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Tag Archives: Teatro alla Scala

Michele Villanova: “Dal punto di vista professionale mi dissocio completamente da come gli insegnanti gestiscono la danza ad Amici”

Michele Villanova, primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano, si diploma con il massimo dei voti alla scuola del Teatro Bolshoi. Lavora come Maitre de Ballet e Professeur presso il Teatro alla Scala e come ospite al Teatro San Carlo di Napoli. Maestro Villanova, cosa pensa dell’edizione di quest’anno di Amici di Maria De Filippi? Quest’anno per quanto riguarda la danza c’è una situazione più congrua e lo dimostra anche il fatto che ci sono ben quattro ballerini che potrebbero arrivare in finale, tutti tra l’altro proveniente da scuole di ballo molto importanti. Devo riconoscere il merito alla trasmissione per la divulgazione che sta offrendo della danza, certe volte però si rischia di divulgare sia in modo positivo che in modo negativo e quindi aggiungo che dal punto di vista professionale mi dissocio completamente sul modo in cui viene gestito il settore classico, devo dire che provo a volte anche un certo imbarazzo. Un giudizio allora su quello che è il suo settore, la danza classica Il problema che riscontro anche quest’anno è lo stesso che avevo già denunciato la scorsa edizione, il ricopiare le variazioni da youtube, ovvero insegnare ai ballerini ad eseguire quello che vedono in un ...

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Al Teatro alla Scala continuano le repliche del lago dei Cigni firmato Rudolf Nureyev

Dopo la pausa natalizia riprendono alla Scala le repliche di “Il lago dei cigni” che accompagnerà gli appassionati di balletto fino al Nuovo Anno: le recite infatti  tutte esaurite – proseguiranno fino al 7 gennaio. Le prime repliche (29 e 30 dicembre) vedranno ancora in scena, nei ruoli principali,  gli artisti a cui è stata affidata l’apertura delle rappresentazioni: Alina Somova, Leonid Sarafanov e Antonino Sutera, sul podio sarà  Julien Salemkour, stretto collaboratore di Daniel Barenboim . Ma le repliche del “”Lago””  sono anche l’occasione per applaudire, nei ruoli principali, molti noti artisti scaligeri: la recita del 31 dicembre (poi anche il 7 gennaio) , vedrà protagonista Marta Romagna, che saluterà l’anno nuovo accanto a Eris Nezha in debutto nel ruolo di Siegfried, e Alessandro Grillo nel ruolo di Rothbart. Il 4 gennaio, nuovamente in scena Francesca Podini, Gabriele Corrado e Eris Nezha (nel ruolo di Rothbarth) mentre il 5 gennaio sarà la volta di Mariafrancesca Garritano, Antonino Sutera e Massimo Garon: già impegnati in ruoli importanti nelle rappresentazioni di dicembre, per loro è il momento  di un nuovo debutto, questa volta nei ruoli di Odette/Odile (Garritano) , Siegfried (Sutera) e Rothbart (Garon). Sara Zuccari Direttore del www.giornaledelladanza.com

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Esce in dvd l’intramontabile “Giselle”

Il nome “Giselle” è ormai una leggenda nel mondo della danza e in ogni sua rappresentazione continua ad emozionare sempre allo stesso modo. Giselle,storico balletto classico-romantico,viene riproposto da questo dvd,la cui trama è descritta nel libro ad esso allegato,e vede come protagonisti una favolosa Alessandra Ferri e un brillante Massimo Murru, entrambi étoile della Scala di Milano. Uscito a dicembre del 2010 e realizzato dalla collana “Music & Book Gallery” ,il dvd tratta della storia nata dall’idea del romanziere francese Thèophilie Gautier. Considerato uno dei più riusciti capolavori sviluppati dalla sua creatività artistica ,durante un periodo politico e sociale molto tumultuoso per la Francia,il culto di Giselle non tramonta mai. Ciò che continua ad affascinare il pubblico è la tematica oscillante tra reale e surreale,la suggestività dei paesaggi descritti e ,soprattutto, il forte amore dei due protagonisti. Un amore tanto forte da vincere perfino la morte,sfidando le barriere del tempo e dello spazio. Antonia Nedelcu

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Fabio Grossi: “La danza è stata l’amore della mia vita. Però allo scoccare della mezzanotte…”

Hai debuttato giovanissimo con la compagnia Aterballetto, ti sei poi spostato all’estero per avere un respiro artistico internazionale, sei rientrato in Italia e all’apice della tua carriera artistica hai deciso di lasciare il palco e dedicarti all’insegnamento. La tua vita è sempre stata un turbine di emozioni… ora come ti senti? La tua vita è cambiata? Il mutamento costante è stato, ed è, il filo rosso del mio percorso di crescita interiore. Come l’evocazione di una Fenice leggendaria e fiammeggiante, sempre viva e sempre nuova, la trasformazione delle condizioni esterne dell’esistenza nel senso di una corrispondente auspicabile evoluzione personale – talvolta prescelta, talaltra fermamente indotta – ha rappresentato il motivo centrale e imperituro nell’inevitabile e benvenuta transitorietà degli eventi. L’appassionante senso di avventura, la curiosità, una buona dose di coraggio e certamente la fiducia sono alcuni dei profumi che hanno sanamente inebriato, mediante la conoscenza dell’arte, la ricerca di me stesso. Hai danzato ruoli importantissimi: per ciascuno hai messo tutto te stesso, ti sei dovuto immedesimare nel personaggio… non è cosa facile, anzi! Tu come ti preparavi? E soprattutto: qual è il ruolo che più hai amato e perché? È vero: ho danzato ruoli importantissimi. Ed ogni volta che ci ...

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Giuseppe Carbone: La danza è una disciplina bellissima… non rinunciatevi!

Un’intervista breve ma molto intensa: sono questi gli aggettivi da usare per descrivere il dialogo condiviso con il Maestro Giuseppe Carbone: una persona posata, molto precisa ma soprattutto innamorata della danza e di tutto ciò che fa in questo ambito. La sua storia non lascia spazio all’immaginazione e, a dir la verità, quasi intimorisce, tanti sono gli studi, le esperienze e soprattutto le coreografie che il Maestro ha creato in tutti questi anni. Un dialogo che mi ha lasciato un vero ed unico principio: i veri “grandi” non si vantano affatto di quello che hanno fatto….pensano sempre a cosa possono creare per migliorare ciò che hanno compiuto. Giuseppe Carbone ne è l’esempio lampante. La sua carriera è veramente lunghissima: formatosi prima alla scuola dell’importantissimo Teatro alla Scala, ha poi proseguito come ballerino, direttore del corpo di ballo e coreografo in numerose città europee. Ha, però, iniziato da piccolo. Con quale approccio si è avvicinato alla danza e soprattutto: è stato amore a prima vista? Può sembrare strano, ma mi sono avvicinato alla danza quasi per caso. Io volevo diventare cantante e attore, poi però ho iniziato le lezioni di danza…e non ho più smesso! Mi sono appassionato sempre di più ed è, ...

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Incontro con Michele Villanova e Grazia Striano

  Michele, vorrei partire da questa tua esperienza con Grazia, il vostro percorso insieme finora… L’esperienza con Grazia è stata quasi indotta dal destino, perché io sono approdato ad Amici e mi è stato chiesto di valutare tra lei e Borana. Io ho detto quello che pensavo, nel senso che, senza sminuire nessuno, sicuramente Grazia ha un margine di lavoro molto ampio. È una ragazza che si è dimostrata subito intelligente, ha una base di lavoro di un certo tipo e lavorare con lei mi ha stimolato molto. Poi c’è stata un’intesa corretta, giusta, lei si è comportata veramente bene, era come se pendesse dalle mie labbra, quindi ha svolto bene il ruolo da allieva e mi ha dato soddisfazione, non perché fosse costretta a farlo, ma perché ci ha creduto ed ha costruito un percorso all’interno di Amici non facile, perché è senza dubbio una trasmissione valida, ma non idonea al miglioramento a 360 gradi di un ballerino classico, è molto difficile, però ci siamo riusciti e dunque è anche merito dell’intelligenza del programma alla fine. Grazia, per te che, quando hai iniziato Amici, avevi una formazione accademica presso il Teatro San Carlo di Napoli ed avevi appena ricevuto il ...

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Massimo Murru ed Emanuela Montanari, un debutto e una conferma per Onegin

Quella del 3 novembre alla Scala è stata la serata dell’atteso debutto di Massimo Murru nel ruolo di Onegin, dopo la prestazione assolutamente folgorante di Roberto Bolle. È da dire che per questo Onegin i cast sono stati davvero ottimi e i debutti eccellenti: non capita tutti i giorni l’occasione di poter mettere a confronto due danzatori come Bolle e Murru in un ruolo così impegnativo. Le diversità delle due étoiles maschili del Piermarini sono note, ed è noto anche che entrambi sono ottimi interpreti. Particolarmente interessante era quindi l’occasione di confrontare gli approcci dei due al ruolo di Onegin. Il fisico da danseur noble e l’allure che gli è propria, lungi dal penalizzare Roberto Bolle in questo ruolo, ne hanno invece costituito i punti di forza, che hanno reso ancor più credibile il suo personaggio: un Onegin irresistibilmente virile, pieno di fascino e di sensualità ma egoista, immaturo e superficiale, perfetta incarnazione dello sciupafemmine bello e impossibile, che causa tragedie con la sua leggerezza, salvo poi pentirsi in extremis e implorare un amore che non gli verrà più concesso. Massimo Murru ha di contro incarnato un Onegin introspettivo, intimamente tormentato, concentrato su se stesso, il cui egoismo non è ...

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Pink Floyd Ballet, la tournée del Teatro alla Scala ad Istanbul

Dopo le recite in Scala e la tournée ad Atene, che hanno registrato il tutto esaurito, Pink Floyd Ballet di Roland Petit, riparte in tour quest’autunno: il Balletto scaligero infatti è invitato a Istanbul. Differenti atmosfere per i tredici brani in programma, che Petit ha sviluppato coreograficamente con stile moderno ma con solidissima tecnica classica, lasciandosi liberamente ispirare dalla musica, creando situazioni più intime o più esplosive, vestendo la scena solo di luci, che sono a cura di Jean-Michel Désiré, cucendo addosso a ogni brano un “abito” luminoso che lo caratterizza. Pink Floyd Ballet è un balletto che debuttò al Palais des Sports di Marsiglia nel 1972, con l’incontro tra la danza accademica e la musica live dei Pink Floyd: un vero balletto rock che solo la mente aperta di Roland Petit poteva concepire, conquistato dalla potenza evocatrice del pop visionario dei Pink Floyd di quegli anni. Petit tradusse sulle punte  – e non solo – l’energia di quella musica, in una caleidoscopica inondazione di luce ed effetti laser degni delle più note sperimentazioni live della band inglese. Nel tempo i quattro movimenti iniziali si sono ampliati e il balletto, nella sua struttura più articolata, è stato rappresentato praticamente in ...

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Roberto Bolle, grande debutto in “Onegin”

Raramente un balletto interpretativamente difficile come l’Onegin di John Cranko riesce a offrire una serata indimenticabile come quella cui abbiamo assistito alla Scala. L’Onegin in danza è il dramma dell’amore impossibile, inespresso e insoddisfatto. Nel poema in versi di Puskin, dominante è l’affresco sociale della ricca borghesia russa e del vuoto di valori che ne domina la vita; nel balletto l’aspetto sociologico si perde, facendo emergere la pura dinamica dei sentimenti dei protagonisti. Evgenij e Tatiana vivono un amore drammaticamente impossibile prima per l’egoismo e la superficialità di lui, poi per l’orgoglio di lei (è infatti principalmente per un senso altissimo di orgoglio e per il sottile piacere di una suprema “vendetta” femminile, e non per il senso del dovere e delle convenienze sociali, che Tatiana nel finale non si concede a Onegin, lottando strenuamente con i propri sentimenti). La coreografia di Cranko gode di alcune invenzioni molto belle (il gioco degli specchi nel primo atto, prima quando Tatiana si innamora di Evgenij appena questi le appare nello specchio in cui si sta guardando, e poi in camera da letto, quando l’amato – in realtà l’“idea” dell’amato – esce dallo specchio per entrare potentemente nei sogni di Tatiana: e qui ...

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Alla Scala torna il “Lago” di Nureyev

Dopo il Lago dei Cigni di Vladimir Bourmeister messo in scena nella stagione 2004-2005, il Teatro alla Scala ritorna alla versione di Rudolf Nureyev, in repertorio dal 1990, ma che manca sulle scene del teatro milanese da quasi dieci anni; è andata in scena per l’ultima volta nella stagione 2000-2001, quando vi danzarono come ospiti Maximiliano Guerra e la grande Nina Ananiashvili. Nureyev creò la sua versione del capolavoro di Petipa-Ivanov nel 1984 per il Balletto dell’Opera di Parigi. Il suo è un Lago introspettivo, “al maschile”, come la maggior parte dei suoi balletti; per definirlo con un’unica parola si usa di solito l’ormai abusato aggettivo “freudiano”. Il vero protagonista del Lago di Rudolf è il principe Siegfried, perduto tra l’amore impossibile con Odette (un sogno evanescente più che una donna reale) e la seduzione senza scampo di Odile. Il ruolo di contraltare e alter ego del principe viene qui assunto alternativamente dal precettore e da Rothbart; quest’ultimo addirittura interviene attivamente nel pas de deux del terzo atto, trasformandolo così in un pas de trois. Il principe è titolare anche di una introspettiva e malinconica variazione nel secondo atto, un inserimento forse coreograficamente eccessivo (in un atto già pieno di ...

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