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I ballerini del Teatro Massimo di Palermo invitati in Lituania

I ballerini del Corpo di ballo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo Martina Pasinotti e Alessandro Casà, insieme al direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau, sono stati invitati a partecipare il 30 ottobre 2025 al prestigioso Gala Internazionale delle Stelle che si terrà al Teatro Musicale Statale della città lituana di Klaipeda. L’invito rivolto alla coppia di tersicorei è un importante riconoscimento per l’intero Corpo di ballo della Fondazione Teatro Massimo e per il talento dei suoi componenti. Martina Pasinotti e Alessandro Casà si sono distinti per qualità tecniche e attoriali e sono stati notati lo scorso giugno nel corso delle repliche di Giselle, il balletto ottocentesco di Coralli e Perrot nella rilettura originale di Jean-Sébastien Colau per il Corpo di ballo del Teatro Massimo. Il Teatro Musicale Statale di Klaipeda è la più grande istituzione culturale della Lituania occidentale e con questa speciale serata di gala celebra i 100 anni di storia del suo balletto, riunendo artisti di fama provenienti da compagnie internazionali. Durante la serata, Martina Pasinotti e Alessandro Casà si esibiranno con un repertorio che spazia dal classico al contemporaneo eseguendo il celebre pas de deux classico dal terzo atto del Corsaire, nella versione curata da ...

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Manni-Andrijashenko in “La gioia di danzare” a Modena

Entrata nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala nel 2013, Nicoletta Manni ne è divenuta prima ballerina nel 2014 ed étoile nel 2023, affermandosi tra le maggiori interpreti del repertorio classico. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti si ricordano il Premio Roma Danza, il Premio Danza&Danza, la nomina a ‘Danzatrice dell’anno’ nel 2014 dal Giornale della Danza e quella di ‘Promessa della danza’ dalla rivista tedesca Tanz. Ha partecipato a spettacoli prestigiosi come Stelle del XXI secolo (a San Pietroburgo) e, dal 2014, affianca Roberto Bolle in Roberto Bolle & Friends e nei suoi spettacoli televisivi. Insieme al marito e primo ballerino scaligero Timofej Andrijashenko, Nicoletta Manni presenta a Modena, presso il Teatro Comunale Pavarotti-Freni, domenica 2 novembre alle ore 20.30, un nuovo spettacolo che celebra la bellezza e la grande tradizione della danza, affiancata dai talenti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Lo spettacolo, che ha debuttato a Lecce nel 2024 con successo di critica e pubblico, propone un programma di ispirazione classica arricchito da nuove proposte e collaborazioni di livello internazionale. La gioia di danzare riprende il titolo e lo spirito dell’omonimo libro di Nicoletta Manni (2023), esprimendo una vita dedicata alla danza: una dichiarazione d’amore per ...

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Il Regno delle Ombre: analisi storica e coreutica

Nel panorama dei balletti classici del XIX secolo, La Bayadère (1877) rappresenta uno degli esempi più emblematici e profondamente simbolici dell’utilizzo del cosiddetto Regno delle Ombre. Questo momento centrale dell’opera non solo evoca un mondo ultraterreno ma rivela anche una stratificazione culturale e coreutica che merita un’analisi filologica e storica attenta, al fine di comprenderne il significato profondo e la sua influenza sullo sviluppo del balletto classico. La Bayadère, coreografato da Marius Petipa su musica di Ludwig Minkus, fu creato nel contesto della grande tradizione del balletto russo di fine Ottocento, un periodo in cui la danza si evolveva sotto l’influenza del Romanticismo e del Neoclassicismo. Sebbene la storia sia ambientata in un’India idealizzata e immaginaria, il balletto rispecchia temi universali di amore, morte e redenzione, riflettendo anche l’ossessione ottocentesca per il soprannaturale e il mondo oltre la vita. Il celebre Atto delle Ombre, spesso considerato il culmine spettacolare e tematico del balletto, si inserisce in questa tradizione culturale che aveva già visto in precedenza esempi celebri come il secondo atto di Giselle. Tuttavia, La Bayadère espande e trasforma questo topos attraverso una coreografia complessa e una rappresentazione scenica altamente stilizzata. L’Atto delle Ombre si configura come un vero e ...

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La stagione 25/26 del Balletto all’Opera Nazionale di Bucarest

Nell’aria di ottobre, tra le foglie dorate dei viali di Bucarest e il profumo nostalgico dell’autunno, si alza il sipario su una nuova stagione del balletto all’Opera Națională București. Un cartellone che non cerca lo stupore effimero, ma la profondità del gesto, l’eleganza del racconto, la forza delle tradizioni rivisitate con occhi contemporanei. Sebbene il battesimo della stagione avvenga con Carmen – opera immortale di Bizet – è impossibile ignorare la valenza “coreutica” di questa scelta. Non solo per la sensualità latente della musica, ma anche per l’intensità visiva e fisica che la regia di Ada Hausvater promette di portare in scena. La direzione musicale di Ciprian Teodorașcu e le scenografie di Helmut Stürmer trasformano il dramma andaluso in un manifesto teatrale d’impatto. Ed è in questo respiro ampio che il balletto si innesta, pronto a vivere la propria stagione con slancio e consapevolezza. Il cuore della stagione ballettistica si articola intorno a tre capisaldi del repertorio romantico e russo: Cenerentola, Il lago dei cigni e Giselle. Cenerentola, nella lettura di Renato Zanella, apre le danze. La fiaba di Prokofiev si trasforma in un universo di grazia e ironia, mescolando l’immaginario infantile alla raffinatezza del gesto accademico. Una scelta che ...

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A Bologna l’audace “Lago dei cigni” di Angelin Preljocaj

Con la firma di un grande coreografo di fama internazionale come Angelin Preljocaj, approda per la prima volta a Bologna Il lago dei cigni nato nel 2020 dalla rilettura del celeberrimo balletto classico composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij e coreografato da Marius Petipa e Lev Ivanov. Rivisitando in chiave contemporanea il mito della donna-cigno, Preljocaj pone l’attenzione su questioni di grande attualità come la crisi climatica e ambientale e riflette sul futuro del pianeta in cui viviamo. Protagonisti dello spettacolo, in programma al Comunale Nouveau sabato 18 ottobre alle 20.30 e domenica 19 ottobre alle 16.30, sono i ballerini del Ballet Preljocaj, che danzano sulla musica originale di Čajkovskij – con l’aggiunta di estratti da altre pagine del compositore – affiancata da arrangiamenti contemporanei del collettivo 79D, con i video di Boris Labbé, le luci di Éric Soyer e i costumi di Igor Chapurin. Nel programma di sala dello spettacolo, Preljocaj racconta di aver mantenuto del balletto originale «la storia d’amore e il racconto ammaliante di una giovane donna che viene trasformata in cigno. Il cambiamento più significativo che ho apportato – dice il coreografo – riguarda il ruolo dei genitori. […] Nella mia versione diventano molto importanti. Danzano spesso ...

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Il Danseur Étoile Gil Isoart “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il Lago dei Cigni. Balletto contemporaneo preferito? Le Sacre di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? L’Opéra de Paris. Un romanzo da trasformare in un balletto? La pitié dangereuse di Stefan Zweig. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Mission. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Golden Idole nella versione di Rudolf Nureyev. Quale colore associ alla danza? La luce. Che odore ha la danza? La colofonia. La musica più bella scritta per il balletto? Il lago dei cigni. Il film di danza imperdibile? Due vite, una svolta di Herbert Ross. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Louis XIV e Isadora Duncan. Il tuo “passo di danza” preferito? La pirouette. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Non troppo tragico ha ha ha …al limite Basilio! Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Marius Petipa. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Bellezza, Emozione, Disciplina. Come ti vedi oggi allo specchio? Soddisfatto! Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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La coreografa Anna-Marie Holmes “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Balletto contemporaneo preferito? The Green Table. Il teatro del cuore? Il Teatro Marinsky di San Pietroburgo. Un romanzo da trasformare in un balletto? A Gentlman in Moscow. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Jurassic Park. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Quello che ho preferito è stato Spring Waters. Quale colore associ alla danza? Verde. Che profumo ha la danza? La danza ha il profumo della gioia. La musica più bella scritta per il balletto? Quella per il balletto Raymonda Il film di danza imperdibile? White Nights. Due “miti” sulla danza del passato, maschile e femminile? Due miti del passato sono il salto di Nijinsky e la svolta di Karsavina! Il tuo “passo di danza” preferito? Il mio passo di danza preferito è il blinchiki. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Vorrei essere Giulietta, per quanto riguarda il repertorio del balletto classico. Chi era il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Marius Petipa. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Le direi che è bellissima dentro e fuori! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? ...

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Addio a Patrice Bart: il custode della grande danza francese

Una figura centrale della danza francese del Novecento e del nuovo millennio ci ha lasciati. Patrice Bart, étoile dell’Opéra di Parigi e storico custode del repertorio classico, è morto all’età di 80 anni a Falaise, in Normandia. Nato nel 1945, Bart aveva il portamento di chi sa che la danza è prima di tutto disciplina, e solo poi esibizione. Non cercava il protagonismo mediatico; preferiva le luci del palcoscenico a quelle delle interviste, e sul palco raccontava storie con il corpo molto più che con le parole. La sua carriera, iniziata da giovanissimo all’interno della Scuola dell’Opéra, si è sviluppata lungo i decenni con una coerenza rara. Dopo essere diventato étoile nel 1972, si affermò come interprete raffinato dei grandi classici: da Petipa a Lifar, da Nureyev a Roland Petit. Il suo stile univa la purezza della linea accademica ad un’intensità espressiva che commuoveva senza cercare l’effetto facile. Ma è forse dietro le quinte che Bart ha lasciato il segno più profondo. Per oltre vent’anni, ha ricoperto il ruolo di maître de ballet presso l’Opéra di Parigi, contribuendo a formare intere generazioni di danzatori e a mantenere vivo il repertorio classico con un rigore filologico. Non era un restauratore del ...

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Danza 25/26 in primo piano al Teatro Municipale di Piacenza

Il Teatro Municipale di Piacenza presenta una stagione 25-26 tra classico, emozione e nuove visioni. Da dicembre 2025 ad aprile 2026, cinque appuntamenti disegneranno un percorso scenico capace di unire il grande repertorio classico con nuove riletture coreografiche e contaminazioni contemporanee. Un invito al pubblico a farsi trasportare dalla potenza evocativa del corpo in movimento, tra eleganza, narrazione e sperimentazione. Ad aprire il sipario, il 28 dicembre, sarà La Bella Addormentata, portata in scena dal celebre Balletto dell’Opera di Tbilisi. Con una compagnia storica e una lettura filologica della coreografia di Marius Petipa, lo spettacolo promette una sontuosità visiva che richiama il fasto dei grandi teatri imperiali. Il primo appuntamento del nuovo anno, il 1° febbraio, sarà affidato alla compagnia Tam Ballet, che proporrà una Cenerentola dal respiro poetico e incantevole. Una produzione che coniuga grazia e modernità, pensata per dialogare con il pubblico giovane e adulto attraverso un linguaggio immediato. Il 15 febbraio, in pieno clima carnevalesco, andrà in scena Le Maschere – Gran Galà di Carnevale, produzione del Balletto del Sud: un’esplosione di colori, travestimenti e virtuosismi, in una serata che celebra la festa come esperienza teatrale collettiva, con tanto di invito al pubblico a presentarsi in maschera. ...

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Il Direttore Artistico Krzysztof Pastor “allo specchio”

Balletto classico preferito? La Bella Addormentata. Balletto contemporaneo preferito? Ce ne sono molti. Il Teatro del cuore? Het Musiktheater di Amsterdam e Teatr Wielki di Varsavia Un romanzo da trasformare in un balletto? Ce ne sono pochi. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Miracolo a Milano di Vittorio de Sica. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Four Last Songs di Rudi van Dantzig. Quale colore associ alla danza? Il blu come in Serenade di Balanchine. Che odore ha la danza? Come i partner con cui ho ballato. La musica più bella scritta per il balletto? La Bella Addormentata, Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, Sheherazade, L’Uccello di Fuoco, Il Boléro di Ravel. Il film di danza imperdibile? Billy Elliot, Scarpette Rosse, Cantando sotto la pioggia, Un americano a Parigi, e molti film con Fred Astaire. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Matil’da Kšesinskaja e Václav Nižinski. Il tuo “passo di danza” preferito? Gargouillade, ma in una versione libera. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Romeo. Chi era il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Marius Petipa. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, ...

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