Il Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia ospiterà stasera 17 gennaio e per due altre repliche mercoledì 18 e giovedì 19 lo spettacolo Press ideato e interpretato dal coreografo e performer francese, attivo a Tolosa, Pierre Rigal. Presentato in prima assoluta nel 2008 presso il Gate Theatre di Londra come produzione della Compagnie Dernière minute di cui Rigal è fondatore, arriva in prima assoluta in Italia stasera uno spettacolo che può essere definito una tragedia coreografica: Press racconta infatti l’immagine dell’uomo moderno nella sua assoluta normalità e al tempo stesso nella sua enigmatica complessità. All’interno di uno spazio chiuso e soffocante Pierre Rigal mette in scena una danza inquietante, in cui il corpo è quello di un prodotto, piuttosto che di un individuo, che sembra essere mosso dalla sequenza standardizzata del suo stesso automatismo. Prigioniero in una stanza vuota, il protagonista di questo tragicomico racconto è costretto ad adattare ogni suo movimento vitale alle trasformazioni meccaniche dell’ambiente opprimente che lo circonda e che agisce anche sul suo stato mentale, trascinandolo nell’angoscia e nell’assurdo. Pierre Rigal inizia il suo percorso come atleta, specialista nei 400 me 400 ma ostacoli; prosegue gli studi di matematica e economia a Barcellona, si diploma con un master ...
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In prima assoluta a Reggio Emilia l’ultimo lavoro di Simona Bucci
Sarà presentato in prima assoluta il prossimo 30 ottobre, presso il Cavallerizza di Reggio Emilia, il nuovo lavoro della coreografa Simona Bucci Giuditta e Oloferne, un brano per tre danzatori interpreti (Eleonora Chiocchini, Carmelo Scarcella e Frida Vannini) ispirato a uno degli episodi dell’Antico Testamento che più hanno colpito l’immaginario di artisti di generi e epoche diversi, da Caravaggio a Klimt. La storia della donna pronta a macchiarsi di tirannicidio per salvare il proprio popolo è da sempre oggetto di riflessione sull’uomo e sul suo destino, e la Bucci, attenta indagatrice dei meccanismi che sottendono al comportamento umano, coglie la forza del racconto testamentario e lo rilegge come “occasione di riflessione sulla forza del singolo. Il potere che ogni singola natura può avere attraverso la forza di volontà, il desiderio, guidata e sorretta da un valore alto nella realizzazione di grandi cambiamenti”. In un tempo e in un luogo indefiniti, i tre danzatori si muovono in uno spazio in cui scene, costumi, musica originale vivono di contaminazioni e richiami a modelli diversi per evitare qualsiasi connotazione storica e letterale del racconto biblico. Simona Bucci, il cui nome è legato a quello di Alwin Nikolais (con cui studia a New ...
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