale e la forza umana che, in questo contesto, assume un carattere sovrannaturale. È proprio questa polarità a costruire un ponte tra l’universo contadino di Segantini e il nostro contemporaneo. Le difficoltà della vita spesso ci consegnano questa sfida sotto diverse forme, ridisegnando i contorni delle paure quotidiane ...
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