Schiaccianoci è un balletto sul quale abbiamo scherzato un po’ lungo tutto questo inizio di stagione, durante le nostre passeggiate attraverso le stagioni di tutta Italia, perché onnipresente durante il periodo natalizio. È un po’ come il film di Capra, La vita è meravigliosa, che abbiamo visto in continuazione durante il periodo natalizio, ma bastano 11 mesi per farci venire voglia di vederlo di nuovo; il bello di un balletto però è che, a differenza del film, ogni volta è nuovo: cambiano gli interpreti, le coreografie, i riadattamenti. Partiamo da due nuove versioni, quella scaligera e quella in scena a Bolzano. Al Teatro Comunale di Bolzano va in scena la rilettura sentimentale e analitica del trentunenne belga Jeroen Verbruggen, già visto a Ginevra, e che ha convinto con il suo brio e i suoi rimandi ad Alice nel paese delle meraviglie e all’ambientazione barocca della storia in cui Maria (e non Clara, come in quasi tutte le versioni, ma possibile come nome anche nella forma diminutiva Masha) da ragazzina diventa giovane donna. A Milano, il Teatro alla Scala e la sua Accademia, saranno entrambi in scena con Schiaccianoci, ma in due contesti molto diversi: il corpo di ballo, con ...
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