Incantata, sarei rimasta ore ferma immobile, in religioso silenzio, ad ascoltare le sue magnifiche storie, i ricordi di un danzatore che ha vissuto la danza classica di un tempo, quando ancora la televisione non c’era e si intraprendeva una carriera soltanto perché spinti dal desiderio di diffondere l’arte. Guido Lauri è una persona anziana ma non vecchia, sa di aver la storia della danza italiana ma quasi limita all’essenziale la descrizione dei suoi successi: proprio questo suo essere quasi schivo alla popolarità lo rende un ballerino, coreografo e insegnante di danza ancor più speciale e fuori dai canoni a cui la società odierna si sta, purtroppo, adagiando. La sua carriera è veramente speciale e lunga. Danza, infatti, dalla fine degli anni venti quando, alla tenera età di sei anni, entra alla scuola del Teatro dell’Opera di Roma: un periodo storico importante che lui, con i studi e le sue coreografie, ha saputo rendere ancor più speciale. Studia la tecnica con Nicola Guerra, Teresa Battaggi, con i maestri della Russia degli Zar e, subito dopo il diploma, ottiene la qualifica di primo ballerino étoile. Interprete versatile, porta le sue innate doti in numerosi teatri italiani (Teatro alla Scala di Milano, il ...
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