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Tag Archives: Ludwig Minkus

Gli allievi accademici della Scala al Fraschini di Pavia

Domenica 30 novembre 2025, alle ore 20.30, la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri, si esibisce al Teatro Fraschini di Pavia in una serie di coreografie che permettono ad allievi ed allieve di cimentarsi in stili tanto diversi quanto impegnativi: dalla Suite classica dal divertissement di Paquita di Marius Petipa a Rossini cards di Mauro Bigonzetti fino a Bolero X di Shahar Binyamini. Lo spettacolo si apre con una Suite dal divertissement di Paquita di Marius Petipa, rimontato dai maestri della Scuola Leonid Nikonov e Tatiana Nikonova. Ambientato in Spagna durante la dominazione napoleonica, Paquita debutta come balletto in due atti e tre scene a Parigi nel 1846, su coreografia di Joseph Mazilier, libretto di Mazilier e Paul Foucher, musiche di Édouard-Marie-Ernest Deldevez. L’anno successivo il balletto va in scena ai Teatri Imperiali di San Pietroburgo, dove Marius Petipa, da poco nominato Primo ballerino, non solo interpreta il ruolo maschile principale, ma, ne rivede alcune parti con l’assistenza di Pierre Frédéric Malavergne. Pone mano in particolare al Pas de trois del primo atto e aggiunge un terzo atto. Successivamente, nel 1881, realizza una nuova versione che da quel momento diventa la versione di riferimento per ...

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I ballerini del Teatro Massimo di Palermo invitati in Lituania

I ballerini del Corpo di ballo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo Martina Pasinotti e Alessandro Casà, insieme al direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau, sono stati invitati a partecipare il 30 ottobre 2025 al prestigioso Gala Internazionale delle Stelle che si terrà al Teatro Musicale Statale della città lituana di Klaipeda. L’invito rivolto alla coppia di tersicorei è un importante riconoscimento per l’intero Corpo di ballo della Fondazione Teatro Massimo e per il talento dei suoi componenti. Martina Pasinotti e Alessandro Casà si sono distinti per qualità tecniche e attoriali e sono stati notati lo scorso giugno nel corso delle repliche di Giselle, il balletto ottocentesco di Coralli e Perrot nella rilettura originale di Jean-Sébastien Colau per il Corpo di ballo del Teatro Massimo. Il Teatro Musicale Statale di Klaipeda è la più grande istituzione culturale della Lituania occidentale e con questa speciale serata di gala celebra i 100 anni di storia del suo balletto, riunendo artisti di fama provenienti da compagnie internazionali. Durante la serata, Martina Pasinotti e Alessandro Casà si esibiranno con un repertorio che spazia dal classico al contemporaneo eseguendo il celebre pas de deux classico dal terzo atto del Corsaire, nella versione curata da ...

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Il Regno delle Ombre: analisi storica e coreutica

Nel panorama dei balletti classici del XIX secolo, La Bayadère (1877) rappresenta uno degli esempi più emblematici e profondamente simbolici dell’utilizzo del cosiddetto Regno delle Ombre. Questo momento centrale dell’opera non solo evoca un mondo ultraterreno ma rivela anche una stratificazione culturale e coreutica che merita un’analisi filologica e storica attenta, al fine di comprenderne il significato profondo e la sua influenza sullo sviluppo del balletto classico. La Bayadère, coreografato da Marius Petipa su musica di Ludwig Minkus, fu creato nel contesto della grande tradizione del balletto russo di fine Ottocento, un periodo in cui la danza si evolveva sotto l’influenza del Romanticismo e del Neoclassicismo. Sebbene la storia sia ambientata in un’India idealizzata e immaginaria, il balletto rispecchia temi universali di amore, morte e redenzione, riflettendo anche l’ossessione ottocentesca per il soprannaturale e il mondo oltre la vita. Il celebre Atto delle Ombre, spesso considerato il culmine spettacolare e tematico del balletto, si inserisce in questa tradizione culturale che aveva già visto in precedenza esempi celebri come il secondo atto di Giselle. Tuttavia, La Bayadère espande e trasforma questo topos attraverso una coreografia complessa e una rappresentazione scenica altamente stilizzata. L’Atto delle Ombre si configura come un vero e ...

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La solista Aida Vainieri “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Swan Lake con Maya Plizetskaya. Il balletto contemporaneo prediletto? La Sagra della Primavera di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Teatro la Fenice Venezia. Un romanzo da trasformare in balletto? Alice in Wonderland, La collina dei conigli di Richard Adams e di Stefano Benni Bar Sport, Margherita Dolcevita, La compagnia dei Celestini, e Gridalo di Roberto Saviano. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? La sposa cadavere di Tim Burton. Il costume di scena indossato che hai preferito? I costumi di Marion Cito… bellissimi tutti! Difficile scegliere! Uno? quello che indosso in Sweet Mambo per il mio solo. Quale colore associ alla danza? Tutti dipende dalle emozioni. Che profumo ha la danza? Anche qui come per i colori, tutti ma intensamente parte dall’odore di terra, sottobosco, casa, l’odore nell’aria prima e dopo le tempeste, l’odore della pelle, del respiro, del mare che libera. La musica più bella scritta per balletto? La Sagra della Primavera di Igor Stravinskij e La Bayadère di Ludwig Minkus. Il film di danza irrinunciabile? Saturday Night Fever e West Side Story. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Pina Bausch, Margot Fonteyn e Mikhail Baryshnikov. Il ...

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Su Rai 5 il “Gala des étoiles” dalla Scala per Expo 2015

Rai 5 trasmette venerdì 27 giugno alle ore 17.45, il “Gala des Étoiles” registrato al Teatro alla Scala nel 2015 dove le eccellenze internazionali del balletto Svetlana Zakharova, Roberto Bolle, Massimo Murru, Polina Semionova, Alina Somova, Lucia Lacarra, Maria Eichwald, Leonid Sarafanov, Ivan Vasiliev, Nicoletta Manni, Claudio Coviello, Mick Zeni, Melissa Hamilton, Maria Vinogradova e Marlon Dino si sono riunite per uno spettacolo che celebra la danza. Sul podio a dirigere l’Orchestra della Scala il Maestro David Coleman. Direttore del corpo di ballo Makhar Vaziev. Andato in scena nella rosa di eventi che la capitale lombarda ha ospitato in occasione dell’Expo 2015 ha riunito eccezionali talenti internazionali e una vera e propria costellazione di ballerini ospiti provenienti da tutto il mondo, tra astri nascenti e luminari dell’universo. Il programma è così articolato: Pas De Deux da Light Rain su coreografia di Gerald Arpino, musiche di Douglas Adams e Russ Gauthier (interpreti Lucia Lacarra e Marlon Dino). L’histoire de Manon (Pas De Deux, Atto I, Scena II) su coreografia di Kenneth MacMillan, musica di Jules Massenet (interpreti Melissa Hamilton e Claudio Coviello). La rose malade su coreografie di Roland Petit, musica di Gustav Mahler (interpreti Maria Eichwald e Mick Zeni). Grand ...

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Opéra d’été 2025: programma e calendario degli spettacoli

Ogni estate, da oltre dieci anni, l’Opéra National de Paris offre l’evento Opéra d’été con proiezioni dei suoi spettacoli ad ingresso gratuito in tutta la Francia. Da Perpignan a Quimper, passando per Vesoul e la Guadalupa, Opéra d’été permette a tutti i pubblici di scoprire, vicino a casa o in vacanza, opere liriche e balletti registrati al Palais Garnier o all’Opéra Bastille. Per l’estate 2025, sono previsti quattro spettacoli. Due opere: Turandot di Giacomo Puccini, con la regia di Robert Wilson, e La Fille du régiment di Gaetano Donizetti, con la regia di Laurent Pelly. Due balletti: Don Chisciotte, con la coreografia di Rudolf Nureyev, e La Fille mal gardée, con la coreografia di Frederick Ashton. In particolare per la danza troviamo il Don Quichotte, balletto in un prologo e tre atti su coreografia di Rudolf Noureev da Marius Petipa, musica di Ludwig Minkus, direzione musicale di Gavriel Heine, libretto basato su alcuni episodi del romanzo di Miguel de Cervantès, scenografie di Alexandre Beliaev, costumi di Elena Rivkina, con protagonisti Sae Eun Park, Danseuse Étoile (Kitri), Paul Marque, Danseur Étoile (Basilio), Yann Chailloux, Sujet (Don Quichotte) e con Premières Danseuses, Premiers Danseurs e il Corpo di Ballo de l’Opéra national ...

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Un tuffo nell’800 con la Paquita scaligera [RECENSIONE]

Il fasto e l’imponenza delle rappresentazioni alla Scala acquistano splendore e rinomanza anche grazie a nuove produzioni come Paquita, dove la purezza delle linee si rivela un aspetto fondamentale della tecnica e dell’estetica applicate alla danza classica. È uno di quei balletti che si era perso nel tempo malgrado possieda forme dinamiche e statiche chiare, precise e armoniose, meglio di molti altri cosiddetti capisaldi. Lacotte nella sua ricostruzione filologica ha plasmato la bellezza contornandola di eleganza, equilibrio, candore e purezza tipiche del periodo romantico e delle grandi protagoniste della scena storica. Paquita è un capolavoro sotto ogni punto di vista che sprigiona soavità nella totalità dei due estesi atti. Come se fossimo ancora nel 1887 i suoi movimenti non appaiono mai antiquati o polverosi. Altre versioni sono nate negli anni ma questo approntamento è ciò di più vicino a quelle di Mazilier e Petipa: è una cerimonia in onore della danza e questo accade senza alcun momento di calo, da apertura di sipario fino agli applausi finali, i quali sono stati meritatamente scroscianti e ripetuti. Da notare che è la prima Paquita “a serata intera” ad entrare nel repertorio del Teatro alla Scala che ha precedentemente presentato solo estratti come ...

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Omaggio a Pierre Lacotte al Teatro alla Scala con Paquita

Dall’11 al 26 giugno, un nuovo importante debutto per la Scala e il suo Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri, che aggiunge ora al suo repertorio, e con un nuovo allestimento, la sua prima Paquita. In una pittoresca Spagna del diciannovesimo secolo, durante l’occupazione napoleonica l’amore contrastato tra l’ufficiale francese Lucien d’Hervilly e la zingara Paquita è coronato da giuste nozze dopo varie peripezie e disvelamenti. Specialista nella ricostruzione di balletti del repertorio romantico, nel 2001 Pierre Lacotte recupera il patrimonio perduto e dà nuova vita a questo storico titolo che rompe il clichè del ballet blanc, incentrandosi su una vicenda realistica e una protagonista in carne ed ossa. Una trama articolata al servizio di una entusiasmante vetrina di grande danza, lirismo e virtuosismo; un omaggio a Pierre Lacotte recentemente scomparso. “Anche se accompagnati dalla musica, i passi da soli non bastano a ricostruire un’opera. Un balletto del passato è una cosa complessa e fragile. La sua autenticità va oltre la semplice coreografia. Per questo motivo, tutte le notazioni e le partiture ritrovate costituiscono poco più di una ‘base’ che deve essere perfezionata applicando tutte le sfumature di colore necessarie. A volte abbiamo a disposizione i passi. Ma vanno ...

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Le Papillon (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Nel 1860 l’Opéra di Parigi presentò alla Salle Le Peletier l’unica coreografia di Maria Taglioni (la prima grande ballerina romantica) creata per la sua allieva prediletta Emma Livry. Un balletto fantastico in due atti, formato da quattro scene, sulla musica di Jacques Offenbach e libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Racconta di una fanciulla che a causa di un sortilegio viene trasformata in una farfalla. In scena oltre alla Livry erano presenti Louis Mérante (Principe Djalma), Louise Marquet (Fata Hamza), Mme Simon (Fata dei Diamanti) e Francisque Berthier, Francois Dauty, Julie Stoikoff, Louis Lenfant, Héloise Lamy, Alexandrine Simon, Virginie Maupérin, Elisa Troisvallets, Eugénie Scholosser. La “Valse des rayons” della seconda scena del primo atto fu riusata da Offenbach nel terzo atto dell’opera “Die Rheinnixen” (1864) e alcune parti dello spartito furono inserite nella versione francese di Whittington, “Le Chat du diable” (1893). La trama è ambientata nella Circassia. Dopo il preludio, la prima scena si apre con l’anziana e cattiva fata Hamza che maltratta i suoi servitori. Ha rapito la figlia dell’Emiro Farfalla, la quale le fa da cameriera. Guardandosi allo specchio Hamza desidera solo di ritornare giovane, ma per farlo deve essere baciata da un giovane principe. Di ritorno da ...

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Nuovo importante debutto per la Scala: Paquita di Pierre Lacotte

“Anche se accompagnati dalla musica, i passi da soli non bastano a ricostruire un’opera. Un balletto del passato è una cosa complessa e fragile. La sua autenticità va oltre la semplice coreografia. Per questo motivo, tutte le notazioni e le partiture ritrovate costituiscono poco più di una ‘base’ che deve essere perfezionata applicando tutte le sfumature di colore necessarie. A volte abbiamo a disposizione i passi. Ma vanno considerati anche il rispetto dei tempi, degli accenti e dello stile … E questo è forse il compito più delicato: una questione di cultura e di sensibilità. […] Ci sono due modi di ricostruire. Quello dell’archeologo, che lascia così come sono i reperti che ha dissotterrato, e quello che consiste nel dare nuova vita a ciò che è stato ritrovato. Io ho scelto questo”. (Pierre Lacotte, Tradition, 1987) Dall’11 al 26 giugno, un nuovo importante debutto per la Scala e il suo Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri, che aggiunge ora al suo repertorio, e con un nuovo allestimento, la sua prima Paquita. In una pittoresca Spagna del diciannovesimo secolo, durante l’occupazione napoleonica l’amore contrastato tra l’ufficiale francese Lucien d’Hervilly e la zingara Paquita è coronato da giuste nozze dopo varie ...

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