Quando Jiří Kylián, allora direttore artistico del Nederlands Dans Theatre, ha presentato la sua “Sinfonia dei Salmi” nel 1978, ha anche dato slancio all’intero sviluppo dell’ensemble e la coreografia si è guadagnata la reputazione di essere un capolavoro che celebra la danza in tutte le sue sfaccettature con percorsi idiosincratici vanno avanti fino ad oggi. Allo stesso modo, nel 1984, l’artefatto di William Forsythe fu creato come un “inno al balletto”, i cui momenti centrali furono condensati 20 anni dopo da lui nell’omonima suite. Con “Trois Gnossiennes” (1982) e “Solo” (1997) di Hans van Manen, sono in programma altri due lavori che consentono di trarre conclusioni sugli sviluppi stilistici o sulle conversioni dei rispettivi coreografi. www.giornaledelladanza.com
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