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Tag Archives: Léonide Massine

Il Ballet Preljocaj presenta un omaggio ai Balletti Russi

All’Opéra Royal di Versailles è di scena dal 28 marzo al 5 aprile lo spettacolo di danza suddiviso in tre parti dal titolo “Tryptique” a cura di Angelin Preljocaj. Un grande tributo del “Ballet Preljocaj” all’opera innovativa e storica dei “Ballets Russes” di Diaghilev per tutti gli amanti della disciplina contemporanea e per ricordare ilsuccesso della leggendaria compagnia: una straordinaria avventura durata solo otto stagioni e tre estati. Dal 1911 al 1914, Serge Diaghilev trasformò la sua visione in realtà collaborando con artisti del calibro di Léon Bakst, Igor Stravinsky, Vaclav Nijinsky, Léonide Massine, Serge Lifar, George Balanchine, Alexandre Benois, Claude Debussy e Pablo Picasso per creare un vulcanico scoppio di creatività che non era mai stata vista prima nel mondo dell’arte. Grazie ai “Ballets Russes” e ai suoi iconici danzatori, tra cuiAnna Pavlova, Matil’da Kšesinskaja, Michel Fokine, Tamara Karsavina, Aleksandra Danilova, Ida Rubinstein, Alicia Markova, Ruth Page, è stata scritta la pagina più gloriosa della storia del balletto. Un viaggio che continua a influenzare e ad ispirare ancora oggi l’arte, il teatro, il balletto e la moda. Il primo pezzo in programma “Annonciation” ha debuttato nel 1995 per due danzatori, si distingue per finezza ed eleganza stilistica, con le musiche di Stéphane Roy e Antonio Vivaldi ...

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Si è spenta all’età di 98 anni Luciana Novaro, stella del Teatro alla Scala

Si è spenta oggi 27 maggio,  la danzatrice Luciana Novaro, vedova del giornalista Nino Nutrizio. Aveva compiuto 98 anni lo scorso 3 marzo. Luciana Novaro se ne è andata, aveva 98 anni ed è stata un mito nel mondo della danza. Allieva (1933–41) della scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano, dove è stata prima ballerina dal 1941 al 1956, s’impose come danzatrice di carattere, particolarmente nel genere spagnolo (Bolero di Ravel-Milloss, 1947; L’amore stregone di de Falla-Wallmann, 1949). Coreografa presso il Teatro Municipal di San Paolo (1951), poi alla Scala (Sebastian di G. C. Menotti, 1956; La giara di A. Casella, 1962) e presso altri teatri (L’amore stregone, Teatro Romano di Verona, 1970), ha creato balletti per la televisione e curato regie liriche. Eccelse nella donna indemoniata del Boléro (Ravel), interpretato nel 1947 con la coreografia di Aurel Milloss alla Scala e nel Giardino di Boboli di Firenze. Sempre nello stesso anno è la mugnaia ne Il cappello a tre punte (balletto) a Firenze ed alla Scala dove nel 1948 è l’Eletta La sagra della primavera diretta da Nino Sanzogno, nel 1949 è Candelas in El amor brujo (balletto) diretta da Issay Dobrowen, nel 1952 la gitana in Capriccio spagnolo con Léonide Massine e nel 1954 mariée in Les noces diretta da Carlo Maria Giulini con Magda László e Cloe Elmo. © www.giornaledelladanza.com  

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Antonio-Ruiz-Soler

Centenario Antonio Ruiz Soler: omaggio ad un’autentica leggenda del Flamenco

  Cade quest’anno il centenario della nascita di Antonio Ruiz Soler, uno tra i danzatori e coreografi più leggendari della storia della danza spagnola, considerato un vero e proprio mito. Conosciuto nel mondo del Flamenco semplicemente come “Antonio El Bailarín”, nasce a Siviglia nel 1921. “Enfant prodige”, manifesta le sue brillanti doti sin dalla tenera età, infatti a soli sette anni si esibisce al Teatro Duque di Siviglia sorprendendo il pubblico con il suo talento. Sua partner storica sin da quegli anni Florencia Pérez Padilla, conosciuta artisticamente come Rosario, con cui stabilisce una straordinaria intesa artistica, al punto che, dal 1928 al 1952, “Rosario y Antonio” diventano la coppia artistica più famosa in tutta la Spagna. Nel 1929 danza in presenza dei reali di Spagna Alfonso XIII e Victoria Eugenia. A sedici anni si trasferisce in America, dove trascorre dodici anni, lavorando con artisti di fama mondiale, tra cui la celeberrima Carmen Amaya. All’apice della sua fama, nel 1949, torna in Europa e continua la sua carriera di danzatore collaborando con i più grandi coreografi dell’epoca, quali Léonide Massine, che lo scelse come primo ballerino in Le Tricorne, alla Scala di Milano, coreografia che successivamente Antonio rielaborò in una nuova ...

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Libri. Il carteggio di Enrico Cecchetti è ora disponibile in lingua italiana

Un libro per l’Estate… Il carteggio di Enrico Cecchetti è ora disponibile in lingua italiana

Enrico Cecchetti. Lettere 1922-1928 (Edizioni Joker) è la traduzione italiana da poco edita del carteggio critico del maestro, curato da Giannandrea Poesio (direttore del Research Institute for Media, Arts and Performance presso la University of Berdfordshire) ed edito dapprima in lingua inglese nel 2010 con il titolo To and by Enrico Cecchetti, riscuotendo forte successo in tutto il mondo. Ora il libro contenente il Fondo Cecchetti, creato da Livia Brillarelli (storica di danza e musicologa) nel 2000 nella Biblioteca Zavatti di Civitanova Marche e costituito da vari manoscritti originali, è disponibile anche in traduzione italiana. Esposto al Salone Internazionale del Libro di Torino, il libro restituisce la vita e la carriera del maestro di balletto più famoso del XX secolo. E lo fa mettendo in luce le interazioni dell’artista leggendario con altre illustri personalità del mondo tersicoreo come Cyril Beaumont, Lydia Lopokova, Sergej Diaghilev, Riccardo Drigo, Pierina Legnani, Serge Lifar, Léonide Massine, Marie Rambert ed Anna Pavlova. Diviso in varie sezioni, il libro riporta in prima pagina un augurio speciale del Sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta: «Mi auguro che questa pubblicazione sia capace di rendere giustizia in Italia al valore assoluto di questo grande artista ed insegnante. Spero infine che ...

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Intervista a Raffaele Lauro in vista della pubblicazione del suo nuovo libro “Dance The Love.Una stella a Vico Equense” [ESCLUSIVA]

Raffaele Lauro (Sorrento, 1944), illustre accademico, è molto attivo anche nel campo della politica. Ha ricoperto infatti importanti incarichi istituzionali di Prefetto della Repubblica, di Capo di Gabinetto di diversi Ministeri, di commissario straordinario del Governo per la lotta al racket e all’usura e di senatore della XVI Legislatura (2008-2013). Come scrittore, si contraddistingue per acume critico e prolificità. È giunto ormai alla quattordicesima opera narrativa, dopo aver esordito, nel 1987, con Roma a due piazze, edito da CEI (Premio Chianciano di Narrativa 1987 Opera Prima). Da quel momento la sua penna molto importante non si è più fermata, portando alla luce una cascata di pubblicazioni, compresi i tre romanzi de La Trilogia Sorrentina. Concepita come un triplice omaggio alle sue terre natali, dopo i romanzi Sorrento The Romance. Il conflitto, nel XVI secolo, tra Cristianesimo e Islam e Caruso The Song. Lucio Dalla e Sorrento, entrambi editi dalla GoldenGate Edizioni rispettivamente nel 2013 e nel 2015,  Dance The Love. Una stella a Vico Equense, in uscita nell’estate del 2016 sempre con la GoldenGate Edizioni, ne costituisce un’ottima conclusione. Nell’intervista che noi del www.giornaledelladanza.com gli abbiamo voluto rivolgere, in anteprima di pubblicazione, Raffaele Lauro ci parla del suo romanzo dedicato ...

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Un classico nella letteratura per la danza: “Il libro del balletto” di O. F. Regner

Si deve alla casa editrice milanese Ghibli, la ristampa di un testo fondamentale nell’ambito della storiografia sulla danza e il balletto. Il libro del balletto di Otto Friedrich Regner, pubblicato la prima volta nel 1956, è tornato alla ribalta grazie a questa nuova edizione che assume davvero una grande importanza. Sia gli appassionati del settore, sia i cultori e gli studiosi della materia, infatti, potranno usufruire di questo volume, per avere un solido supporto teorico nelle loro letture interessate o studi specialistici. Otto Friedrich Regner è uno scrittore, giornalista e critico di danza tedesco, attivo nella prima metà del Novecento. La sua popolarità come studioso e scrittore di danza è stata raggiunta, oltre che con questa opera, grazie anche a Reclams Balletführer, un volume dalla chiara impronta saggistica. Il libro del balletto, invece, offre un’esauriente ricostruzione della storia della rappresentazione coreografica nel corso del tempo. Segue, con gusto documentario e analitico, le varie fasi di trasformazione di quel meraviglioso linguaggio artistico che, con meccanismi quasi artigianali, plasma la materia fatta di corpi e movimenti labili, per creare forme estetiche ed effimere. Quel tanto di effimero da rendere il balletto la disciplina più fluida fra tutte, di cui risulta difficilissimo categorizzare, o ...

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Lorca Massine: “Non danzate, siate il movimento”

  Lorca Massine è un artista di grande spessore e di straordinaria cultura. Figlio di Léonide Massine, danzatore e coreografo, tra i più illustri personaggi del panorama artistico del Novecento, Lorca ha da sempre portato avanti la tradizione artistica tramandatagli da suo padre ed ha, a sua volta, creato numerose coreografie per i teatri di tutto il mondo.  Lo scorso 14 febbraio, al Teatro dell’Opera di Roma ha ripreso “Le Chant du Rossignol”, balletto in un atto tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij, scene e costumi di Depero, da un progetto incompiuto di Serge Diaghilev e Léonide Massine. In questa intervista si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com La coreografia di Léonide Massine “Le Chant du Rossignol” per l’opera di Stravinskij dal titolo “Le Rossignol” ebbe due versioni, una con scenografie di Benois, l’altra con scenografie di Matisse, che debuttarono all’Opera di Parigi, rispettivamente nel 1914 e nel 1920. Il Suo personale riallestimento parte da un progetto incompiuto con scene e costumi di Depero, questa scelta trova il suo significato in una connotazione prettamente futurista? Quest’opera parte proprio dalla scenografia. Negli anni ‘80 alla Fenice mi chiesero di fare un’opera di recupero e mi ...

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Il Teatro dell’Opera presenta la nuova stagione

Tanta opera ma soprattutto tantissima danza, di qualità: è questo il programma della prossima stagione del Teatro dell’Opera di Roma. Un aumento del numero degli spettacoli senza mai perdere la qualità, l’eccellenza che il Teatro ha conquistato grazie alla presenza del Maestro Riccardo Muti sul podio e nel ruolo di Direttore onorario a vita. La produzione, la qualità, il futuro del Teatro dell’Opera quindi, ma anche un richiamo alla memoria, alla Storia di questa Fondazione che tra Ottocento e Novecento è stata al centro di debutti che hanno fatto la storia dell’opera, della musica, della cultura. Titoli di grande repertorio, ma anche opere che saranno una vera e propria scoperta. Un cartellone ricco – che ha pochi confronti in Italia e in Europa – di nomi prestigiosi, amati dal pubblico, di fama internazionale. Direttori, registi, cantanti che hanno fatto, e fanno, la storia dell’interpretazione e della messa in scena. La stagione della danza inizia ufficialmente con il balletto del Natale, la favola che si rinnova sempre con grande successo per la festa più importante dell’anno: Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La coreografia è firmata da Amedeo Amodio, le scene di Emanuele Luzzati, alla direzione Nir Kabaretti. E sempre con il ...

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“Choreartium”, il grande capolavoro coreografico di Léonide Massine in scena al Bayerischen Staatsballet di Monaco di Baviera

  Straordinario successo della ripresa di Choreartium di Léonide Massine, presentato al Bayerischen Staatsballet nell’ambito di “Forever Young”, un trittico di altissimo livello, tra i cui titoli anche Broken Fall di Russell Maliphant e The Moor’s Pavane di José Limón.  Tre coreografi di epoche e stili diversi con un comune denominatore: l’esser diventati parte integrante della storia della danza. Tre anche i nomi di spicco delle interpreti principali: Ivy Amista, Lisa Maree Cullum, Lucia Lacarra. Choreartium è il secondo dei Balletti Sinfonici creati da Léonide Massine e rappresenta il primo capolavoro nella storia del balletto di qualità puramente astratta: nessuna trama, nessuna struttura narrativa, nessun riferimento temporale, nessun tema oltre la musica, nessun personaggio ispirato alla psiche umana. Léonide Massine traspose in danza assoluta la struttura della partitura coreografica della Quarta Sinfonia di Brahams attraverso una varietà di movimenti e formazioni nello spazio incastonati nel tempo musicale: «Creai la coreografia di Choreartium basandola sulla strumentazione della partitura, utilizzando le ballerine per accentuare le frasi delicate ed i danzatori per interpretare i passaggi più decisi e robusti. La musica, con la sua ricca orchestrazione ed i suoi contrasti, si prestava murabilmente a questo genere di interazione tra movimenti maschili e femminili»* La ripresa di questo ...

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Alberto Testa: Partecipo con sincero dolore la scomparsa di Renata Ambrosoli

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO “De mortuis nihil nisi bene” Devo però far notare che in questi giorni è stata diffusa una notizia non veritiera, che cioè non corrisponde alla storia dei fatti. La signora Ambrosoli, non è stata la fondatrice del Premio Positano  “Léonide Massine” per l’Arte della Danza svoltosi fino al 2009 per 40 anni con la mia direzione artistica in quella località dandole lustro e benemerenze su piano internazionale. Nel 1964 ella diede vita a Positano ad un riconoscimento detto “Scarpetta d’Argento” che non ebbe repliche per mancanza di consistenza negli anni successivi. Nel 1969 mi volle suggerire un suo pensiero: che sarebbe stato opportuno riprendere l’idea di un premio sulla danza a Positano. Tutto rimase allo stato di idea ma poi furono  i notabili della città della Costiera ad offrirmene la Fondazione e la Direzione Artistica. Cosa che io feci avvalendomi della collaborazione della Ambrosoli, portando avanti per 40 anni da unico esperto gli sviluppi. Praticamente diedi forma e sostanza con tutte le regole del caso ad una manifestazione che crebbe nel tempo diventando famosa e diffondendone il nome nel mondo. Il direttore dell’Azienda e Soggiorno e Turismo, il mai abbastanza rimpianto Luca Vespoli (del quale il 12 ...

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