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Top Ten: gli spettacoli di novembre consigliati da Giornaledelladanza.com!

L’autunno spaventa tutti, ma non gli appassionati di danza, che sono meglio di un ottimista incallito: d’estate fa troppo caldo? Meglio, così non piove e non spostano lo spettacolo. In primavera piove spesso? Non importa, a teatro siamo al chiuso. In inverno fa freddo? La sala dello spettacolo è riscaldata. In autunno le giornate si accorciano? Per noi vuol dire che si avvicina l’ora di andare a uno spettacolo! E allora eccovi dieci spettacoli che potranno migliorare il vostro novembre: Coppélia, in scena fino al 7 novembre all’Opera di Roma, da vedere perché non è quella che vi aspettate: è la coreografia di Roland Petit ripresa da Luigi Bonino. L’histoire de Manon, dal 12 al 20 novembre al Teatro alla Scala di Milano. Un titolo che non manca quasi mai nel cartellone della Scala, con le étoiles Bolle-Zakharova e Hallberg-Osipova. Omaggio a Marta Graham, in scena al Teatro Massimo di Palermo dal 10 al 15 novembre. Una serata omaggio, che è anche un progetto di fusione della Martha Graham Dance Company con il Corpo di ballo del Teatro Massimo: un modo per presentare insieme alcuni capisaldi del repertorio della grande coreografa. Solitudes duo, una prima italiana il 28 novembre al ...

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Riti antichi e labirinti contemporanei: Martha Graham Dance Company al Vittoriale

Dopo l’annuncio della partecipazione di Eleonora Abbagnato al Festival Tener-a-mente del Vittoriale di Gardone (Brescia), ecco finalmente svelato il secondo nome della danza: si tratta della Martha Graham Dance Company, che ripresenterà il 27 giugno prossimo un programma che rende omaggio alla grande coreografa, e che include anche una creazione di Nacho Duato. Le coreografie scelte creano un vero e proprio percorso negli aspetti primordiali della vita dell’uomo: dai riti primitivi, alle teorie sull’evoluzione, dalle varie sfaccettature dell’amore al dualismo tra bene e male. Il programma si apre infatti con The rite of spring, coreografia nata sulle musiche di Stravinskij, che non si rifà però al balletto del 1913, ma mette in scena, in un’imprecisata landa desolata, l’antico rito del sacrificio di una giovane per rendere favorevoli gli dei (mito presente in moltissime antiche culture, compresa quella greca, con Ifigenia e Agamennone); rito antico che così com’è coreografato potrebbe anche parlarci dell’indifferenza nelle grandi città moderne, o della criminalità, input che vengono però lasciati sospesi al pubblico, perché la coreografia si concentra sul plot originale del titolo e colpisce con la sua forza e la capacità di creare suspense sulla sorte della “prescelta”. Si continua poi con l’opera di Nacho ...

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La danza libera in Italia

“La danza è scoperta, scoperta, scoperta.” Martha Graham   La rivoluzione nel balletto con la “danza libera”  in Italia, l’interesse per le nuove tendenze artistiche e per la danza moderna arrivano solamente intorno agli anni settanta, per conoscere una stagione felice  durante gli anni ottanta. Marginali sono da ritenere infatti i casi del futurismo in danza, quello della milanese Giannina Censi,  con una danza astratta, dalle belle linee, nette e guizzanti, dai movimenti scattanti, terso nel turgore dei muscoli e nella tensione del piazzamento; e quello manierato e velleitario dell’orchestica di Jia Ruskaja (foto a sinistra), sorta di neoellenismo estetizzante di vaga discendenza duncaniana, esauritisi entrambi con la caduta del regime fascista.   Proprio negli anni della guerra giungono in Italia  due importanti figure il russo Léonide Massine e l’ungherese Aurel Milloss (foto a sinistra), il primo irrompe negli schemi codificati della tradizione classica con il suo stile ispirato alla commedia dell’arte  fino ad esplorare nuovi confini con la creazione della sinfonia coreografica; e il secondo invece assumerà presto un ruolo dominante nel rinnovamento della danza italiana “ufficiale”, ma che si distinguerà per una sorta di sintesi tra accademismo neoclassico ed espressionismo tedesco non sempre riuscita e presto esteticamente superata. ...

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