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Modena Danza al Teatro Comunale Pavarotti-Freni (2025/2026)

La rassegna di Danza del Teatro Comunale di Modena abbraccia l’intera stagione 2025/26 con undici spettacoli che vanno da ottobre a maggio in un cartellone di grandi compagnie di provenienza internazionale, novità assolute e stelle della danza, come sempre proponendo una scelta artistica varia e diversificata che spazia dal classico al contemporaneo. Fra i prestigiosi ospiti, il Nederlands Dans Theater (NDT2), la Martha Graham Dance Company e l’étoile Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko e i ballerini del Teatro alla Scala. Largo spazio anche a realtà italiane, con una prima assoluta della Compagnia Zappalà Danza in coproduzione con il Teatro Comunale di Modena, la MM Contemporary Dance Company impegnata nella prima italiana di un nuovo Schiaccianoci firmato da Mauro Bigonzetti, sempre in coproduzione con il Teatro di Modena, Sogno di una notte di mezza estate commissionato a Davide Bombana da COB – Compagnia Opus Ballet e una serata con tre novità del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto. La rassegna presenta come sempre anche grandi titoli di repertorio affidati a compagnie di tradizione classico contemporanea. Si va da La bella addormentata presentata dal Balletto dell’Opera di Tbilisi in versione classica, alla Cenerentola del Balletto di Rijeka in una nuova coreografia di Leo ...

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Pierina Legnani, la regina leggendaria del passo perfetto

Nel panorama della danza classica, pochi nomi risplendono con la stessa intensità di Pierina Legnani. Fu una star internazionale. Considerata una delle ballerine più straordinarie del suo tempo, Legnani ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del balletto per la sua tecnica impeccabile e per aver spinto i confini dell’arte a livelli fino ad allora impensabili. Nata a Milano il 30 settembre 1863, si formò alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, allora diretta da Caterina Beretta. Fu proprio alla Scala che Legnani affinò la tecnica combinando la severità dello stile italiano con la leggerezza e il virtuosismo che anticipavano le tendenze del balletto russo. Pierina Legnani è universalmente riconosciuta per essere stata la prima ballerina ad eseguire 32 fouettés en tournant consecutivi sul palco nella produzione russa di Cenerentola al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Questo momento rivoluzionario fu accolto con stupore e immediata consacrazione. I 32 fouettés furono successivamente incorporati ne Lago dei Cigni diventando uno degli standard di virtuosismo per ogni Odile che si rispetti. In Russia, Pierina Legnani divenne “prima ballerina assoluta”, un titolo raramente conferito. Collaborò con Marius Petipa partecipando alla creazione di ruoli fondamentali in balletti come Raymonda, Le Corsaire e La Camargo. La ...

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Quattro titoli nella stagione di Danza del Massimo di Palermo

Il Direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, Jean-Sébastien Colau, ha illustrato i quattro titoli del ballo, con particolare attenzione all’atteso ritorno del Lago dei cigni che vedrà la partecipazione di due étoiles di prima grandezza come Maia Makhateli e il palermitano Andrea Sarri. IL LAGO DEI CIGNI di ČAJKOVSKI AMBIENTATO NELLA SICILIA DEL GATTOPARDO Dal 22 gennaio 2026 sarà proposto il grande classico del balletto romantico, Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in una nuova versione coreografica firmata da Jean-Sébastien Colau per il Corpo di ballo del Teatro. La direzione musicale sarà di Nicola Giuliani, alla guida dell’Orchestra del Teatro. Nel Lago dei cigni, la magia trasforma il corpo e condanna l’amore. La principessa-cigno è intrappolata in una doppia identità, in una notte senza fine. Il trionfo della principessa Odile è la condanna del suo doppio Odette. Jean-Sébastien Colau propone una ripresa classica di questo capolavoro del repertorio, rispettosa dell’eredità di Marius Petipa e Lev Ivanov, mettendo in risalto la precisione, l’eleganza e l’espressività del Corpo di ballo della Fondazione. Questa nuova produzione del Teatro Massimo sarà ambientata nell’epoca del Gattopardo, in un’atmosfera aristocratica e raffinata: crinoline, sete, scarpe eleganti e abiti d’epoca trasporteranno ...

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La nuova stagione firmata American Ballet Theatre

A 85 anni dalla sua fondazione, l’American Ballet Theatre (ABT) si prepara a vivere una delle stagioni più significative della sua storia. La programmazione 2025/2026, recentemente annunciata, si sviluppa tra ottobre 2025 e marzo 2026 e promette un viaggio tra il grande repertorio del Novecento, nuove creazioni audaci e omaggi profondamente simbolici. Un’occasione imperdibile non solo per gli amanti del balletto, ma per chiunque voglia assistere all’evoluzione viva di un’istituzione americana ormai leggendaria. Dal 15 ottobre al 1° novembre 2025, il David H. Koch Theater del Lincoln Center sarà il palcoscenico di una serie di serate che fondono la storia della compagnia con la sua spinta verso il futuro. Punta di diamante sarà Twyla@60: A Tharp Celebration, un trittico che rende omaggio a una delle coreografe più rivoluzionarie del secondo Novecento: Twyla Tharp. La ripresa di Push Comes to Shove, che debuttò proprio all’ABT nel 1976 con Mikhail Baryshnikov, si affiancherà alla raffinatissima Bach Partita e alla prima esecuzione ABT di Sextet. È un ritorno alla modernità visionaria di Tharp, in grado di mescolare linguaggi classici e contemporanei in modo ancora oggi folgorante. Nel cuore della stagione autunnale si inserisce ABT@85, un ciclo di tre programmi celebrativi che offrono uno ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Carolina Rosati

Carolina Rosati (Bologna, 13 dicembre 1826 – Cannes, 1905) è stata una danzatrice celebrata come interprete del Balletto Romantico. Il suo nome da nubile era Carolina Galletti, ma divenne celebre assumendo il cognome del marito Francesco Rosati che fu un ottimo ballerino con il quale spesso si esibì in coppia. Suo nipote Ferdinando Pratesi, figlio della sorella Gaetana Galletti, fu anch’egli un noto ballerino e coreografo. Carolina si era formata alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano sotto la guida del Maestro Carlo Blasis e debuttò all’età di sette anni. Nel 1841 fu scritturata come prima ballerina al Teatro di Apollo di Roma, esibendosi inoltre a Trieste e a Parma nel 1843 e danzando con il marito alla Scala nel 1846. Venne definita ballerina terre à terre, termine accademico molto in voga a quel tempo che stava a significare un modo di danzare in antitesi all’élévation. La Rosati era particolarmente portata all’espressività e alla capacità interpretativa piuttosto che al virtuosismo dei salti. Nei trattati di balletto classico il termine terre à terre indica quei passi in cui i piedi sfiorano il pavimento senza staccarsene mai, al contrario dei passi nell’elevazione. Vittoria Ottolenghi scrisse che fu Carlo Blasis ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Amalia Ferraris

Amalia Ferraris (Voghera, 1828 – Firenze, 1º aprile 1904) è stata una celebre danzatrice italiana del periodo romantico. Fu in grado in pochi anni di costruirsi una fama riconosciuta da pubblico e critica nel 1846, anno in cui ballò al Teatro Regio di Torino nella coreografia Zampa di G. Astolfi, sostituendo Fanny Cerrito. Da quel momento divenne una stella indiscussa e ammirata. La Ferraris detiene un posto importantissimo nella Storia del Balletto Romantico poiché, per la sua ferrea tecnica e per il suo stile lirico, fu una danzatrice capace di miscelare con cura il “volo” di Maria Taglioni e il virtuosismo innato delle grandi dive tersicoree. Dopo gli studi prima a Torino e poi alla Scuola di ballo dell’Accademia alla Scala, sotto la direzione di Carlo Blasis, debuttò giovanissima a Milano. In seguito calcò il palcoscenico del Teatro San Carlo di Napoli e poi di quelli in tutta Europa. Nel 1848 si esibì all’His Majesty’s Theatre di Londra in occasione dell’Esposizione Universale. Riscosse plausi e consensi a Londra, Roma, Vienna e all’Opéra di Parigi. Insieme a Carolina Rosati, sua rivale artistica, fu una delle ballerine italiane più note dell’epoca. Danzarono in coppia all’Opéra di Parigi nel balletto Marco Spada ou ...

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Su Rai5 “La bayadère” con Bolle-Zakharova dalla Scala

Mercoledì 27 agosto, Rai5 alle ore 08.00 trasmette La bayadère nella registrazione del 2006 dal Teatro alla Scala, con Svetlana Zakharova (Nikiya) e Roberto Bolle (Solor). Nel cast troviamo inoltre Isabelle Brusson (Gamzatti), Bryar Rewisor (Il Gran Bramino). Scene di Pierluigi Samaritani, costumi Yolanda Sonnabend. Regia televisiva a cura di Tina Protasoni. Direzione musicale di David Coleman. La bayadère, uno dei balletti cardine del repertorio classico, vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877. Il fascino dei paesi esotici e il successo di opere letterarie ispirarono Petipa, che creò una perfetta armonia fra scene di massa e protagonisti, alto lirismo e fascino poetico. Su tutti, la meraviglia del Regno delle Ombre, quadro che aprì la strada alla fortuna occidentale di questo balletto. La versione curata da Natalia Makarova (dall’originale di Marius Petipa) è indicata come il più audace e il più deferente lavoro di ripristino del balletto di Petipa. E proprio la Scala, nel 1992, tenne a battesimo il debutto italiano di questa versione; prima di allora il Teatro milanese non aveva avuto in repertorio nessun allestimento di questo balletto. In un’India da leggenda, tra intrighi e drammi d’amore brillano le étoile Svetlana Zakharova e Roberto Bolle. Michele ...

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L’ultima coreografia dimenticata di Marius Petipa

A più di un secolo dalla sua scomparsa, il nome di Marius Petipa continua a riecheggiare tra i velluti rossi dei teatri e i parquet consumati delle sale di danza. Coreografo di origini francesi naturalizzato russo, Petipa è considerato il padre del balletto classico ottocentesco e autore di capolavori immortali come Il lago dei cigni (in collaborazione con Lev Ivanov), La bella addormentata e Don Chisciotte. Tuttavia, pochi conoscono i dettagli della sua ultima coreografia, un’opera crepuscolare che, seppur meno celebre, racchiude il distillato della sua poetica e rappresenta il suo testamento artistico. Nel cuore dell’inverno pietroburghese del 1903, tra le quinte ornate del Teatro Mariinskij, si consumava un tramonto: quello di Marius Petipa. Il coreografo che aveva dato forma ai sogni imperiali stava per firmare il suo ultimo incantesimo. Il titolo era fiabesco, quasi infantile: Le Miroir Magique. Ma dietro lo specchio magico, si celava un’altra storia: un duello amaro tra un’epoca che finiva e un’altra che premeva per emergere. Le Miroir Magique nacque come un balletto-féerie in quattro atti, commissionato dai Teatri Imperiali per arricchire il repertorio con una nuova meraviglia scenica. Pepita, ormai ottantenne, si ispirò alla fiaba russa della principessa caduta sotto l’incantesimo della gelosia — ...

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Il Maestro Piero Martelletta “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Il corsaro. Il balletto contemporaneo prediletto? Le Parc. Il Teatro del cuore? Teatro dell’Opera di Roma. Un romanzo da trasformare in balletto? Piccole donne. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Billy Elliot. Il costume di scena indossato che hai preferito? Petrouchka. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Gelsomino. La musica più bella scritta per balletto? Lo Schiaccianoci. Il film di danza irrinunciabile? Due vite e una svolta. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Carla Fracci e Rudolf Nureyev. Il tuo “passo di danza” preferito? Brisè volè. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Spartacus. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Marius Petipa. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie di aver accompagnato e ispirato tutta la mia vita. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Forza, resistenza, espressività… sommata a geometria e matematica. Come ti vedi oggi allo specchio? Come le rovine dell’impero romano… Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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La Maestra Maina Gielgud “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Tutti tranne “Bayadère”! (escluso “Il Regno delle Ombre”). Il balletto contemporaneo prediletto? Flight Pattern di Crystal Pite. Il Teatro del cuore? Maryinski, La Scala, Royal Opera House, Coliseum di Londra, Champs Élysée, Staatsoper di Monaco. Un romanzo da trasformare in balletto? David Copperfield. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Meglio inventarselo da soli un balletto. Il costume di scena indossato che hai preferito? Juliet di Jürgen Rose, Pas de Quatre. Quale colore associ alla danza? Tutti. Che profumo ha la danza? Ahahah, dipende! La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Romeo e Giulietta con Francesca Hayward e William Bracewell, Royal Ballet, girato in Ungheria. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Ol’ga Spessivtzeva e Vaclav Nijinsky. Il tuo “passo di danza” preferito? Dipende da come viene eseguito e in quale contesto. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Preferirei averli interpretati! Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Marius Petipa e Lev Ivanov. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Aiutaci ad avere il tempo di prova che meriti! Tre ...

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