Nel panorama del balletto europeo del Novecento, pochi nomi risuonano con la stessa forza sovversiva e poetica di Beatrice Cordua. Nata il 12 marzo 1943 ad Amburgo, Cordua ha attraversato decenni di storia della danza spingendosi oltre i confini dell’estetica, del pudore e della tecnica accademica. Dalla formazione classica alla sperimentazione radicale, la sua carriera è un esempio vivente di trasformazione artistica e libertà espressiva. Beatrice Cordua iniziò la sua formazione nella scuola di balletto dell’Opera di Stato di Amburgo, dove pose le basi del suo rigoroso approccio alla danza. La sua determinazione la condusse poi a Londra, alla prestigiosa Royal Ballet School. Tuttavia, fin dai primi passi, Beatrice mostrò un’insofferenza verso la rigidità dello stile accademico, lasciando intravedere quella vena ribelle che avrebbe poi segnato tutta la sua vita artistica. Il debutto professionale avvenne nel 1959, con il corpo di ballo dell’Opera di Stato di Amburgo. Seguì un percorso brillante nelle compagnie di Colonia e Francoforte, dove incontrò il coreografo John Neumeier, destinato a diventare uno dei suoi collaboratori più stretti. Negli anni Settanta, la collaborazione con Neumeier esplose in una serie di produzioni innovative: Firebird, Rondo, Romeo e Giulietta, Daphnis et Chloé, fino a Le Sacre du Printemps. ...
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