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Roberto Fascilla, un ricordo nell’anniversario di nascita

Nel giorno dell’anniversario della nascita di Roberto Fascilla, la danza sembra rallentare il suo respiro. C’è un momento, ogni anno, in cui il tempo si fa più sottile, quasi trasparente, e lascia intravedere l’eco di chi ha attraversato il palcoscenico con grazia, rigore e mistero. È un momento che non appartiene al calendario, ma alla memoria collettiva: quella memoria che non smette di ricordare i passi di chi ha trasformato il movimento in linguaggio, e il linguaggio in destino. Roberto Fascilla nasce di nuovo ogni volta che lo si nomina. E non perché il ricordo pretenda celebrazioni solenni, ma perché la sua Storia contiene qualcosa che non smette di fiorire: una disciplina gentile, un’inquietudine creativa, una dedizione che non si esaurisce nemmeno quando si spengono le luci del teatro. In questo giorno particolare, sembra quasi di vederlo ancora bambino, quando iniziò a danzare per rafforzare un corpo troppo fragile. Eppure, già allora, la fragilità non era un limite: era una promessa. Un richiamo silenzioso a cercare, nel gesto, una forma di equilibrio che il mondo non sempre sa offrire. La danza, per lui, non fu mai solo mestiere: fu un luogo in cui imparare a stare al mondo, un rifugio ...

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Maria Bonfanti: la danzatrice che aprì il sipario sull’America

Nell’Ottocento, quando la danza classica era ancora avvolta nei veli romantici dei teatri europei, una giovane donna italiana attraversò l’oceano per portare l’eleganza del balletto in un mondo che stava appena imparando a guardarlo. Maria Bonfanti non fu solo una ballerina: fu pioniera, ambasciatrice culturale, e per certi versi una rivoluzionaria. La sua storia è quella di un ponte tra vecchio e nuovo mondo, tra disciplina e libertà, tra tradizione e futuro. Nata nel 1847 a Milano, Maria Bonfanti si formò alla prestigiosa scuola di ballo del Teatro alla Scala, sotto l’egida del metodo Blasis. Si trattava di una scuola dura, rigorosa, dove l’eleganza era una questione di geometrie corporee, di equilibrio perfetto tra grazia e forza. La giovane Maria imparò a dominare il corpo e la scena, costruendo giorno dopo giorno quella che sarebbe diventata una carriera luminosa, ma tutt’altro che scontata. Negli anni Sessanta dell’Ottocento, Maria salpò per gli Stati Uniti, portando con sé il bagaglio della danza classica europea e la determinazione di chi sa di poter cambiare qualcosa. Fece il suo debutto a New York nel 1866 nello spettacolo The Black Crook, considerato da molti il primo musical americano. Il pubblico, che non era abituato a ...

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Le frasi più celebri del leggendario ballerino Rudolf Nureyev

Rudolf Nureyev, uno dei più grandi ballerini del XX secolo, era noto non solo per il suo talento straordinario ma anche per la sua personalità intensa e appassionata. Le sue parole riflettono il suo spirito ribelle, la sua dedizione assoluta alla danza e la sua visione artistica profonda. Ecco alcune delle frasi più belle e celebri di Rudolf Nureyev: «Una vita senza danza è impensabile.» «Io non credo nella tecnica, credo nella passione.» «La danza è la mia ragione di vita. È tutto ciò che ho, tutto ciò che voglio.» «Ogni spettacolo è una battaglia. Io entro in scena come un guerriero.» «Non si danza per il pubblico. Si danza per se stessi, e se si è veri, il pubblico lo sente.» «Quando ballo, non cerco di divertire. Cerco di esprimere chi sono.» «La libertà? Non è un dono, è una conquista quotidiana.» «Ho scelto la mia vita. Non mi importa se il prezzo è la solitudine.» «Sono fuggito per poter danzare, non per fuggire dall’amore del mio paese.» «Non mi interessa essere il migliore. Mi interessa essere diverso.» «Un vero artista non ripete mai se stesso. Ogni giorno deve rinascere.» «La perfezione non esiste, ma la si deve inseguire ...

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La salvaguardia dello “stile” nella danza classica accademica

Nel silenzio di una sala prove, interrotto solo dal cigolio del legno e dal fruscio lieve delle punte, la danza classica continua a raccontare storie senza tempo. Quando un gesto diventa solo un’esecuzione, e non più un’evocazione, qualcosa si perde. Non è la tecnica a svanire — quella oggi è affinata, analizzata, potenziata — ma lo spirito che ne guidava la forma. Parlare di stile nella danza classica significa interrogarsi sulla sua identità profonda. Non basta replicare le posizioni, rispettare le linee, contare i tempi. Lo stile è ciò che trasforma un passo corretto in un passo vivo. È quel dettaglio invisibile che collega il danzatore alla sua Scuola, alla sua epoca, e soprattutto alla sua intenzione. Senza stile, la danza classica diventa una lingua morta: comprensibile, ma muta. Ogni scuola porta con sé una visione del mondo. L’eleganza sobria della Scuola francese, la teatralità ampia di quella russa, il virtuosismo dell’italiana: sono varianti di uno stesso alfabeto, ma nessuna è intercambiabile. Salvaguardare lo stile significa quindi proteggere questa pluralità, non uniformarla. Lo stile si trasmette da corpo a corpo, da uno sguardo ad un gesto corretto in silenzio. Non basta guardare un video d’archivio per comprendere cosa fosse davvero ...

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Le frasi più celebri dell’immenso Mikhail Baryshnikov

È stato il simbolo vivente dell’eccellenza tecnica. Ma chi lo riduce al solo virtuosismo ne coglie solo la superficie. Perché Baryshnikov ha usato la danza come una forma di pensiero. E alcune delle sue frasi sono ancora oggi piccoli manifesti di libertà e visione. 1. “I do not try to dance better than anyone else. I only try to dance better than myself.” “Non cerco di danzare meglio degli altri. Cerco solo di danzare meglio di me stesso.” Questa frase è la sua filosofia riassunta in una riga: la danza non è competizione, è ricerca. È una battaglia privata tra chi sei oggi e chi puoi diventare domani. In un’epoca dominata da confronti e algoritmi, Baryshnikov ci ricorda che la vera sfida è interna. È una chiamata alla crescita personale, non alla vittoria sugli altri. 2. “Your body actually reminds you about your age and your injuries – it’s like your biography is written on your body.” “Il tuo corpo ti ricorda costantemente la tua età e le tue ferite – è come se la tua biografia fosse scritta su di esso.” Per chi ha vissuto la danza come una religione del corpo, l’invecchiamento è una rivoluzione interiore. Baryshnikov, con ...

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La danza costruisce bambini felici, forti e consapevoli

La danza non è fatta solo di pliè, tendu, pirouette e affini. È creatività, gioia e capacità di raccontare, elementi che costituiscono il cuore di questa disciplina. A lezione, i bambini esplorano se stessi e la loro creatività, e sviluppano la loro inimitabile unicità artistica e personale. Dare ai ragazzi la possibilità di migliorare questa abilità è prezioso. La danza infatti non è solo una forma di espressione fisica, ma uno modo per liberare il potenziale creativo del bambino che viene incoraggiato a pensare fuori dagli schemi. Danzare fornisce uno sbocco per esprimersi, accende la scintilla creativa e apre un mondo di possibilità. Imparare diversi stili di danza stimola e sfida la mente, e favorisce la capacità di adattamento introducendo nuovi modelli estetici e di movimento. Danzare aiuta i bambini a sviluppare capacità cognitive come la memoria, la concentrazione e la consapevolezza spaziale e li rende parte attiva del processo creativo. Attraverso la danza, i bambini sperimentano la felicità e l’importanza di trovare la propria voce, utilizzando il corpo come mezzo di autoconoscenza e comunicazione. La danza dunque è un potente strumento educativo che favorisce la scoperta di sé e incoraggia a spingersi oltre i limiti, artisticamente e nel quotidiano. ...

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La disciplina è essenziale, nella danza e nella vita

Il termine disciplina deriva  dal latino ‘disco’, ossia ‘apprendo, imparo’ e può essere definita come l’atto dell’apprendere e di riflesso dell’insegnare. In senso generale, la disciplina trova applicazione in rapporto all’educazione, alla scuola, ma anche all’arte. Si ritiene che la creatività insita nelle forme d’arte, inclusa la danza, sia puramente spontanea. Disciplina e creatività dunque sono spesso considerate come opposte. In realtà, la vera espressione creativa richiede ordine, concentrazione, determinazione, studio e pratica. La disciplina infatti permette alla libertà di fiorire, guida gli artisti verso la loro realizzazione e svolge un ruolo fondamentale nello ‘sbloccare’ la creatività. Bilanciando struttura e flessibilità, essa conduce a risultati soddisfacenti perché stimola l’artista a trasformare le idee grezze in arte. Nel campo della danza, il progresso creativo e il successo avvengono quando i ballerini lavorano con costanza, anche quando non si sentono ispirati. La disciplina crea dunque le fondamenta della libertà creativa, ma non implica rigidità, perché la flessibilità è fondamentale per l’ispirazione e l’espressione della propria arte. Essa non limita la creatività e l’emozionalità insite nella danza e richieste al danzatore, al contrario, fornisce il sostegno di cui il ballerino ha bisogno per esprimersi al meglio. La pratica costante genera padronanza, sicurezza, forza e permette di ...

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Danza, amore e realtà

È difficile spiegare a parole ciò che si prova danzando. Si viene pervasi da un senso di completezza, felicità e libertà. La danza infatti ha un potere trasformativo che nulla ha a che vedere con la bravura di un ballerino, né con un particolare stile. I movimenti richiedono una comunicazione profonda tra il cervello e il corpo, e mettono in contatto le persone con se stesse. Danzare fa emergere un tipo speciale di bellezza che va oltre quella fisica, e che attiene all’energia e all’essenza di un individuo. La danza dunque è una forza rivelatrice. Mostra i pregi e i difetti, e indica la strada per sfruttare i primi e contenere i secondi. Quando balliamo, siamo completamente noi stessi e quindi diventiamo anche vulnerabili, ma da tale vulnerabilità proviene una grande forza. Spesso i danzatori, professionisti e non, dichiarano di amare la danza. Ma quanto dura nella realtà questa sensazione? Sono tante le persone che si fanno travolgere dalla danza quando attraversano momenti di crisi. Quando la loro vita torna alla normalità e la crisi è risolta, magicamente si spengono anche la passione e l’interesse per la danza che diventa mera attività al pari di tante altre. La verità è ...

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Il balletto, uno stile di danza elegante e senza tempo

  La danza classica ha una storia ricca e variegata, e comporta una serie di vantaggi incalcolabili a livello psico-fisico-comportamentale. Il balletto si attiene a sette principi fondamentali sanciti da per la prima volta in modo definitivo nel 1723 da John Weaver, danzatore, storico, maestro e teorico della storia della danza. Essi riguardano la postura corretta, l’en dehors, il centro di equilibrio, la flessibilità, l’espressività corporea e facciale, la gestione del peso e la coordinazione. Tali principi sono essenziali per la comprensione del balletto e guidano i danzatori nel raggiungimento della precisione del movimento e del portamento. Ogni secolo ha avuto i suoi grandi insegnanti di danza e coreografi, i quali hanno aggiunto approfondimenti e dettagli a queste regole che il ballerino apprende intorno ai 9 o 10 anni di età. Oltre a migliorare postura e coordinazione e a stimolare muscoli spesso trascurati in altre forme di esercizio fisico, la danza classica genera un ‘effetto domino’ di benefici che travalicano l’ambito prettamente corporeo. Il balletto offre una piattaforma per l’espressione creativa all’interno di confini strutturali e ben definiti. I danzatori imparano la musicalità, la sicurezza e la gestione delle emozioni, creando un legame profondo con una forma d’arte unica e ...

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La danza è omologazione o libertà?

La danza incarna un delicato equilibrio tra libertà e controllo, tra tecnica e spontaneità. Alcune forme di danza riflettono un approccio standardizzato. Il balletto, per esempio, segue movimenti e posizioni predefinite e un repertorio prestabilito. I danzatori classici dimostrano un controllo eccezionale del proprio corpo, prerequisito essenziale per eseguire coreografie complesse e raggiungere l’eccellenza tecnica. Al contrario, stili come la danza moderna e contemporanea danno apparentemente priorità all’espressione individuale e all’esplorazione del movimento. Tuttavia, in sala danza e sul palcoscenico, di qualunque stile di tratti, i danzatori sono tenuti a sincronizzare i loro movimenti e a rappresentare figure coreografiche ordinate, precise e armoniose. Questa natura strutturata della danza può apparire come una forma di omologazione, in realtà fornisce una cornice, un quadro di riferimento per l’espressione personale. In quanto pratica culturale, la danza riflette magnificamente sia la libertà di espressione che la precisione del controllo. Trascende le esperienze individuali e diventa un fenomeno artistico che esprime il concetto di libertà attraverso il movimento e la tecnica. È all’interno del perimetro chiaro e preciso definito dalla tecnica che si esprime e si libera la creatività. Le regole della disciplina generano sicurezza all’interno della quale può spaziare la libertà artistica e personale ...

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