Con sorpresa e sgomento, Scapino Ballet Rotterdam ha preso atto della decisione del Consiglio per la Cultura per il periodo del piano culturale 2021-2024. Nonostante la più antica compagnia dei Paesi Bassi sia perfettamente attiva e mostri buoni risultati, rivelandosi una delle compagnie di maggior successo, il Consiglio ha deciso di non concedere più sussidi alla compagnia, pur riconoscendo tutti gli sforzi fatti dalla stessa per aumentare la visibilità della danza nei Paesi Bassi. La compagnia, fondata nel 1945 da Hans Snoek, che ha da sempre apportato grande innovazione nel settore della danza, offrendo opportunità a moltissimi giovani danzatori e coreografi, si è vista dunque costretta a lanciare una petizione in rete per poter difendere e continuare il proprio lavoro. Sul sito della compagnia si legge: Le nostre produzioni sono per tutti. Anche per coloro che non hanno mai visto uno spettacolo di danza nella loro vita. Scapino potrebbe essere una delle più grandi compagnie di danza in Olanda, con alcuni dei migliori ballerini e coreografi del mondo, ma non siamo ciò che si definirebbe una compagnia “affermata”. Le produzioni create da Ed Wubbe e molti giovani coreografi sono troppo audaci, troppo innovative. Non siamo chic, non siamo silenziosi – siamo ...
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Goodbye sussidio!
Fai il ballerino? Bene, hai una bella “passione”. La compagnia con cui hai lavorato fino a ieri si ferma perché non ci sono fondi per un’altra ed immediata produzione, tu devi cercare un altro coreografo e non lavorerai, se decidi di restare in Italia e se sei fortunato, per un paio di mesi? Sei, a tutti gli effetti, un disoccupato. E magari pure bamboccione, perché va di moda dire così. La soluzione? Ti devi arrangiare: lo stato non ti paga il sussidio di disoccupazione. Sostanzialmente questo potrebbe essere uno scarno, seppur vero ed alquanto amaro, riassunto della Circolare 105 dello scorso 5 Agosto, secondo cui l’INPS dice addio una volta per tutte al sussidio di disoccupazione per gli artisti dello spettacolo. Dal diritto all’indennità di disoccupazione sono escluse tutte le figure artistiche come registi, scenografi, coreografi, lighting designer, attori, musicisti, cantanti, danzatori. Il sussidio viene riconosciuto alle sole categorie tecniche ed amministrative. Ciò a seguito della confusione generata dalla sentenza del 20 maggio 2010 della Suprema Corte di Cassazione n. 12355 che a sua volta fa riferimento al Regio Decreto 1827 del 1935 che recita: “Non sono soggetti all’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria: (…) il personale artistico, teatrale e ...
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