Il balletto classico preferito? La Bayadère (“la danzatrice del tempio”). Porta con sé l’essenza del desiderio spirituale, del destino e della devozione. Il balletto contemporaneo prediletto? Boléro: il suo ritmo ipnotico è come un battito cardiaco che non si ferma mai. Il Teatro del cuore? Il Teatro Romano di Palmira, in Siria. È lì che ho ballato la mia prima esibizione… e la mia ultima in Siria. Ho ballato lì da solo per dire agli estremisti che i teatri sono per l’arte, non per uccidere. Un mese dopo è stato bombardato. Sono diventato l’ultimo ballerino ad esibirsi su quel palco. Sarà per sempre il mio tempio. Un romanzo da trasformare in balletto? L’Alchimista di Paulo Coelho: perché ogni ballerino è un viaggiatore alla ricerca del tesoro interiore. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? The Fountain – L’albero della vita diretto da Darren Aronofsky: i suoi temi di amore, sacrificio e rinascita sono pura coreografia in attesa di essere realizzata. Il costume di scena che preferisci nel grande repertorio classico? Rothbart nel Lago dei Cigni. Potere, mistero e libertà in un unico ruolo. Quale colore associ alla danza? Il bianco: perché è divino, pacifico e porta con ...
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