Nell’anno del quattrocentesimo anniversario dalla prima rappresentazione dell’opera di Claudio Monteverdi, il va in scena a Torinodanza Festival “Il combattimento di Tancredi e Clorinda”, nella versione teatrale con due danzatori, una cantante, un clavicembalo e un quartetto d’archi. Progettato sia come spettacolo teatrale sia come performance site specific, “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” è coreografato da Philippe Kratz e diretto da Fabio Cherstich. La versione teatrale dello spettacolo andrà in scena in anteprima per Torinodanza nella Sala Piccola delle Fonderie Limone di Moncalieri il 20 e il 21 settembre 2024, entrambi i giorni con due repliche, la prima alle ore 19.30 e la seconda alle ore 22.15. Successivamente, debutterà in prima nazionale al Teatro Farnese di Parma, nell’ambito del Festival Verdi, il 18 e il 19 ottobre. «Del racconto tassiano, trasposto da Claudio Monteverdi in musica – racconta il coreografo Philippe Kratz – i temi più ovvi sono la lotta tra donna e uomo e la conversione religiosa, ma sono anche gli aspetti che trovo meno intriganti: adattandoli nella danza, si cadrebbe in una narrazione di circostanze di fatto. Una lettura più filosofica o psicoanalitica di questa lotta, dalla quale i due protagonisti escono sconfitti, ingannati e solitari, ...
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Balletti nell’arte coreografica: Boléro
Nel 1928 il compositore Maurice Ravel compose la partitura del “Boléro” per la “Compagnia Ida Rubinstein”. La prima assoluta avvenne nel novembre del 1928 presso l’Opéra di Parigi su coreografia di Bronislava Nijinska con le scene e i costumi firmati da Alexandre Benois. In scena Ida Rubinstein, Anatole Viltzak, Alexis Dolinoff, Eugene Lapitzky, Tomi Ungerer. In seguito questa creazione venne ricostruita con l’aiuto di Hillary Mitchell dalla “Maris Liepa Charitable Foundation” per il progetto “Les Saison Russes” con la regia di Andris Liepa. Altre numerose versioni sulla musica di Ravel hanno poi visto la luce. Il balletto entrò nel repertorio dell’Opéra il 31 dicembre del 1941 con la coreografia di Serge Lifar, scene e costumi disegnati da Léon Leyritz, con interpreti Suzanne Lorcia (Marilèna), Serge Lifar (Torero) e Serge Peretti (Spontano), ripreso nel 1947 con Espanita Cortez, José Estrada e Michel Renault. All’Opéra-Comique di Parigi nel giugno del 1932 la compagnia dei “Ballets Russes” propose il titolo con le scene e i costumi di Natal’ja Gončarova su coreografia di Bronislava Nijinska. In scena la stessa Bronislava insieme ad Anatole Wilsak, Tadéo Slawinsky e Igor Schwezoff. La storia si svolge in una taverna della Andalusia dove una giovane gitana danza sopra ...
Read More »Arte.tv disponibile “Elements” di Sidi Larbi Cherkaoui, Damien Jalet e Marina Abramovic
Elements Sidi Larbi Cherkaoui, Damien Jalet e Marina Abramovic GUARDA IL VIDEO Durata 93 min Disponibile Dal 11/01/2024 al 09/07/2024 “Noetic”, “Fauno” e “Boléro” sono tre viaggi da percorrere con la danza. Con il suo spettacolo, il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui riflette sulla nostra connessione con quello che ci circonda. La sua è una visione unica del mondo, che rappresenta attraverso la matematica in movimento o rileggendo il Boléro di Ravel come una danza della morte. Coreografia Sidi Larbi Cherkaoui Damien Jalet Regia Marina Abramovic Composizione Nitin Sawhney Szymon Brzóska Claude Debussy Maurice Ravel Regia televisiva Romain Girard Paese Francia Svizzera Anno 2023
Read More »Morto Ulay, artista e performer compagno di Marina Abramovic
È morto all’età di 76 anni l’artista tedesco Ulay. La notizia arriva dalla stampa di Lubiana, città slovena dove l’artista viveva da più di dieci anni. Esponente della performing art, è celebre per il legame con Marina Abramovic, l’artista serba con cui ha condiviso dodici anni di amore e di sodalizio artistico dalla seconda metà degli anni Settanta. Nato nel 1943 a Solingen, in Germania, Frank Uwe Laysiepen, noto con il nome d’arte Ulay, era figlio di un gerarca nazista. Rimasto orfano molto presto, vive in maniera conflittuale le proprie origini, tanto da arrivare alla rinuncia del nome e della nazionalità tedesca. Alla fine degli anni Sessanta si trasferisce ad Amsterdam, attratto dal movimento olandese Provo, di ispirazione anarchica. Abbandona gli studi universitari per avvicinarsi alla fotografia analogica e all’uso artistico delle istantanee, e diventa consulente di Polaroid a partire dal 1970. Intraprende una ricerca sulle nozioni di identità e corpo, documenta la cultura di travestiti e transessuali attraverso foto, aforismi e live performance come nella serie Fototot e in There is a criminal touch to art. Redazione www.giornaledelladanza.com
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