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Tag Archives: Marguerite Yourcenar

Il Maestro Vladimir Derevianko “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lo Schiaccianoci. Il balletto contemporaneo prediletto? Ballet Illusionen – wie Schwanense (Illusioni – come il Lago dei Cigni) di John Neumeier. Il Teatro del cuore? Bolshoi di Mosca. Un romanzo da trasformare in balletto? Le memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Orient Express. Il costume di scena indossato che hai preferito? Paganini. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Il profumo dell’aria. La musica più bella scritta per balletto? Cajkovsky per gli apici fortissimi nel quarto atto del “Lago dei cigni”, per l’Adagio dello “Schiaccianoci” che era dedicato a sua sorella, per il secondo atto della “Bella Addormentata”… e Stravinsky per il “Sacre”. Il film di danza irrinunciabile? I documentari su Vasiliev, Plisesktaja e Maximova. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Vasiliev e Plisesktaja. Il tuo “passo di danza” preferito? Grand jeté. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Il re della “Bella addormentata”. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Michel Fokine. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Che uno non dovrebbe mai invecchiare… per ...

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“Animula”: Daria Menichetti danza e apre lo spazio al corpo

Daria Menichetti, danzatrice e coreografa classe 1988, porta in scena a Barletta Animula, una pièce che trae ispirazione dalla poesia Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. Con questo spettacolo, l’autrice cerca di uscire il più possibile da un meccanismo di ricerca del senso narrativo del testo. La scelta è togliere presenza fisica alle parole per aprire lo spazio al corpo. Usando le parole dell’autrice: “Cicatrici nere su di un pavimento bianco, misurano distanze da percorrere, indicano le direzioni, tracciano un destino già scritto e forse già percorso. Oggetti cavi sono come uteri pronti a crescere nuovi semi, o contenitori predisposti ad accogliere frutti ormai maturi, nel ciclo continuo delle esistenze. Un ventilatore sempre acceso indica che il tempo si è fermato. Un battito e un respiro regolari rivelano che qualcosa di meccanico ancora è in funzione. Bagliori restituiscono ombre. Una figura composta e contenuta, ben truccata, filo di perle al collo, come una statuetta di cera, si aggira esposta in questo luogo, quasi fosse sotto osservazione ma contemporaneamente invisibile. Una piccola anima smarrita, intrappolata ancora in questa terra, in fuga dal corpo. Visibile forse solo a chi la vuol vedere. Attraversa e anima questo luogo incolore, arduo e spoglio, quasi ...

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