La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022, lo ha annunciato la direttrice artistica Monique Veaute. Anche il programma 2022 ospita le migliori esperienze performative a livello internazionale e valorizza i teatri, gli spazi all’aperto e luoghi non convenzionali che Spoleto offre in una concentrazione unica in Italia. Tra gli artisti internazionali annunciati in anteprima: Barbara Hannigan e Mariza per la musica, Germaine Acogny, Anne Teresa De Keersmaeker, Blanca Li per la danza, Jeanne Candel per il teatro musicale. Thomas Ostermeier, Leonardo Lidi, Davide Enia per la prosa. Al centro del programma donne che hanno dato nuovi impulsi all’espressione artistica e un omaggio a Trisha Brown nel quinto anniversario della scomparsa. Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi sarà annunciato successivamente in un incontro dedicato, mentre da martedì 11 gennaio apre la biglietteria per gli spettacoli annunciati. Monique Veaute – per il secondo anno alla direzione artistica – conferma nelle scelte della programmazione la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle ...
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Spoleto Festival: Angelin Prejlocaj, star della Nouvelle Danse francese
La danza al 64° Festival dei Due Mondi trova la firma di Angelin Prejlocaj, star della Nouvelle Danse francese negli anni Settanta e Ottanta e oggi “maestro” con collaborazioni all’Opéra di Parigi, al New York City Ballet e al Teatro alla Scala, che torna al balletto narrativo, ambito in cui eccelle. Venerdì 9, sabato 10, domenica 11 luglio al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti Preljocaj presenta Le Lac des cygnes, il capolavoro musicale di Pëtr Il’ič Čajkovskij, affiancandogli arrangiamenti contemporanei del collettivo 79D. L’ambiente è ricreato dai video di Boris Labbé. Nuova la coreografia con uno sguardo della drammaturgia del classico di Petipa. Pur restando fedele alla struttura drammaturgica del celebre balletto, Preljocaj porta in scena la sua versione del mito del danzatore-cigno focalizzandosi sugli impulsi di ciascun personaggio con uno sguardo all’ecologia e al futuro. Una metropoli industriale, l’acqua che sparisce a causa del riscaldamento globale, il cigno nero in via d’estinzione, come racconta il coreografo: «sulle rive di un lago, Rothbart vuole sfruttare un giacimento di energia fossile. Una giovane ragazza, Odette, sembra sventare i suoi piani, lui la trasformerà in un cigno. Altrove, a una festa, Siegfried va ad opporsi al padre che vuole unire le forze con Rothbart per costruire una fabbrica sulle rive del ...
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