Balletto classico preferito? Coppélia. Balletto contemporaneo preferito? Ce ne sono così tanti che preferisco non menzionarne nessuno. Il Teatro del cuore? Non ne ho uno. La mia compagnia si esibisce in teatri prestigiosi (Bolshoi, Joyce Theatre, New York City Center, Biennale di Venezia), ma accettiamo anche di esibirci in teatri molto piccoli in località remote. Tutti, secondo me, sono importanti quanto gli altri. Un romanzo da trasformare in un balletto? Quel che il giorno deve alla notte di Yasmina Khaled e Breve soggiorno tra i vivi di Marie Darrieusecq. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Nessuno, anche se il cinema può aiutare a nutrire l’ispirazione. Nella nostra ultima creazione Take Back the Night il film di riferimento è Kill Bill di Quentin Tarantino. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Nessun costume preferito, ma ho un debole per le gonne per i ballerini che provengono inizialmente da pratiche urbane. È persino una firma nel mio lavoro. Quale colore associ alla danza? Un colore che non esiste. Che profumo ha la danza? Un odore che non esiste. La musica più bella scritta per il balletto? Non esiste una musica più bella di un’altra. Il ...
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Giornale della Danza La prima testata giornalistica online in Italia di settore
				