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Tag Archives: Luisa Spinatelli.

Su Rai 5 La Bayadère di Rudolf Nureyev dalla Scala

Mercoledì 21 maggio alle ore 17.20 su Rai5 verrà trasmessa La Bayadère, lo spettacolo che ha inaugurato la Stagione di balletto 2021/2022 del Teatro alla Scala, con la coreografia di Rudolf Nureyev, ripresa da Florence Clerc e Manuel Legris, rappresentata fino allora solo dal Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creata nel 1992. Si tratta dell’utima coreografia del tartaro volante prima della prematura scomparsa, come sempre ricca e sontuosa senza tralasciare il personale gusto distintivo e la propria modernità evolutiva. La produzione diretta da Kevin Rhodes, con scene e costumi di Luisa Spinatelli, vede impegnati il Corpo di Ballo e l’Orchestra del Teatro alla Scala. Regia televisiva di Stefania Grimaldi. Nei ruoli principali Nicoletta Manni (Nikiya), Timofej Andrijashenko (Solor), Maria Celeste Losa (Gamzatti), Domenico Di Cristo (Il Fachiro), Massimo Garon (Alto Bramino). Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo dell’’Accademia Teatro alla Scala diretti da Frédéric Olivieri. La Bayadère racconta una storia d’amore tragica ambientata nell’India mitologica. Solor, un guerriero, è innamorato di Nikiya, una baiadera (danzatrice del tempio). Nikiya è anche corteggiata dal Bramino. Solor giura amore eterno a Nikiya, ma successivamente viene costretto a sposare Gamzatti, figlia del Rajah, dimenticandosi della promessa fatta a Nikiya. ...

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Le Corsaire dalla Scala su Rai5 con Manni-Andrijashenko

Venerdì 2 maggio alle ore 10 su Rai5 viene trasmessa la registrazione del 2018 dal Teatro alla Scala del celebre balletto in tre atti un prologo e un epilogo di Anna-Marie Holmes da Marius Petipa e Konstantin M. Sergeyev, Le Corsaire, tratto dalla novella di Lord George Byron con un nuovo allestimento per scene e costumi di Luisa Spinatelli (regia televisiva di Arnalda Canali). La partitura musicale riorchestrata da Kevin Galiè, utilizza brani di Adolphe Adam, Cesare Pugni, Léo Delibes, Riccardo Drigo, Prince Oldenbourg è eseguita dall’Orchestra del Teatro alla Scala diretta dal maestro Patrick Fournillier. Azione, passione e romanticismo; grandi passi di danza e virtuosismi che richiedono una tecnica straordinaria: è Le Corsaire, uno dei più emozionanti tra i grandi classici del balletto, che Rai Cultura ripropone al grande pubblico. In un’ambientazione esotica, tra pirati e schiavi, tempeste e rapimenti, uccisioni e cospirazioni, le avventure del pirata Conrad per salvare la sua amata Medora riempiono la storia d’amore con un irresistibile spirito d’avventura. Dal debutto con il “Boston Ballet” e poi con l’“American Ballet Theatre” nel 1998, la Holmes – autorevole specialista dei grandi balletti ottocenteschi – lo ha rimontato per innumerevoli compagnie. Nei ruoli principali Nicoletta Manni (Medora), ...

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La Péri (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Balletto pantomimico-fantastico in due atti e tre scene, La Péri fu coreografato da Jean Coralli sulla partitura musicale di Johann Friedrich Franz Burgmüller e libretto di Théophile Gautier con Jean Coralli. La prima andò in scena nel 1843 al Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) di Parigi con Carlotta Grisi al fianco di Marius Petipa nel ruolo di Achmet, dello stesso Coralli nel ruolo del Marchand d’Esclaves, di J.B. Barret (Roucem) e Delphine Marquet (Nourmanhal). Il debutto al Palais Garnier dell’Opéra vide la luce nel 1931, in occasione di un gala benefico con la coreografia di Léo Staats, interpreti Camille Bos e Serge Peretti. La trama racconta una storia complessa basata su una favola persiana che narra di Iskender, il Re, il quale, rendendosi conto che i giorni della sua giovinezza erano finiti, vagò per l’Iran alla ricerca del Fiore dell’Immortalità. Quando giunse ai confini della Terra, trovò una Péri (serva dei Puri) addormentata nella sua veste di gioielli preziosi. Una stella brillava sopra la sua testa e nella sua mano brillava il Fiore. Iskender si chinò silenziosamente sulla Dormiente e, senza svegliarla, le prese il Fiore che ardeva tra le sue mani caldo come il sole di mezzogiorno. La ...

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Entra in repertorio all’Opéra de Paris “Sylvia” di Manuel Legris

Capolavoro del balletto classico, Sylvia fa il suo ingresso nel repertorio del Balletto dell’Opéra di Parigi nelle coreografie di Manuel Legris. Ambientata sulla musica accattivante di Léo Delibes, quest’opera trae ispirazione dalla mitologia greca e raffigura gli amori contrastati della ninfa cacciatrice Sylvia e del pastore Aminta. Ideato inizialmente da Louis Mérante, “Sylvia” è il primo balletto creato all’Opéra Garnier – appena inaugurata nel 1876 – ed è quindi la quinta versione che l’Opéra di Parigi presenterà dall’8 maggio al 4 giugno 2025 per diciannove rappresentazioni. Fauni, driadi e pastori: questo è l’universo bucolico da cui evolve Sylvia, la ninfa di Diana, dea della caccia. Costretta alla castità, dovrà rinunciare al suo amore Aminta, come Diane ha dovuto sacrificare la sua passione per Endymion? La versione in tre atti di Manuel Legris, già Étoile dell’Opéra Nazionale di Parigi, apporta profondità psicologica al libretto aggiungendo un prologo che mostra il mondo conflittuale di Diana e dà una quota maggiore ai ruoli maschili. Con l’ingresso in repertorio della coreografia di Manuel Legris questa è la quinta versione dell’opera presentata dall’Opéra di Parigi. Si ricordano precedentemente quelle di Louis Mérante (1876), Serge Lifar (1941), Lycette Darsonval (1979), John Neumeier (1997). Balleranno sul palcoscenico ...

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Romeo e Giulietta (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La tragedia dei due innamorati di Verona, scritta da William Shakespeare nel 1593, è una grande storia d’amore diventata eterna e trasposta in musica da uno dei più talentuosi compositori vissuti nel periodo sovietico, Sergej Sergeevič Prokof’ev. Basti pensare che nel 1914 si diplomò al Conservatorio con i voti più alti, vincendo il premio “Anton Rubinstein” come miglior allievo di pianoforte. Partì per un viaggio a Londra, dove conobbe, tra gli altri Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss e in particolare Sergej Diaghilev (fondatore dei “Ballets Russes) nel 1912 mentre assisteva agli spettacoli di danza “L’uccello di fuoco”, “Petruskha” e “Dafni e Cloe”. Fu proprio su richiesta di Diaghilev che iniziò a comporre il suo primo balletto dal titolo “Ala e Lollij” su testo di Serghei Gorodecki. Nel 1915 Prokof’ev incontrò nuovamente Diaghilev a Roma e gli sottopose la partitura (ricca di ritmi selvaggi tanto da rimandare a “La Sagra della Primavera” di Stravinsky). Il celebre impresario mosse diverse perplessità (soprattutto rivolte alla carente russicità melodica) e invitò Prokof’ev a scrivere la musica per un altro balletto tratto da una fiaba popolare russa dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev. A differenza di “Ala e Lollij” che rimase incompiuto (venne poi rielaborato ...

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Sylvia (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

“Sylvia” è un balletto creato originariamente in tre atti e cinque scene con musiche di Léo Delibes e coreografie al debutto di Louis Mérante (ai tempi “premier maître de ballet” all’Opéra di Parigi). La sua genesi rimanda al poema in forma di favola pastorale “Aminta” di Torquato Tasso scritto nel 1573 e pubblicato nel 1580. All’inizio il balletto si chiamava “Sylvia ou La Nymphe de Diane” e per via della sua collocazione in ambito mitologico venne classificato di stampo classico anche se ruppe la tradizione romantica. Infatti “Sylvia” è l’esempio più vivido del “ballet d’action” che ricercava una struttura drammatica nella quale l’integrazione tra libretto, musica, coreografia e scenografia doveva apparire in perfetta simbiosi e in stretta correlazione, nonché a totale servizio della trama, escludendo la spettacolarità della danza fine a sé stessa. Il padre del cosiddetto “ballet d’action” lo ritroviamo nella figura di Georges Noverre, senza dimenticare altri coreografi come l’inglese John Weaver, l’austriaco Franz Anton Christoph Hilverding e l’italiano Gasparo Angiolini che teorizzarono già precedentemente la necessità di una svolta coreutica innovatrice. La trama del balletto prende il via nel primo atto con una scena di culto dove le creature della foresta danzano davanti ad Eros. Aminta, un ...

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2024 un anno di danza e balletto

Molti gli spettacoli di danza e balletto in tutto il mondo che hanno accompagnato il pubblico lungo il 2024 passando dall’accademismo al contemporaneo. Per ragioni di spazio è impossibile stilare una lista completa ma di seguito citiamo una nutrita selezione degna di nota in ordine sparso: il “Balletto dell’Opera di Tblisi” con l’incantevole edizione del titolo forse più noto e amato dell’intero repertorio “Il lago dei cigni” nella messa in scena di Alexei Fadeechev e Nina Ananiashvili (quest’ultima GD Awards 2024). Per passare ad una serata contemporanea voluta dal Direttore del Ballo alla Scala, Manuel Legris con tre firme (Garrett Smith / duo Sol León e Paul Lightfoot / Simone Valastro) appartenenti a differenti generazioni e universi creativi con una ripresa e inediti debutti. Il Teatro Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko di Mosca ha riproposto un classico del repertorio sovietico oggi meno frequentato: “Il fiore di pietra” su musica di Sergej Prokof’ev con la coreografia di Jurij Grigorovič. Un altro momento importante si è visto grazie al Direttore Frédéric Olivieri (GD Awards 2024) con il “Gala della Scuola di Ballo della Scala” che ha unito la tradizione e l’innovazione per illuminare gli elementi dei corsi accademici ancor prima del diploma confermando la ...

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Il lago dei cigni: storia, personaggi, curiosità e trama

  Balletto fantastico in tre atti e quattro scene, nel 1877 per la prima volta in assoluto venne portato in scena al Teatro Imperiale Bolshoi di Mosca con le coreografie firmate da Julius Wenzel Reisinger, il libretto di Vladimir Petrovic Begicev insieme a Vasil Fedorovich Geltzer (basato su una fiaba tedesca dal titolo “Der geraubte Schleier” di Jophann Karl August Musäus), con protagonisti Polina Karpakova, Vittore Gillert, Sergej Sokolov, Sergej Nikitin, Wilhelm Wanner, Olga Nikolayeva e le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij senza ottenere successo tanto da essere ritirato dalle scene.   Nel 1894, al “Memorial Matinée” in omaggio a Čajkovskij da poco scomparso, venne riproposto solamente il secondo atto, riallestito per volere del direttore del Teatro Imperiale Mariinskij, che ne affidò la coreografia a Marius Petipa il quale lo diffuse al suo assistente Lev Ivanov. In seguito il tutto venne rielaborato dalla coppia Petipa/Ivanov, che per l’occasione superarono le loro rivalità e si divisero la stesura della coreografia: Lev Ivanov curò gli “atti bianchi” (II e IV atto) e Marius Petipa si occupò del I e del III atto, gli “atti neri”. Si divisero anche i divertissement del secondo atto: Petipa coreografò la danza spagnola e la mazurka, mentre ...

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Raymonda (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Uno degli ultimi grandi titoli del glorioso periodo dei “Balletti Imperiali” ha visto la luce in tre atti e quattro scene, su musica di Aleksandr Konstantinovič Glazunov con la coreografia originale di Marius Petipa. Il libretto fu scritto dallo stesso Petipa insieme alla contessa Lydia Pashkova; le scene furono allestite da Oreste Allegri, Pyotr Lambin e Konstantin Ivanov. Rappresentato a San Pietroburgo per la prima volta dal “Balletto Imperiale” al Teatro Mariinskij il 19 gennaio 1898 con la direzione orchestrale di Riccardo Drigo vide interpreti d’eccezione Pierina Legnani (Raymonda), Sergej Legat (Jean de Brienne), Olga Preobrazhenskaya (Henriette), Claudia Kulichevskaya (Clemence), Nikolaj Legat (Béranger), Pavel Gerdt (Abderakhman), Georgy Kyaksht (Bernard) e Giuseppina Cecchetti (Contessa Sibilla). Il successo al debutto fu eccezionale, in gran parte a favore della Legnani (che nel secondo atto eseguì una straordinaria sequenza di “entrechats quatre done sur la pointe”), della coreografia di Petipa (l’argomento semplice servì a creare numerosi numeri di danza per mettere in luce le abilità e le capacità dei ballerini solisti) e della partitura di Glazunov (la cui affabile musica su temi aggraziati riecheggiò l’arte di Čajkovskij). Apoteosi dello stile di Marius Petipa, il balletto è una commistione di generi che non risente di ...

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Alla Scala un omaggio a due giganti della coreografia  

Dall’8 al 20 novembre il Trittico Balanchine/Robbins conclude con un nuovo programma la Stagione di Balletti omaggiando due giganti del Ventesimo secolo: George Balanchine, con “Theme and Variations”, che torna in scena con una nuova veste firmata da Luisa Spinatelli, e Jerome Robbins, con due dei suoi più noti balletti, “Dances at a Gathering” e “The Concert”, entrambi su musiche di Chopin, ed entrambi per la prima volta in scena alla Scala. Capolavoro del più puro stile balanchiniano, sul quarto movimento dalla “Suite n. 3 in sol maggiore op. 55” di Čajkovskij “Theme and Variations” nacque dall’intento – come scrisse lo stesso autore – “di evocare il grandioso periodo del balletto classico, che fiorì in Russia con l’aiuto della musica di Čajkovskij”. Per la prima volta alla Scala “Dances at a Gathering”, gioiello di pura danza, ispirata dal tessuto musicale e dalle sue nuances e “The Concert”, unico nel suo genere, ironico e brillante spaccato delle umane fantasticherie e stravaganze, di una serie di personaggi che assistono a un recital di pianoforte. generazione di artisti si confronta per la prima volta con questi tre balletti; la Scala rinnova la lunga e storica consuetudine con lo stile di Balanchine e arricchisce il ...

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